martedì 18 dicembre 2018

Il Super Gomblotto

Avviso ai naviganti: ci addentriamo in selve oscure, in acque melmose, si respira aria mefitica. Da diversi giorni su questo blog si parla di Gomblotto e si riferisce alla quotazione in Borsa di Rai Way  avvenuta nel novembre del 2014. C'era (e forse c'è) il fondato sospetto che sia stato un enorme, megagalattico, Gomblotto ai danni dalla Rai e dei cittadini che pagano il canone. Riassumiamo i due parole: il Governo Renzi impone un prelievo forzoso di 150 milioni di euro dalle casse di Viale Mazzini; il DG di allora, Luigi Gubitosi, propone e dispone la vendita di una parte (il 34% della società che gestisce le torri del Servizio Pubblico). Sono molte e robuste le argomentazioni (tra le quali i parei pro veritate richiesti a tre autorevolissimi costituzionalisti) con le quali emerge con tutta chiarezza che sia stata una operazione ai limiti dell'illecito costituzionale. Avverso a quella decisione sono stati presentati ricorsi al Tar, tuttora privi di risposta. Il più rilevante è stato quello presentato proprio dal CdA Rai alla vigilia della quotazione. Il tema ricorsi al Tar è ricorrente e ne parleremo più avanti a proposito di frequenze. Come ci spiegano i "tecnici" giuridici, il ricorso al Tar procede non sempre di vita propria ma richiede una specie di "sostegno" da parte chi lo propone, altrimenti rischia di essere insabbiato nei meandri della giustizia amministrativa per millenni.

Veniamo al Super Gomblotto. La scorsa settimana il Vicepresidente del Consiglio, Ligi Di Maio, si è presentato i audizione in Vigilanza Rai. Ha detto tante cose, ma una spicca su tutte: faremo una "donazione" di 80 milioni di Euro a Viale Mazzini per fronteggiare gli investimenti previsti in vista dell'attuazione delle nuove direttive sui 700 Mhz. Da ricordare,come detto prima, che tutti i principali broadcasters, incluso ovviamente Rai, hanno presentato ricorso al Tar su questo tema (a luglio Mediaset, Cairo etc e ai primi di ottobre dai legali di Viale Mazzini) sostenendo che si rischia di essere fortemente penalizzati dal piano di rilascio delle frequenze (un report di giugno circolato in Rai parlava di spese per circa 200 milioni e una perdita di bacini di ascolto di circa 5 milioni di utenti). Nel frattempo  però il Governo ha portato in cassa oltre 6 miliardi dalla vendita delle stesse frequenze. Nel frattempo, ancora, nella legge finanziaria in discussione ci sono gabole e gabelle che potrebbero incidere non poco sulle finanze del Servizio Pubblico (chiamato a fare più di quanto i conti  non consentono - la scorsa semestrale si è chiusa con il segno meno di 4.9 milioni).

Insomma, ai benefattori, ai provvidenti, ai munifici e generosi crediamo poco e allora ci è venuto un atroce sospetto: vuoi vedere che il Goblotto prosegue e assume nuove forme e, per certi aspetti, diventa più grave? Possibile che,improvvisamente, nel mentre che si parla di riduzione del canone da parte del Governo, arrivi questa folata di generosità verso la Rai? Che strano! Quali oscuri pensieri!
E vuoi vedere che, sotto sotto, qualche artefice del Goblotto si aggira ancora nemmeno tanto occulto tra i corridoi di Viale Mazzini? Gira voce con insistenza una strana ipotesi: la Rai potrebbe ritirare il ricorso pendente al Consiglio di Stato sul ricorso per i 150 milioni. Sarà vero? Nel caso fosse vero, perchè? Quali sarebbero le motivazioni (visto che è dato pressochè scontato che lo si potrebbe vincere a mani basse)? chi e con quali intendimenti potrebbe aver avuto la fantasia, l'ardire, di sottrarre anzitutto alla giustizia amministrativa, poi a quella costituzionale (vedete voi l'ordine corretto) il giudizio di merito sul fatto?
Diceva un vecchio saggio: si può prendere per il culo qualcuno qualche volta, ma difficile farlo con tutti, sempre !                                        bloggorai@gmail.com

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