lunedì 6 dicembre 2021

Rai: il futuro dietro le spalle

Foto di Arek Socha da Pixabay

 “Ciò che possiamo vedere noi stessi è il meno; per la maggior parte delle cose, ci si avvale di informazioni: viviamo sull’altrui buona fede. L’orecchio è la seconda porta della verità, ma è la porta principale della menzogna. Di solito la verità è quella che si vede, e solo in via eccezionale la si ascolta(…) sempre porta seco qualche impurità raccolta dagli affetti attraverso i quali è passata. (…) La riflessione serve a respingere il falso 
(Baltasar Gacian, Oracolo Manuale, ovvero L’arte della Prudenza)

 

Bene, ci siamo e ci saremo. Il pensiero di questo inizio di settimana è ispirato alla prudenza. Ne occorre tanta. Riprendiamo il racconto. Ci eravamo lasciati ai primi dello scorso settembre. Avevamo dimenticato un paio di piccoli passaggi non del tutto irrilevanti avvenuti prima: l’intenzione di limitare il numero degli inviati delle testate al seguito dei viaggi del Papa (poi rientrata); l’audizione di Fuortes in Vigilanza del 4 agosto dove, tra le tante cose dette, una merita di essere ricordata  e si riferisce al “perimetro” del nuovo Contratto di servizio che si dovrà cominciare a scrivere (il 14 ottobre è stato costituito il Gruppo di lavoro) e la diposizione per i dipendenti Rai di non partecipare a più di un certo numero di eventi esterni.

Arriviamo allo sciopero del 14 settembre, una prima avvisaglia di grane sul fronte sindacale. Il 12 ottobre l’AD si reca in Vigilanza per riferire sui conti dell’Azienda ed espone le famose 4 “modeste proposte” per cercare di risanarli (merita rileggere il Post di quel giorno: https://bloggorai.blogspot.com/2021/10/rai-il-futuro-dietro-le-spalle.html ). Ci torna ancora, in compagnia della presidente, il 23 e 24 novembre. In quella seduta vengono esposte le linee guida del “nuovo” modello organizzativo e si ribadisce il principio secondo cui “prima il piano e poi le nomine .. è ovvio, ovvio, ovvio”. Talmente ovvio che si faranno prima le nomine (il 16 novembre) mentre del piano non c’è nessuna traccia visibile. Sempre in quella seduta Fuortes si lascia sfuggire che dal prossimo gennaio sarà tagliata l’edizione notturne dalla TgR (quella dei 4,5 minuti dopo l mezzanotte) e vedremo come andrà a finire.

Da quella Vigilanza passano pochi giorni e si apre il capitolo che ci porta dritti dritti ai giorni nostri. Il 29 ottobre compare su Repubblica l’intervista dell’AD con il titolo “Nella mia Rai i partiti non bussano più. Canone per i cellulari” e non passano che poche ore che Dagospia pubblica un notizia, mai smentita, di un incontro tra Fuortes e Salvini alla quale farà seguito una analoga (anch’essa mai smentita) di altro incontro con Di Maio e le foto della sua partecipazione alla festa di Bettini. Giusto un mese e anche la presidente Soldi fa sentire la sua voce sul Corriere che titola “La Rai ora cambi in fretta. Le nomine? Per merito e scelte anche impopolari”. Ne abbiamo scritto a sufficienza: da rileggere nel dettaglio https://bloggorai.blogspot.com/2021/12/post-n-2-la-presidente.html . Infine, per non farci mancare nulla, interviene la neo nominata direttora del Tg1 Monica Maggioni su Repubblica che titola “Un Tg1 senza pastone e niente voce ai No Vax”. Nel frattempo vengono nominati due “consulenti”: Maurizio Caprara per conto dell’AD a supporto della comunicazione e Marcello Giannotti, per conto di Colantoni, per incarico non bene specificato. Per completare ed aggiornare la storia occorre ricordare la disposizione con la quale si vorrebbero “coordinare”  i circa 400 profili social della Rai e riferirvi quanto abbiamo saputo a proposito dell’intenzione di tagliare l’edizione notturna della TgR: sembra che sia in corso di “valutazione” una proposta di una nuova edizione alle 23.30.

Speriamo di aver ricordato tutto. Queste, molto sommariamente, le tessere del puzzle sul tavolo. Si tratta di un esercizio di grande pazienza, ci viene in mente il Mandala di sabbia tibetano che appena completato poi svanisce d’un colpo. Ora invece si tratta di cominciare a mettere in ordine pezzi solo apparentemente sparsi e confusi per capire che disegno ne viene fuori. Alcuni preferiscono iniziare dai bordi, dalle tessere che hanno un profilo tagliato netto, cioè si parte dall’esterno verso l’interno. C’è chi invece preferisce partire dalla combinazione casuale di due/tre tessere che si combinano tra loro per poi proseguire alla ricerca di altri pezzi corrispondenti.  Allora, proviamo a prendere i tre titoli sopra citati, mettiamoli insieme e leggiamoli: “Nella mia Rai i partiti non bussano più. Canone per i cellulari”… “La Rai ora cambi in fretta. Le nomine? Per merito e scelte anche impopolari” e “Un Tg1 senza pastone e niente voce ai No Vax”. Qualcosa comincia ad emergere.

bloggorai@gmail.com

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