martedì 6 novembre 2018

5G

La notizia del giorno è contenuta in un interessante articolo comparso su Italia Oggi a firma del solito ben informato Andrea Secchi. Ci riferisce della riunione avvenuta ieri in Confindustria Radio Tv dove si discute delle implicazioni e dei problemi connessi all'introduzione del 5G. Abbiamo scritto che si tratta di un terreno di contesa aspro rispetto alle telco dagli esiti ancora molto incerti. Al momento, si profilando due soggetti che saranno costretti a pagare un conto salato: i primi sono i cittadini, molti dei quali dovranno adeguare gli apparati e gli impianti di ricezione, a loro spese. Il secondo soggetto è la Rai per le note vicende legate al Mux 1. In verità c'è un terzo soggetto che potrà avere importanti conseguenze: i piccolo operatori locali.
ma quello che a noi appare più interessante è quanto riportato nell'articolo a proposito dell'annosa questione di Europa 7, di proprietà dell'imprenditore Francesco Di Stefano, che nonostante diverse vittorie sul fronte giudiziario non riesce ancora ad avere ragione dei suoi diritti. Veniamo a sapere che ha in progetto  una pay tv rivolta ai device mobili basata non più, come avviene ora, sulla diffusione del segnale attraverso la rete Web ma via etere, attraverso un aggeggio da collegare al proprio cellulare o tablet. Non si tratta di cosa da poco: se accessibile facilmente e a costo contenuto, potrebbe insidiare frontalmente il modello attuale di uso e consumo di prodotti audiovisivi oggi massivamente diffusi via rete. Di questa possibile innovazione, molto simile al vecchio DVT - H.

Riportiamo da Wikipedia:
"Il DVB-H, acronimo di Digital Video Broadcasting - Handheld, è stato lo standard del consorzio europeo DVB per una modalità di radiodiffusione terrestre studiata per trasmettere programmi TV, radio e contenuti multimediali ai dispositivi handheld, come i più comuni smartphone, i palmari e i telefoni cellulari evoluti. Questo standard è ufficialmente supportato dall'Unione europea.[1][2]
Si tratta di uno standard derivato dal DVB-T e funziona combinando gli standard del video digitale con l'Internet Protocol in modo da suddividere i contenuti in pacchetti di dati da trasferire sul cellulare e leggibili da parte dell'utente. In questo modo il peso dei dati si riduce ed è possibile trasferirli conservando un'alta qualità video. L'uso del protocollo IP, inoltre, rende possibile la trasmissione simultanea sullo stesso canale di pacchetti video (stream DVB) e pacchetti dati sfruttabili da applicazioni presenti sul terminale ricevente (IP Datacast). Queste applicazioni includono feed di news, informazioni finanziarie, contenuto multimediale, trasferimento file, nonché accesso ad Internet ad alta velocità, utilizzando per l'interattività con il servizio il canale di ritorno costituito dalla rete cellulare mobile. Grazie allo standard DVB-H è possibile guardare la televisione sul cellulare in maniera interattiva". 

Per il resto, a proposito di Rai: nebbia in Val Padana. ieri, scambio solito di telefonate tra colleghi. Qualcuno si interroga sul futuro di Casimiro Lieto ora che la Isoardi non è più legata a Salvini. Ci arrendiamo: fintanto che si dibatteva sulla dipendenza del Cda dal Governo potevamo dire qualcosa. Su questo tema esprimiamo un sentito ringraziamento ma andiamo avanti. Il CdA, per quanto ne sappiamo, questa settimana riposa ... per il futuro si vedrà !

Sempre in tema di CdA e nomine: alla recente riunione il principio della motivazione e dei criteri con i quali vengono scelti i candidati alle direzioni non sembra sia stato nemmeno preso in considerazione e nulla lascia intendere che lo sarà nel prossimo futuro quando si dovranno scegliere i direttori di rete. Grave e, forse, andava espresso con maggiore forza il dissenso su questo punto. Non è sufficiente incassare il solo risultato di aver fatto nomine interne. Le battaglie, ancor più se sono di principio, vanno sostenute fino in fondo. Sostiene un vecchio saggio: "colpire con sicurezza, ritirarsi con cautela". Il corollario di questo pensiero: "avanzare quando si è forti, ritirarsi quando si è deboli".

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