martedì 7 dicembre 2021

I cannoni puntati su Viale Mazzini

Foto originale Bloggorai ©

Il Telecomando che vorrei ma non posso ... ovvero

il Telecomando che potrei ma non voglio


Il post di oggi è facile facile, non dobbiamo fare altro che copia e incolla di concetti tanto fondamentali quanto spesso elusi .

Ieri pomeriggio non abbiamo fatto in tempo a titolare sui campi di battaglia della Rai prossima ventura che questa mattina ci viene in supporto un’importante intervista di Francesco Siliato su La Verità con il titolo “La Tv cambia e si rinnova ma i programmi più visti rimangono i telegiornali … Lo studioso di ascolti: le Tv generaliste sono resilienti. Tutto è mutato, non l’offerta. Però la battaglia finale con le piattaforme passa dall’informazione”.

Ieri abbiamo scritto che le principali battaglie di Viale Mazzini per i prossimi giorni sono tre: la prima sulle risorse in buona parte è persa prima ancora di essere iniziata, a meno che Fuortes  voglia mettere mano alla scure di tagli pesanti ben difficili da sostenere e realizzare. La seconda, appunto sull’informazione e la terza sulla comunicazione, cioè su come la Rai è in grado di rappresentare se stessa in termini di credibilità, autorevolezza e innovazione.

Leggiamo alcuni passaggi importanti esposti da Siliato: “il concetto di broadcaster va rivisto ed esteso …le Tv generaliste rimangono dominanti, vedono erodere i proprio bacini di utenza  ma lentamente …i programmi più visti spesso sono i telegiornali … alla base del mercato pubblicitario c’è il costo per contatto, si comprano e si vendono le teste non le percentuali (lo share)…è cambiato tutto ma non l’offerta. Siamo sempre li a guardare film, serie, documentari perché è questo che ci viene propinato. Tutte offerte smorte, il registrato, il passato….la battaglia finale (con le OTT) passerà da li: dalle dirette e quindi anche  dall’informazione, con gli aggiornamenti in tempo reale attraverso le breaking news…” e così via. Però non intendiamo sottrarre lettori alla carta stampata, andate in edicola, comprate il giornale (se trovate ancora edicole aperte, visto che stanno per estinguersi come i dinosauri) e poi scrivete un messaggio di ringraziamento a Francesco Siliato, nonché al direttore del giornale che, a differenza di altri che si premurano di ricercare inutili interviste a tappetino, questa volta, ci propongono elementi di riflessione difficili da trovare in giro.

Per dovere di cronaca, segnaliamo anche un pezzo di Andrea Biondi sul Sole con il titolo: “La grande avanzata della Tv broadband: in crescita del 26% annuo”. Si leggono dati interessanti: a fine 2023 le televisioni connesse in rete saranno circa 13 mln a fronte dei 10 attuali. Da leggere e conservare.

Ecco allora che se ci vogliamo divertire a riportare questi argomenti sull’offerta editoriale RAI, sul rapporto quantità/qualità di informazione fornita attraverso la televisione, la radio e il web in relazione a quanto costa e a quante persone impiega, il problema si fa complesso. Talmente complesso che molti, a partire proprio da Viale Mazzini, ci rinunciano a priori e la sola scappatoia che sembrano in grado di prendere consiste nel fare nomine subito, prima che sia troppo tardi.

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