lunedì 17 dicembre 2018

senza titolo

A volte può anche essere divertente usare le citazioni. Il problema è fare in modo che siano appropriate e che siano in grado di coniugarsi con il ragionamento che si intende esporre. Stamattina è corso questo pensiero rileggendo i ritagli di giornali dei due giorni precedenti: Ubi solitudinem faciunt, pacem appellant. Ci perdoneranno i lettori e, speriamo, anche Tacito. Quello che ci troviamo a commentare, a leggere, è sempre meno, progressivamente in liquefazione, diremmo pure in liquidazione.

Con ordine: la scorsa settimana si è svolto il CdA. Notizie? commenti? Trasparenza? criteri ? Piano editoriale? Industriale ? Qualcuno ha saputo qualcosa oltre al fatto che sono stati nominati un'imbarcata di vicedirettori? Sui giornali di venerdi abbiamo letto dello "scandalo" relativo ai tagli su L'Amica geniale (fiumi di inchiostro!). Su quelli di sabato, grazie a Andrea Biondi del Sole, abbiamo saputo che un consigliere e l'Usigrai sono allarmati per il rischio di mancato incasso del "extragettito" del canone. Lo stesso, titola il pezzo sulla volontà di tagliare il canone Rai (detto da Di Maio) e ci dice pure che grazie all' "emendamento Ciccotti" Viale Mazzini potrebbe portare in cassa 80 milioni (sui 200 di spese previsti) gentilmente elargiti dal Governo per far fronte agli impegni sul fronte frequenze. Nella stessa giornata di sabato, la maggior parte dei titoli era sui costi di Fabio Fazio che si vorrebbero  aggiustare. Sarebbe divertente chiedere cosa ne pensa il direttore aggratiss di rai Due ed ex consigliere Freccero ( rileggetevi le dichiarazioni di fuoco che rilasciò nell'ottobre 2015 quando Fazio ospitò Vanufrakis e Freccero dichiarò "La retorica della casta e dello spreco è una retorica ottusa").
Interpretiamo l'operazione Fazio sul suo compenso (sacrosanto abbatterlo del tutto, non ha senso pagare un prodotto del genere che si potrebbe benissimo fare in casa) come l'ennesima manciata di polvere negli occhi di chi paga il canone.
Il tema, ancora un volta, non è usare il canone come clava per fini politici o elettorale, ma saper cosa si intende fare del Servizio Pubblico, cosa dovrà essere nel prossimo futuro. Il canone è un solo strumento, una leva, ma non racchiude tutto il progetto, il senso generale che la Rai dovrà avere nel suo prossimo futuro.
Ieri, domenica, non ne parliamo proprio: giganteggiava un pezzo su Renzo Arbore (grazie !!!). Punto.

Il Gomblotto. Siamo alle battute finali. Nei giorni scorsi abbiamo letto e riletto bene i tre pareri (Pace, Ainis e Cheli) richiesti a suo tempo sulla costituzionalità del prelievo forzoso dei 150 milioni da parte del Governo Renzi. Tre, ripeto tre, pareri che hanno ripetuto lo stesso principio: NO, non si poteva fare, è incostituzionale. In verità, Cheli, fa un ragionamento più articolato, però sostiene nella seconda parte che " ... il Governo ha adottato una misura riduttiva ... senza aver in alcun modo coinvolto nella sua decisione il Parlamento ... cui spetta, attraverso la Commissione bicamerale di Vigilanza ... il  potere di indicare i piani annuali di spesa e investimento". Non è cosa da poco !!!

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