martedì 21 maggio 2019

triplo flash

facciamo il punto:

1) i nomi erano noti da tempo, da molto tempo, ed erano in parte concordati tra AD e Presidente. Giornali e agenzie varie li hanno ripresi in diversi momenti. Ci sono state relative sorprese ma neanche tanto: alcuni colleghi/e le sapevano già da alcuni giorni ma non le hanno scritte.

2) si sono sviluppate due pressioni in direzioni opposte: una del M5S per fare le nomine subito, prima delle elezioni, l'altra per rinviare. Anche questo era noto da tempo. Altre pressioni di altro tipo sulle quali è meglio lasciar perdere (magari qualcuno sostiene che siamo veteroplutocomplottisti)

3) venerdì scorso, intorno alle 17.45, potrebbe essere avvenuto una specie di corto circuito. I due schieramenti hanno avvertito il passaggio critico, non tanto sulle nomine ma anche su temi delicatissimi (mascherati dai vari fazi e fiorelli) come, ad esempio, i palinsesti ancora in alto mare e gli ascolti per Rai Uno, ed hanno convenuto di prendersi un momento d'aria. Il Cda "straordinario" di tale non ha avuto nulla !!!

4) sempre in ambito corti circuiti, la questione Fazio ha scoperchiato una pentola: l'autonomia dei direttori alla vigilia del piano industriale che prevede proprio la loro riduzione a meri esecutori. Tasto delicatissimo e, nello specifico, che interessa due nomi di  "quota" lega: De Santis e Ciannamea. Non è cosa da poco.

5) ieri c'è stata la presentazione del Piano Industriale. Non sembra aver convinto il già perplesso popolo Rai. Salini non solo non ha scaldato i cuori ma per certi aspetti ha sollevato più problemi che soluzioni, più per quanto non ha detto che per quello che ha esposto (vedi risorse economiche)

6) ancora in ambito corto circuiti: la prossima settimana è convocata una Vigilanza molto delicata, con schieramenti politici in campo molto fluidi e gli esiti potrebbero interessare non solo il destino di Foa come presidente di RaiCom ma dell'intero consiglio, compreso quello dell'AD

7) Salini, tra ieri sera e questa mattina si è trovato con le spalle al muro: o procedeva con le nomine oppure la sua credibilità sarebbe scesa sotto il seminterrato di Viale Mazzini. Ha preferito la prima strada.

8) cosa se ne può dedurre? nel merito delle scelte è apprezzabile la caratura generale: tutte persone interne da tempo (solo Giannotti ultimo arrivato), nominate tre donne, premiata l'esperienza e la conoscenza dell'Azienda. Non ci esprimiamo sulla  "quota" politica, alcuni sono noti per essere di destra, la maggioranza invece di centro sinistra. 

9) ha vinto Salini e perso Foa? presto per dirlo. La politica è arte del possibile non del desiderabile.

10) cosa succederà ora? nulla cambia sulla valutazione generale del cambiamento in corso: il Piano industriale non convince come abbiamo scritto più volte. Ci fermiamo solo davanti ad una banale e brutale constatazione: al momento nessuno ha sollevato obiezioni nel merito. Gli stessi parlamentari in Vigilanza hanno dato visibilmente l'impressione di non aver letto le oltre 500 pagine tra documento e 5 allegati (per pura curiosità si può rivedere la registrazione sul sito della Camera). Non parliamo di quanti altri avrebbero dovuto esprimersi. 

segue...

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