giovedì 30 maggio 2019

Il Processo bis

Ci mancava pure l'editto padano: ieri Salvini ha tuonato contro il rientro di Gad Lerner in Rai. E' solo l'inizio, purtroppo. Ma la notizia più significativa è la mozione presentata in Vigilanza dal capogruppo della Lega, Capitanio, per chiedere informazioni sulla mole dei contratti di produzione esterni di Viale Mazzini e, in particolare della società StadBy. Diciamo pure che mettere le mani sulle produzioni esterne è sacrosanto: è stato da sempre un pozzo nero e la stessa Corte dei Conti ha sollevato il problema.  Ora, si da il caso che di questa società sia stato CEO un certo Fabrizio Salini, attuale AD Rai. Si da il caso pure che la stessa società lavora ancora per Viale Mazzini e, ancora, si da il caso, che sia la stessa Società sia diretta da una certa Simona Ercolani, moglie di un certo Fabrizio Rondolino. Nulla da dire, ci mancherebbe: non è un peccato appartenere o simpatizzare per un partito, una corrente, un scuola di pensiero filosofico, un ramo del buddismo tantrico.

Nei giorni scorsi, alcuni lettori ci hanno fatto notare, talvolta, un certo senso di opposizione all'attuale vertice di Viale Mazzini, spesso indirizzato più verso il lato destro del corridoio del VII piano che non quello sinistro (da sotto il cavallo, con le spalle ai giardini). In parte, è vero e per tanti buoni motivi: il primo risiede proprio nella figura, nella cultura, nel simbolo de "l'uomo solo al comando" frutto della nefasta Legge renziana del 2015. Basterebbe questo solo per contrastare a priori qualunque cosa possa fare di buono, compreso aiutare le persone anziane ad attraversare il raccordo Anulare all'ora di punta. Però, magari, come qualcuno ogni tanto suggerisce, lasciamolo lavorare e poi giudicheremo nei fatti. Allora, nel merito, finora non ha dato prove di cambiamenti epocali che pure questo ruolo gli avrebbe consentito: per fare nomine significative ha impiegato quasi un anno e poi come le ha fatte? con quali criteri? Dimentichiamo (solo per oggi) il Piano industriale. La sua squadra? La fiducia nell'azienda? quali criteri ha adoperato, i suoi fedelissimi o i capaci? I palinsesti? i nuovi programmi? qualcuno ha notizie? Fazio, Fiorello su Rai Play? A proposito di Rai Play, una domanda alla quale cercheremo di rispondere presto:a chi appartengono gli algoritmi di gestione? come vengono gestiti e dove risiedono i dati di utilizzo della piattaforma? 

Prego notare la notizia di stamattina: Mediaset ha acquistato parte della tedesca Prosiebensat mentre il socio/avversario francese ha acquistato M7, una piattaforma pay streaming. Tutti e due hanno in mente lo stesso obiettivo: emulare il modello Netflix (ricordate quando qualcuno parlò di RaiFlix?). Beninteso, il Servizio Pubblico non ha e non deve ispirarsi a questo modello, deve però avere bene in mente in quale scenario competitivo si trova ad operare non tanto e non solo in termini industriali e tecnologici, ma anche sociali e culturali. Questo il campo dove potrebbe non avere rivali.
   
Come scritto più volte, parafrasando Petrolini, il problema non è la persona ma con chi lo ha incaricato di gestire la più grande azienda culturale del Paese. Come è stato scelto e perchè proprio lui? Una domanda che molti, ora, sembra, si stanno ponendo. Compreso Salvini che potrà usare questa clava in compensazione di quella che si potrebbe usare contro Foa.

Sabato scorso è comparsa un'intervista a Franco Iseppi, storico DG Rai. Ci ha fatto pensare alla vecchia guardia. Alla guida del Servizio Pubblico si sono succeduti nomi importanti, pesanti, di provenienza interna ed esterna, con uno spessore culturale e manageriale significativo. Con tutto il rispetto e senza nostalgie ...ma ... di cosa stiamo parlando? A proposito di vecchia guardia, i lettori ci consentiranno, spero, un pensiero affettuoso a quella composta dalla nutrita schiera di ex parlamentari, ex consiglieri di amministrazione, ex direttori di qualche cosa, studiosi ed esperti di varia natura e cultura che da tempo tacciono. Eppure, sono persone che hanno dato tanti contributi rilevanti, sono stati partecipi e responsabili di tanti fatti (e anche qualche misfatto, sempre con affetto). Sarà forse l'età che li ha impigriti? 

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