mercoledì 6 ottobre 2021

Frutta e verdura al mercato di Viale Mazzini


Spesso e volentieri è necessario uscire fuori, distrarci, pensare ad altro che non siano le solite beghe quotidiane, fossero pure della Rai. Ogni tanto su questo Blog ci permettiamo di divagare, di andare oltre, di tornare indietro negli anni oppure di pensare, immaginare e divertirci con la visione di un domani qualsiasi. Allora, ieri sera, mi sono regalato un bagnetto di emozioni musicali. Sono andato a vedere Respect, il film sulla storia di Aretha Franklin da poco uscito nelle sale. Sono riemerse tante immagini, tante vicende e avventure, tanti luoghi, tante persone: mi è tornato in mente il mio primo viaggio con l’autostop in Olanda come pure il concerto di Patty Smith a Firenze nel ’79 dove sono andato con una Honda bicilindrica 250… stupenda… per poi arrivare alla grande passione del  cinema ed ho rivissuto Jesus Christ Superstar (1973), The Rocky Horror Picture Show (1975), Hair (1979), The Blues Brothers (1980) rivisto tante volte e con un bellissimo cammeo della stessa Aretha e poi Buena Vista Social Club del 1998 di Wim Wenders con un indimenticabile Ry Cooder e, infine, al mio viaggio a Cuba pochi anni addietro. Immagini e musica riscono a suscitare emozioni come poche altre cose e se poi ci mescoli i ricordi… altro che emozioni! 

Vi propongo un piccolo regalo: guardate questo breve filmato:  https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=3806057476087357&id=100000494271297&sfnsn=scwspwa

Bene… andiamo avanti… torniamo alle “cose serie” dove però, attenzione, di emozioni ne trovate ben poche anzi, è probabile che vi potrebbero girare tutte le cose girabili. Questa mattina vi proponiamo un piccolo elenco della spesa degli argomenti sulla Rai e il Servizio Pubblico interessanti da affrontare ma dei quali, al supermercato delle idee, troverete ben poco.

In ordine: ieri si è svolta, come vi avevamo detto, l’audizione del Presidente AgCom, Giacomo Lasorella, in Vigilanza Rai dove si è dibattuto di “Seguito dell'indagine conoscitiva sui modelli di governance e sul ruolo del Servizio Pubblico radiotelevisivo, anche con riferimento al quadro europeo e agli scenari del mercato audiovisivo:” che non è proprio robetta da poco. Ovviamente, sulla stampa non trovate una riga sull’argomento manco a pagarlo in marchi tedeschi. Vi faremo sapere dettagliatamente.

Ancora, ovviamente, non trovate nulla che possa riguardare l’appuntamento di Fuortes sempre in Vigilanza, previsto il prossimo 12 ottobre sul tema dei conti e delle risorse. Ovviamente non trovate da nessuna parte una sola riga sulla prossima scadenza del 20 ottobre, quando 9 canali tematici Rai e 3 Mediaset (+ altri 3 radio) saranno visibili solo con il nuovo codec MPEG-4: su questo argomento abbiamo scritto dello “stupore” relativo alla disparità tra i due operatori dove Rai dismette una quota che si aggira intorno al 6% degli ascolti (e pure su questo ci sarebbe tanto da dire) mentre Mediaset bruscolini nei canali tv e men che meno nella radio. Ovviamente non troverete nulla sui temi legati alle risorse economiche finanziarie di cui potrà disporre Rai nel suo prossimo futuro: la battaglia per la pubblicità è data già persa mentre quelle sul canone si prospetta assai incerta e confusa tra “buoni” propositi anche di fonte governativa di revisione e/o di riduzione o abolizione totale con il proposito del suo spostamento nella fiscalità generale (un bel pensierino del PD).

Ovviamente, e questo è un “ovviamente” che vale doppio e di particolare rilievo, non troverete una parola nemmeno scritta in aramaico antico sul prossimo TUSMAR che avrà non poche ripercussioni su tutto il sistema radiotelevisivo nazionale. Ovviamente ancora, non troverete una parola sul dibattito parlamentare in corso sulle proposte di revisione della Legge 220 del 2015 sulla riforma della governance Rai. Ovviamente... ovviamente… non troverete nulla su questi argomenti “alti” ma pure su quelli “bassi” c’è poco da cercare. Ovviamente non troverete nulla sugli ascolti, sulla produzione e programmazione di contenuti originali Rai Play (che qualcuno, sembra, pare, dicono, non vorrebbe affatto sostenere, preferendo che la piattaforma si limitasse ad essere una library). Ovviamente non troverete nulla sui famosi canali in lingua inglese e istituzionale, indicati e dettagliati sul piano editoriale e nella dotazione di budget sia dal Contratto di Servizio che dal Piano industriale, dove il primo era pure previsto da tempo che fosse presentato ufficialmente all’Expo di Dubai, la  migliore vetrina del nostro Paese sul piano internazionale. 

Ovviamente non troverete una riga nemmeno cercata sotto tortura sul perché c’è tutto questo silenzio intorno alla Rai: vedi la vicenda di Pinuccio e di Striscia La Notizia dove ormai non sembra più un mistero la possibilità che ci sia stato un accordo tra una “manona” potente che possa aver richiesto come suo stile “gentilmente,  per cortesia, amabilmente... non rompete i coglioni a Fuortes e alla sua dirigenza”. Dall’altra parte potrebbero aver risposto: “E cosa ne otteniamo in cambio???” riposta: “Sono affari che non vi riguardano, la partita è ad un livello più alto del vostro”. Esempio? Leggete il trafiletto, piccolo ma significativo, pubblicato ieri dal Sole con il titolo “Ei Towers con la Serie A in versione Media company”. Appunto: Media Company. Tutto chiaro?

Ancora, ovviamente, non leggerete una riga sul nuovo corso della comunicazione Rai dove già trapelano crepe: a quanto ci riferiscono "sarebbe" avvenuto un duro scontro tra Colantoni e Marroni sul tema conferenze stampa. Ovviamente, non ci saranno mai conferme o smentite se la notizia sia vera o meno. Volpini!!! E' un terreno molto, molto scivoloso sul quale la sportellata è a portata di mano (vedi la storia della conferenza fantasma con il Ministro Bianchi).

Infine, ancora oggi, ovviamente (ed è incredibile doverlo constatare) di quanto avvenuto ieri con il blackout per oltre 6 ore di What’s Up e FB non si legge quasi nulla. Eppure ha interessato qualcosa come oltre 2,5 miliardi, miliardi, di persone in tutto il mondo. Cosa altro può succedere in questo campo per essere degno di attenzione?

Conclusione. C’è una vaga sensazione che si avverte tra amici, parenti e conoscenti appassionati di Servizio Pubblico, di Rai: necessario metterci l’anima in pace, è un argomento che non merita posto sull’agenda della politica. Oppure, ne merita talmente poco che non è nemmeno prevista un’agenda dove scrivere gli appuntamenti importanti. Ovviamente… ovviamente … 

bloggorai@gmail.com

Nessun commento:

Posta un commento