mercoledì 2 agosto 2023

Sette...forse...otto

I sette colli, i sette colori dell’arcobaleno, le sette spose per sette fratelli, sette è un numero palindromo e congruente, sette è un valore atteso nel calcolo delle probabilità, sette sono le virtù teologali e cardinali, sette sono i versetti della prima Sūra del Corano e sette sono gli Dei della felicità del buddhismo e dello shintoismo.

Sette è anche il numero del mese di luglio e ci stavamo appunto chiedendo se è un caso che alcune piccole cosa accadono proprio durante questo mese. Intorno alla RAI è successo, ad esempio, che sia stato svelato il “Mistero glorioso” del Contratto di Servizio tanto gelosamente custodito e complicemente tenuto riservato da chi doveva sapere e ha taciuto.  A luglio, veniamo a sapere oggi dalle pagine di Repubblica, che il PD ha maturato una propria proposta di legge di riforma della governance RAI ispirata al “modello BBC”. Per inciso, sono pure sette le proposte di legge che giacciono silenti e dormienti nella Commissione Lavori Pubblici della precedente legislatura.

Accciperbacco !!! complimenti, felicitazioni!!! Dai che la faremo !!!nientepopodimenoche il tanto famigerato “modello BBC”. Non si può che essere lieti di tanto coraggiosa iniziativa.

Avremo tempo e modo per studiare e approfondire e vedere se si tratta della stessa proposta rivista e corretta in salsa Schlein.

Cominciamo intanto, una lettura veloce della proposta (quattro articoli).

Già il titolo ci porta fuori strada: “La riforma Rai targata Pd. Serve il modello BBC per fermare la lottizzazione". Avessimo letto “La riforma RAI per un nuovo e diverso Servizio Pubblico” ci saremmo, forse, leggermente entusiasmati di più. Ma leggere, per l’ennesima volta, il lodevolissimo e condivisibile “…  liberare la Rai dai partiti…” si fatica a leggerlo e ancor più a crederci. Ma, ciò che più appare rilevante è osservare che questo genere di iniziativa puntano più in direzione degli aggiustamenti del vertice, della governance, appunto, piuttosto che nella ricerca di una missione, di una nuova e diversa visione di Servizio Pubblico radiotelevisivo prima ancora della RAI. L’Azienda potrà essere, forse, uno strumento di attuazione, di messa a terra di una diversa missione di SP e, in questo caso, con una sua nuova e diversa Governance adeguata e strutturata sul nuovo modello.

Non solo: quale è il “modello BBC” al quale guarda il PD esattamente? Provate a digitare su un motore di ricerca “modello BBC… RAI…servizio Pubblico etc” e vedete cosa ne viene fuori e da quanto tempo: il “modello BBC” è tutto e nulla, è il vuoto e il pieno, è l’Alfa e l’Omega del Servizio Pubblico Radiotelevisivo e ci si può scrivere un capitolo di Enciclopedia Britannica su come prenderlo a modello.

Però, lasciamoci cullare da una ventata di sfrenato ottimismo, diamogli credito, lasciamoli lavorare e poi vedremo. Ancor più perché, leggiamo che “… la segretaria Elly Schlein offrirà il testo al confronto dei gruppi di opposizione. Quindi, dopo aver allargato il dibattito a esperti del settore e dipendenti Rai, tenterà di coinvolgere anche la maggioranza”. L’obiettivo sarebbe quello di arrivare a giugno prossimo con una nuova legge, alla vigilia del cambio del prossimo Cda. Bizzarrie della storia: non è stato possibile portare in porto una proposta tra quelle già depositate in condizioni politiche ben più favorevoli, si fatica a pensare che possa essere possibile ora che la situazione è ben peggiore. Inoltre, siamo in presenza di due scenari rilevanti: il primo è determinato dal dibattito in corso sul nuovo Contrato di Servizio dagli esiti alquanto incerti. Il secondo scenario è dato dalla proposta di convocare gli Stati Generali del Servizio Pubblico per il prossimo autunno/inverno avanzata sia dal M5S sia da FdI. Semmai si faranno e semmai potrà emergere qualche idea.

Con il caldo sole di agosto, il numero 8 del calendario, qualcosa non torna. Ci sarà tanto tempo per capire…

Bloggorai@gmail.com


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