mercoledì 7 novembre 2018

Frequenze

L'argomento del giorno è la proposta di Confindustria Radio Tv elaborata al secondo incontro del tavolo 4.0 (argomento del tutto assente sulla stampa nazionale).

riportiamo stralci significativi del documento : " ...L’attuale impostazione del PNAF-2018 che attribuisce solo 10 reti agli operatori nazionali deve essere rivista per garantire almeno 12 reti nazionali. È necessario superare la riserva di un terzo in favore dell’emittenza locale, misura che si è rivelata del tutto inefficace a garantire solidità e sostenibilità al comparto locale e che, se mantenuta nel nuovo scenario, pregiudicherebbe in maniera irreversibile la piattaforma terrestre, considerata dal legislatore di interesse nazionale CONFINDUSTRIA RADIO TELEVISIONI 2 di 7 e riconosciuta a livello comunitario come prevalente per la diffusione, almeno fino al 2030, della televisione lineare in chiaro. Proseguire nel percorso dell’attuale PNAF-2018 con l’assegnazione entro il 28 febbraio 2019 di 10 reti nazionali renderebbe molto problematico il percorso di riorganizzazione della banda e il successivo rilascio delle frequenze agli operatori telefonici per il 5G. Un percorso di transizione che non può essere lasciato a situazioni di fatto non preventivabili o a ipotetiche procedure di assegnazioni di frequenze residuali la cui legittimità nel contesto specifico è del tutto discutibile".

..."Anche per queste ragioni e in previsione dell’intervento legislativo, deve essere sospeso il percorso già avviato (PNAF 2018, decreto di Road Map, criteri di conversione/riassegnazione dei diritti d’uso agli operatori di rete nazionali da rilasciare entro il 28 febbraio 2019). Non è infatti ipotizzabile il prosieguo di tali procedure senza certezze sulla dotazione definitiva di risorse da assegnare alle imprese".

..."Confindustria Radio Televisioni ritiene imprescindibile un piano di sostegno alla popolazione per la sostituzione dei ricevitori obsoleti verso la nuova piattaforma di ricezione in DVB-T2 - tecnologia su cui è incardinata la trasformazione della piattaforma nella Legge di Bilancio 2018 - supportato da meccanismi di incentivazione all’acquisto di nuovi televisori con gli standard CONFINDUSTRIA RADIO TELEVISIONI 3 di 7 adeguati e da una corrispondente comunicazione finalizzata a raggiungere tutte le fasce della popolazione. Come già più volte ripetuto, la sola previsione della dismissione della codifica MPEG2 in favore della codifica MPEG4 su standard DVB-T all’avvio della transizione è insufficiente e richiede una preventiva identificazione dei meccanismi di finanziamento e di incentivazione per la sostituzione di tutti gli apparecchi riceventi obsoleti attualmente nelle case degli utenti. Si rileva a tal fine che la somma stanziata dalla Legge 205/2018 per la sostituzione dei ricevitori digitali (25 milioni di euro per i quattro anni dal 2019 al 2022) deve essere rimodulata per l’anno 2019 di almeno 50 milioni di euro per tener conto della dismissione della codifica MPEG-2 in favore della codifica MPEG4 su standard DVB-T con l’avvio della transizione dell’Area 1. Conseguentemente, anche in considerazione dello straordinario risultato derivante dall’asta 5G, è necessario incrementare la quota residua per gli anni successivi per garantire il passaggio di ampie fasce di popolazione al DVB-T2 entro il 30 giugno 2022".


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