giovedì 16 dicembre 2021

Possibile, probabile, necessario

Foto di hjrivas da Pixabay

 

Dal mondo del pressapoco all'universo della precisione

Siamo ancora lontani da Roma e le informazioni ci giungono ancora incomplete e non riusciamo a confrontarle e dibattere come spesso avviene con i nostri lettori. Per andare avanti si dovrà prima però sedimentare la polvere. 

Il tema però è sempre lo stesso: la Rai è un fenomeno a geometria variabile, il cui destino si modella a seconda delle convenienze, necessità ed opportunità. Nulla di nuovo: un film già visto tante volte dove tutto sembra essere diverso per essere poi alla fine sempre la stessa pellicola. Questo il senso generale che avvertiamo per quanto avvenuto questa mattina nel Cda che ha votato all'unanimità il “nuovo che avanza” e si è diviso sul vecchio che si ritrae.

Come abbiamo scritto tante volte, il nuovo che avanza sarebbero i direttori dei “generi” dei quali si conosce solo il nome, cognome e indirizzo ma poco o nulla di quello che dovrebbero fare. Le cosiddette “mission” appaiono ancora fumose e contorte nonché foriere di tensioni tra le diverse vecchio e nuove direzioni. Non ci ripetiamo a scrivere quanto già osservato. Questa “rivoluzione” del modello organizzativo ci è sempre sembrata come una macchina con la ruota di scorta bucata e il volante che gira su se stesso: se non hai un buon meccanico e qualcuno che ti indica la direzione è difficile andare avanti. Ma quello che manca prima di tutto è il carburante: il benzinaio è chiuso e quel poco che rimane nei serbatoi è razionato e mentre tu cerchi di arrancare succede che sulla corsia di fianco vedi sfrecciare altre auto veloci e costose. 

L'aspetto che oggi ci appare più rilevante sul quale ragionare si riferisce alla decisione di tagliare l'edizione notturna della TgR, votata con una ambigua maggioranza composta da una destra (Agnes e De Biasio) e di una entità indefinibile (Fuortes e Soldi) con una opposizione sparpagliata di PD (Bria) e M5S (Di Majo) che si astengono mentre il rappresentante dei dipendenti che ha votato contro.  E' un tema ricco di significati e si presta benissimo a tutti i ragionamenti possibili, di carattere politico ed editoriale. Utile riavvolgere il film: Fuortes va in Vigilanza e annuncia la novità, il 2 dicembre l'Assembla dei CdR dichiara “L’assemblea dei Cdr e fiduciari della Rai esprime forte preoccupazione per l’assenza di confronto con l’Usigrai sul piano industriale che il nuovo vertice aziendale sta provando a far passare a colpi di circolari e decisioni unilaterali che violano ogni forma di relazione sindacale e regola contrattuale ... L’assemblea condivide l’iniziativa Usigrai di citare in Giudizio la Rai per comportamento antisindacale”. Ieri abbiamo letto la lettera di Fuortes alla Vigilanza e oggi invece l'Usigrai dichiara che quanto avvenuto “...dovrebbe indurre l'Ad a un ripensamento e ad aprire subito un tavolo di confronto con le organizzazioni sindacali ... Non è rinviabile un confronto serio e leale sul futuro dell'azienda”. Della serie: prima ci vedevamo in Tribunale ora in trattoria e poi ne parliamo. Va tutto bene, ci mancherebbe, per il bene del Paese si fa questo ed altro.

bloggorai@gmail.com



Nessun commento:

Posta un commento