mercoledì 29 maggio 2019

Il Processo

Si sta prospettando una via giudiziaria per il Servizio Pubblico. Per una singolare coincidenza (fino ad un certo punto) le strade e la sopravvivenza del Governo e del CdA Rai potrebbero incrociarsi nelle "aule" giudiziarie. La prima riguarda Edoardo Rixi che nei prossimi giorni attende la sentenza per una causa di peculato. Salvini: resta in ogni caso. Di Maio: secondo il contratto di governo, se condannato deve andare a casa. La seconda riguarda le mozioni presentate in Vigilanza da PD e M5S alle quali si affiancherebbe FdI sulla question del doppio incarico di Foa. In Commissione la maggioranza per far passare la mozione c'è. Lo stesso presidente sostiene che A) si può fare (da ricordare che gode del supporto giuridico dell'ex direttore affari legali, pagato profumatamente) B) me lo chiesto Salini.
E' del tutto evidente che una sua bocciatura suonerebbe in modo pesante una campana che se proprio non è a morto, poco ci manca. Non tanto e non solo nei confronti delle persone, ma di tutta la fragile architettura sulla quale poggia il CdA. La buccia di banana potrebbe essere la "sentenza" ma difficile non leggere le difficoltà per i nuovi equilibri politici che si sono determinati dopo il 26 maggio anche all'interno degli stessi partiti che non sono affatto compatti, anche sul tema Rai (vedi pure le dimissioni di Primo Di Nicola. M5S, di ieri). Non che prima fossero migliori.

Un fatto ci ha colpito ieri: il solito bene informato Marco Antonellis su Dagospia ha scritto che "Salini che in questa fase appare sempre più debole e nel mirino del carroccio tanto che a viale Mazzini imperversano i rumors che lo vorrebbero presto o tardi sostituito da Marcello Ciannamea." .
I "rumors" in verità non sono solo a Viale Mazzini e ne abbiamo avuto prova "visiva". Per questo blog non è una cosa nuova: lo abbiamo scritto da tempo e lo abbiamo riscontrato con  tanti scambi di opinioni. Anche a noi risulta che che l'AD non gode di buona "stampa" a Viale Mazzini e proprio la recente presentazione del Piano industriale lo ha evidenziato dove, a quanto ci risulta, non ha scaldato nessun cuore, anzi sollevato più  di qualche perplessità: ha circolato una battuta che lo definiva "er sor tentenna". Per chi non è di Roma: una persona con le idee poco chiare, esitante e titubante. Vedi la recente questione delle nomine. Lo stesso ricicciare del nome Ciannamea non è cosa nuova: anche questo lo abbiamo scritto da tempo. Ma la notizia contenuta nel pezzo di ieri è un'altra e riguarda (anche questo lo scriviamo quasi tutti i giorni) la situazione del Piano industriale.
Per essere precisi:  leggiamo sul Contratto di servizio"la Rai è tenuta a presentare al Ministero, per le determinazioni di competenza...". Inoltre, come noto, la Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi non ha potere vincolante in materia ma consultivo, senza il quale difficilmente il MISE potrà esprimere le sue determinazioni. Sappiamo per certo che questo difficilmente potrà avvenire prima dell'estate (con questi chiari di luna poi), cioè ad oltre un anno, se tutto va bene, dall'insediamento dell'AD, per un Piano che dovrebbe essere in vigore fino al 2021. Auguri !!! Comunque l'interesse per l'articolo era proprio nel fatto che veniva riportato questo argomento, fino pressochè ignorato da tanti colleghi della carta stampata. Non a caso, stamattina è stato ripreso da Gianluca Di Mizio sul Foglio, che definisce il Piano la "madre di tutte le battaglie" (ma il padre chi è???) e scrive che il bersaglio della battaglia in corso potrebbe essere, appunto, lo stesso Salini. Tempo addietro abbiamo riportato uno dei principi fondamentali dei giocatori di poker: quando dopo alcune mani iniziali non hai ancora capito chi è il pollo, quello sei tu". Forse è proprio in questi temi la questione e, per quanto abbiamo potuto sentire in ambienti tra dentro e fuori la Rai, potrebbe essere proprio così. Nota margine: non è passata inosservata la nomina di una sua ex collega a La7 alla direzione Acquisti: la nomina degli amici è divenuta una sua cifra stilistica.

In questo quadro idilliaco si stagliano uomini, mezzi uomini e quaquaraqua'. Ognuno si scelga il suo: c'è l'imbarazzo della scelta. Si legge di palinsesti ancor non completi, di nuove nomine o sostituzioni, di programmi che vengono ed altri che vanno.

Mannaggia la miseria ... questa primavera tarda proprio a venire ....

ps: per chi ha qualche minuto in più, un occhio al post di ieri

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