Stiamo seguendo con grande attenzione il tema dei giornalisti televisivi Rai nelle zone di guerra.
Poniano alcune questioni. Intanto segnaliamo un articolo a firma Duilio Giammaria su Domani dove si legge una frase fondamentale: "Indipendenza prima di tutto".
È lecito porre il dubbio che questo principio, caposaldo imprescindibile del lavoro giornalistico specifico del Servizio Pubblico, sia sempre osservato.
Poi, siamo andati a rivedere il servizio della giornalista del Tg1 e la sua successiva "spiegazione" dove abbiamo colto una sua frase che pone esattamente al centro la questione.
Sostiene la Battistini: "Il racconto di guerra è per definizione un racconto parziale".
Allora: che relazione esiste tra "parzialità" e "indipendenza" ???
Poi: che relazione esiste tra una "notizia parziale" e il racconto della stessa ovvero non solo visualizzare televisivamente cosa è successo ma fornire al lettore/telespettatore la possibilità di capire, spiegare come e perché avviene un fatto.
In altre parole, "Ecco ... vedete ... qui c'è un cadavere..." e non sapere cosa e perché è successo è altro tipo di giornalismo.
Infine, a proposito di scoop di alcuni giornalisti Rai, siamo sempre in attesa che qualcuno lo possa fare "dentro Gaza" per documentare e spiegare la quotidiana strage di civili, magari accompagnati da un blindato IDF che, ovviamente, consentirà di riprendere solo ciò che ritengono utile e necessario ... per loro... ovviamente.
Bloggorai@gmail.com
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