lunedì 28 ottobre 2019

Miccia corta, petardi e coraggio

Altro che miccia corta: petardi grossi. Ieri eravamo presi da una specie di malmostio sordo e cupo a proposito dell’ennesimo “fattaccio” relativo alla cosiddetta “messa a terra” del piano industriale che invece di essere fatta con risorse interne e contando su appositi direttori incaricati “dell’uopo” viene allegramente affidata ad un società di consulenza esterna per un “modico importo”. Confessiamo che questa storia ci aveva appannato la vista. ATTENZIONE: quale è la società che si è aggiudicata la commessa e chi vi ha lavorato per dieci anni? leggere per credere!!! Per fortuna però una nostra attentissima lettrice ci ha risvegliato e fatto notare una notizia non meno grave.

Ieri il Corriere, a firma Renato Franco, ha pubblicato un pezzo importante relativo all’acquisizione di Endemol da parte del gruppo francese Banijay. La notizia riguarda fortemente la Rai. Si legge nell’articolo “Tutti i prodotti esterni del day time di RaiUno a questo punto saranno realizzati da un’unica casa di produzione” … aggiungiamo noi: controllata dai francesi (il 32% è di Vivendi) e aspira ad essere il più grande gruppo di produzione audiovisivo europeo. Un sottile brivido corre lungo la schiena, la miccia è sempre più corta. Questa notizia sottolinea ed evidenzia, ancora una volta, una profonda crisi di credibilità, di produttività, di creatività che non lascia speranze. Eppure, come abbiamo scritto, è stata creata una apposita Direzione incaricata di proporre nuovi prodotti, sperimentare nuovi linguaggi. Ne avete sentito parlare? Non stupisce che pure il direttore di Rai Tre ha gongolato come un pupo per aver avuto il coraggio di mandare in onda un format acquistato di valore industriale pari allo zero (intervistatore che intervista un intervistato). Se qualcuno parla ancora di Piano Industriale e del perché e del per come ci sono molti dentro Viale Mazzini che non ci credono come dargli torto?

Vedi sabato scorso: ancora una volta bagno di sangue per Rai Uno e grandi numeri per Canale 5. I capitani coraggiosi del palinsesto cosa ti pensano di fare? Contrapporre alla De Filippi il buon Alberto Angela con uno speciale su Ben Hur e le bighe del circo massimo. Ora, intendiamoci, siamo qui pour parler , senza nessuna presunzione di insegnare nulla a nessuno ma, Santa Pace, volete fare i coraggiosi? Sparate Montalbano il sabato sera e combattete con le armi migliori!!!

Veniamo ora al nuovo che avanza: questa mattina conferenza stampa di Fiorello per RaiPlay. A parte il fatto che non si ha notizia del suo contratto e vedremo se oggi qualche collega coraggioso ne chiederà conto. Non è cosa da poco perché dietro c’è tutta l’impostazione editoriale della piattaforma. È stato annunciato che sono previsti nuovi prodotti e nuovi programmi originali appositamente dedicati: quali saranno e con quali risorse verranno sostenuti? L’azienda dovrebbe essere tenuta al principio della contabilità separata per l’uso delle risorse derivate canone e da pubblicità: “Ogni qualvolta vengano utilizzate le stesse risorse di personale, apparecchiature o impianti fissi o risorse di altra natura, per assolvere i compiti di servizio pubblico generale e per altre attività, i costi relativi vengono attribuiti in base a specifici e certificati criteri di ripartizione”.

Ancora sul nuovo che avanza. Questa mattina, sempre sul Corriere, commento di Aldo Grasso sul rilevamento degli ascolti digitali dove, abbiamo scritto più volte e da quanto è iniziato, la Rai è costantemente sotto di diverse lunghezze rispetto alla concorrenza (questa settimana LS per editore e canale la Rai è ferma a 13.000K e Mediaset a 56.000K mentre La7 mantiene 9.000K). La cerimonia degli ascolti, scrive Grasso, delle 10 del mattino non è più sufficiente a comprendere la  “Tv più vista (sul Web)”. Si legge “La Rai – per ora un po’ assente – ci prova e riparte da Fiorello”. Rai Play è una app e, finora, queste non sono state rilevate da Auditel. Vedremo.

Ultima nota a margine: ieri sera cronaca di una morte politica annunciata. In Umbria la coalizione di centrosinistra tracolla. Non bisogna essere fini analisti politici per capire e sapere: basta frequentare (e vivere come il sottoscritto) l’Umbria. Mentre La7, come al solito, si sparava la diretta Mentana (rafforzando il suo ruolo di comunicatore “istituzionale” ) la Rai ha pensato bene di contrapporre uno speciale su RaiTre.
Come si può leggere una scelta del genere? Che ci fossero le elezioni era noto da tempo e che si trattasse di una competizione elettorale di scarso peso numerico (il 2% della popolazione) era altrettanto noto, ma è fuori discussione che in un modo o nell’altro questo avvenimento si riverbera sul piano nazionale. Perché allora sottovalutarne l’impatto? C’era tutto il modo e il tempo di spostare Imma Tataranni. Ma, come noto, il coraggio non si compra al supermercato.
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