lunedì 26 novembre 2018

pianto greco

No news ... good news !!! per quanto riguarda invece la Rai è vero esattamente il contrario. Quando se ne parla poco, o quando se ne parla per il brodino caldo, è bene avere un filino di preoccupazione.

Questo oggi passa il convento: si parla di possibili nomine che potrebbero essere fatte domani alle 16. Rai Uno: Teresa De Santis al posto di Angelo Teodoli e Carlo Freccero al posto di Andrea Fabiano. Tutte onorevolissime persone .. ci mancherebbe ... ma sarebbe utile sapere perchè Teodoli non funziona oppure perchè ... che ne so ...la De Santis è meglio della Ammirati che pure è stata in corsa fino a pochi giorni addietro. Si legge su Messaggero.it  che Teresa è ritenuta dall'AD salini "affidabile e conoscitrice della macchina". Di conseguenza, Mariapia no!!! Sarebbe curioso sapere in che modo si misura l'affidabilità. E veniamo al famigerato caso del direttore di Rai Due. Carlo Freccero, un nome un programma. che gli vuoi dire, ripetiamo ... un nome un programma. A parte osservare che quando ha iniziato a fare televisione lui in Italia, nel mondo, non esisteva quella sciocchezza di Internet ma, poca cosa, si può porre rimedio. A parte il fatto che, anche lui, salvatore della Patria, lavora a costo zero (beato, quanti vorrebbero poter fare lo stesso e vivere felici e contenti). Quello che colpisce è leggere di lui (Paolo Conti sul Corriere di ieri) che ritiene Foa, a rischio di estinzione per il ricorso al Tar che pende sulla legittimità della sua nomina, "un presidente fuori dal frame ...perchè fa parte di un piccolo gruppo di opinion leader, blogger, giornalisti e pensatori che presenta sul Web l'altra faccia della medaglia". Salute !!! un genio ... grazie Freccero !!! Ci dice ancora Conti che Freccero appartiene alla miglior storia della Rai. Pagato il conto in anticipo con il settimo piano, perdiamo qualche minuto a leggere di lui su Wikipedia. Chapeau ! Prosegue Conti che ci dice che in Rai i creativi sono tutti in subbuglio ... che goduria ... arriva Freccero !!!
Tutti vorrebbero solo sapere, semplicemente, che idea, quale disegno, quale progetto di televisione intendono perseguire. Non sarebbe stato più importante definire prima il piano editoriale e poi fare le nomine conseguenti, modellate sugli obiettivi che il piano dispone? Tutto qui.

Ci viene in mente quanto leggiamo stamattina di Romano Prodi che si lamenta del fatto che ben 7, come le spose e relativi fratelli, corrono per la segreteria del PD e non avrebbero espresso un programma politico.

Passo indietro e rimaniamo sempre nel campo dei salvatori della patria. Sabato scorso, sulle pagine del Foglio è comparso un lungo e dettagliatissimo articolo di Stefano Cingolani su Gubitosi. Da conservare. Il tema è l'interesse pubblico in operazioni private dove non sembra del tutto chiaro quando è evidente il primo e quando iniziano le seconde. Chi ha interesse a nazionalizzare la rete? che ne trae maggiori benefici? Per quando riguarda il Sevizio Pubblico radiotelevisivo, quali potrebbero gli aspetti convenienti? Da tempo, si legge di un fantomatico "polo delle torri" del quale dovrebbe far parte Rai Way. Posto che Viale Mazzini decida di assumere il ruolo che gli spetta di legge per la vigilanza, indirizzo e controllo sulla quotata di Via Teulada, con questo disegno dell'operatore unico della rete, il tema torri diventa di colpo obsoleto. Tradotto: già Rai Way è proprietaria delle soli torri (semplice ferro ) perchè le frequenze sono in capo a Rai, con questa aria che tira chi spinge in questa direzione (liberarsi di un fardello) e mirare ad altri obiettivi?

Nessun commento:

Posta un commento