sabato 24 agosto 2024

Ill "vuoto" della RAI e il "pieno" delle altre notizie

Foto di Gerd Altmann da Pixabay

Il vuoto e il pieno, il nulla e il tutto, il poco e il tanto e così via. Succede che spesso intorno a noi si possono verificare fenomeni inconsueti, anomali e imprevisti come pure, succede, che ci possono essere avvenimenti scontati, previsti e nella norma. Gli uni o gli altri occupano uno spazio di attenzione variabile a seconda delle necessità, opportunità e convenienze.

Allora, succede, che per quanto riguarda la RAI e il Servizio Pubblico, come prevedibile, in questi giorni siamo in presenza del consueto vuoto pneumatico, almeno ancora per pochi giorni. Tutto “normale”, tutto già visto.

Allora invece, succede, che il pieno notiziabile di questi giorni sia stato occupato dall’affondamento del veliero milionario Bayesian. L’avvenimento, per quanto drammatico, ha occupato una quantità di spazio televisivo e cartaceo talvolta pari o superiore a quello delle due guerre messe insieme. 

Poniamo però solo questo interrogativo: cosa giustifica tanta attenzione mediatica per una notizia che potrebbe interessare solo un ambito di lettori e telespettatori molto ristretto? La tragedia di sette vittime è certamente meritevole di avere spazio anche per la “rilevanza” delle persone coinvolte. Ma la "notizia" si estende ben oltre: si ipotizzano trame e complotti tra spioni di tutto il mondo: CIA, Mossad, MI5 insieme alla Spectre, ai Poteri Occulti megagalattici intercontinentali. “Punti oscuri”, “Misteri” “Cause occulte” e “Responsabilità dell’equipaggio” sono stati e sono tutt’ora i titoli prevalenti. Poi la "notizia" si estende in ambito strettamente marinaro: l’ormeggio in rada o alla banda, i portelloni aperti, il meteo, la chiglia retraibile, l’albero di 65 metri e così via. Tutti ad indagare e dibattere se le sartie dell’albero hanno contribuito alla stabilità della barca, se la tempesta era prevedibile e così via. Infine l’aspetto finanziario: compravendite milionarie di barche e Società offshore, software sofisticati per guidare bombe intelligenti, assicurazioni ciclopiche e studi legali dalle parcelle astronomiche.

La somma di questi tre ambiti quanto può interessare la stragrande maggioranza dei lettori/telespettatori? Difficile avere prove e numeri su quali ragionare. È pur vero che il nostro Paese sembra alquanto suscettibile di “tuttismo”: volta per volta tutti diventano esperti di tutto che sia la vela (Azzurra o Luna Rossa), di sport olimpici semisconosciuti (il curling) o tennisti sulla cresta dell’onda (Sinner). Ma qualcosa non torna: l’unica semplice, forse banale, spiegazione, è che quando si crea un vuoto (si crea perché altrimenti non esiste) qualcosa lo deve riempire necessariamente. Il problema è “come” si riempie. Lo spazio di un Tg o le pagine di un giornale, “devono” essere comunque riempite di qualcosa e allora il tema è la scelta redazionale dello spazio da occupare. Con quali temi, con quali notizie? E con quale “peso” da assegnare ad ognuna di esse?

Tv, radio e televisione hanno occupato questo spazio per questa notizia in modo, a nostro giudizio, anomalo, ingiustificato e sproporzionato rispetto ad altre tragedie del mare che, quotidianamente, avvengono nei nostri mari. Abbiamo provato a fare una ricerca su quanto rilievo ha avuto questa notizia sui “social” e non ne abbiamo ricavato gran che. Sulla carta stampata non ci sono tracce di commenti e riflessioni, abbiamo trovato un solo commento significativo sul Blog del Fatto Quotidiano ( https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/08/21/naufragio-bayesian-palermo-migranti-morti-mediterraneo-si-sanno-solo-numeri/7664808/ ). Conclusione: non abbiamo una risposta completa e convincente. Avvertiamo la dimensione del fenomeno ma non siamo in grado di spiegarlo compiutamente.

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