P. Maurensig, La variante di Luneburg
Proviamo ad immaginare che la partita RAI sia simile ad una partita di scacchi o di dama, con una variante inedita: i giocatori non sono solo due ma invece siedono intorno alla scacchiera un numero variabile indeterminato, circa 6 o 7, dove ognuno gioca con una propria “filosofia”, un proprio progetto ed una propria finalità. Ognuno dei giocatori potrebbe avere vantaggi dall’agevolare un altro giocatore al fine di danneggiare un suo potenziale e più temibile avversario. Se nei giorni scorsi vi abbiamo accennato alle mosse che in una partita tradizionale si possono prevedere, pensate allora queste difficoltà moltiplicate per n combinazioni.
Il Post di oggi sarà completo quando sapremo gli esiti del confronto Meloni/Salvini/Tajani in corso questa mattina. Se li sapremo, perché non è escluso che non si sappia nulla perché il famigerato accordo sulla RAI potrebbe non essere stato trovato. Oppure, si potrà sapere, ragionevolmente, qualcosa circa la data del voto alla Camera e al Senato che potrebbe essere il prossimo12 settembre. Ma anche questo necessita di un se: la decisione potrebbe essere pure di votare ma di prendere ancora margini di tempo/trattativa per definire i dettagli dell’accordo che non sono poi tanto irrilevanti. Il centro della partita è la Regina ovvero il/la presidente come abbiamo scritto nei giorni scorsi ma anche l’AD non è del tutto un elemento subordinato.
Rimanete sintonizzati. Attendiamo e vediamo. I giocatori (solo alcuni perché altri ancora non hanno le idee chiare su cosa fare) stanno sedendo intorno alla scacchiera e già decidere chi muoverà per primo sarà decisivo. Per rimanere in tema: alcuni giocatori, per natura e cultura, prediligono un atteggiamento “difensivo” mentre altri sono decisamente orientati ad essere “aggressivi”. Citiamo ancora Maurensig: “Nei confronti del gioco, uno scacchista si trova ad avere lo stesso atteggiamento parziale che ha nei confronti del mondo: ha le sue preferenze e le sue antipatie, le sue convinzioni e le sue intolleranze”. Già, “atteggiamento parziale”… di questo si tratta.
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