giovedì 24 agosto 2023

Il Calendario di Settembre

Foto di Myriams-Fotos da Pixabay

Siamo in attesa di aggiornamenti puntuali ma, intanto, prendete carta e penna e segnate sul calendario queste date che, fatalmente, si intrecciano tra loro.

10 settembre: dovrebbero riprendere le audizioni in Vigilanza RAI per il parere “obbligatorio ma non vincolante” sul nuovo Contratto di servizio. Il calendario dettagliato non è stato ancora fissato. Memo: secondo l’AD Sergio si dovrebbe concludere questa fase entro il 30 settembre anche se non esiste nessun vincolo normativo che impone questa data (nota bene che in un precedente Contratto 2013-2015 c’è stato un notevole ritardo). La nostra personale opinione sostiene che, semplicemente, si vuole chiudere rapidamente un dossier iniziato male in epoca Fuortes quando è stato costituito un “gruppo di lavoro” sotto il coordinamento della Presidente Soldi e della collaboratrice esterna, Cinzia Squadrone, contrattualizzata per la bisogna, e del contestuale “promoveatur ut removeatur” di Stefano Luppi, già direttore delle relazioni Istituzionali e grande esperto dell’argomento. Da allora, è stata impressa una forte impronta di riservatezza, di chiusura ad ogni confronto e dibattito pubblico, fino al documento finale reso noto ai primi dello scorso luglio. Da allora in Vigilanza ci sono state diverse audizioni (ultima quella del ministro Urso) e ne mancano ancora altre molto importanti (i sindacati RAI dovrebbero presentare una nota congiunta ma della quale ancora non ci sono tracce, visto anche quanto successo lo scorso 26 maggio con lo sciopero generale poi improvvidamente revocato). Sintesi: quasi nessuno ne ha parlato o scritto o proposto riflessioni o approfondimenti. C’è da auspicare che la Vigilanza si prenda tutto il tempo possibile per rendere trasparente e partecipato tutto ciò che invece, finora, è stato opaco e riservato.

 

14 settembre: è prevista la prima riunione del Cda RAI dopo la scomparsa di Riccardo Laganà. La sua sostituzione, come abbiamo scritto, sarà molto complessa e politicamente quanto aziendalmente “delicata”. Come abbiamo scritto i possibili scenari sono due: A - il Cda, seguendo il dettato delle Legge 220 del 2015, “deve” avviare il meccanismo di elezione del nuovo rappresentante dei dipendenti. Ma la Legge non specifica entro quando la procedura deve essere avviata. Posto e non concesso che si possa avviare già da questa data della prima convocazione del Cda, se tutto va bene e senza intoppi, occorrono almeno 3 mesi per concludere tutta la complessa macchina elettorale (presentazione candidature etc) ovvero si andrebbe a fine dicembre, ovvero a pochi mesi dalla scadenza naturale. Abbiamo sentito parlare di un patto di ferro che si vorrebbe stipulare tra le sigle sindacali: proporre un candidato unitario con il vincolo della sua rielezione a giugno. Un azzardo e molto complesso da realizzare. B – il Cda rimanda, rinvia, allunga i tempi fino a rendere del tutto irrilevante la nuova elezione. Si assumerebbe un grave rischio di inadempienza normativa ma potranno trovare un artificio che li possa supportare. In questa ipotesi si colloca anche un possibile “percorso virtuoso” cioè un atto di garbo istituzionale da parte di SergioRossi: convocare tutte le parti interessate e porre una semplice domanda: “Che volete fare?”. Certe sono almeno due considerazioni: la prima è che il Cda nelle condizioni attuali è monco di una voce rilevante in un momento strategico per l’Azienda. La seconda è che un candidato forte, autorevole e di notoria indipendenza dalla politica come è stato Riccardo non sarà facile da trovare. L’articolo che abbiamo citato del Corriere dei primi di agosto non lascia presagire nulla di buono: il Governo vorrebbe che fosse una persona di suo gradimento.

 

15 settembre: è prevista la nomina del nuovo direttivo ADRAI (sindacato dirigenti RAI). finisce l’epoca Meloni e si apre un nuovo capitolo di assoluto rilievo strategico proprio nel momento in cui l’Azienda si appresta ad entrare in una nuova era di diversi paradigmi economici, normativi ed editoriali. il nuovo vertice del sindacato, anzitutto, dovrà essere audito in Vigilanza RAI (l’ultima volta è avvenuto ad aprile quando ancora non era noto il testo del Contratto) e sarà interessante sapere e capire come questa parte del “partito RAI” entrerà in gioco. Si schiererà dalla parte della maggioranza di Governo o si collocherà dalla parte degli interessi del Servizio Pubblico che potrebbero non essere proprio coincidenti, anzi? Ad esempio: cosa dirà sul tema cruciale dell’allegato 1 del nuovo Contratto che prima era dettagliatamente prescritto nell’art. 25 del precedente Contratto? Oppure, cosa dirà della scomparsa del “giornalismo d’inchiesta” ora svanito nella nuova bozza? Da non dimenticare mai che questo Contratto aprirà la strada al rinnovo della prossima Convenzione la cui scadenza è prevista per il 2027 e che questo stesso Contratto sarà la cornice obbligatoria del nuovo Piano Industriale (Bloggorai ha sostenuto allo strenuo che non era sensato fare il contrario).

Per tutto il mese di settembre qualcuno lavorerà A- al proposito di convocazione di una sorta di “stati generali” del Servizio Pubblico. Sia il M5S e sia FdI lo hanno annunciato mentre il PD si è limitato a riassumere una proposta di riforma della Governace RAI vecchia almeno di un paio d’anni, salvo poi, in questo mese “aprire il dibattito”.  Auguri. Per come la vediamo noi, ogni iniziativa che estende il confronto e punta a definire le linee guida di una nuova missione del Servii Pubblico è benvenuta. Vedremo. B- in questo mese potrebbero emergere novità sul tema canone. Esclusa la revisione della modalità di riscossione diversa dalla bolletta si tratterà di capire come la componente “abolizionista” o riduzionista che dir si voglia (Salvini &C) sarà in grado di imprimere un indirizzo.  

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