giovedì 10 agosto 2023

Riccardo Laganà

Ogni giorno, a tutti noi, può succedere di dover fare i conti con la nostra semplice condizione umana.

Ogni giorno, a tutti noi, può succedere di provare gioia, dolore, felicità e sofferenza.

Ogni giorno, a tutti, noi, può succedere di essere forti e deboli, tenaci e arrendevoli.

Siamo semplicemente, eternamente, umani.

In qualsiasi momento, inaspettato, inatteso, improvviso, può giungere una notizia che mai avresti potuto nemmeno immaginare. In quel momento si mozza il fiato, gli occhi si annebbiano e la ragione si perde.

Alla ragione che si perde viene in soccorso la memoria della storia comune. Dei piccoli e grandi pensieri che sono stati condivisi. Ve ne propongo uno piccolo e semplice, lontano dalla RAI. Lo scorso anno sul campo di grano di fronte casa mia in Umbria mio figlio prima sente un colpo di fucile e poi intravvede da lontano un uccello che annaspava nell’erba. Prendo il binocolo e cerco di vedere. Sono esperto e riconosco subito che si tratta di un falco, esattamente una poiana. Prendo un paio di asciugamani e ci precipitiamo a cercarla. La troviamo: un giovane esemplare gravemente ferito ad un’ala. Il criminale che gli ha sparato è fuggito. So come trattarla: delicatamente mi avvicino, sdraiato in terra per non spaventarla, e lentamente cerco di “abbracciarla” per le ali, per impedire che si potesse fare ancora più male. Lentamente mio figlio prepara un calzino per incappucciarla, in modo tale che non si spaventasse ulteriormente. La prima persona che mi mi viene in mente di chiamare è stato Riccardo. Prima ancora di commentare era necessario chiamare subito un veterinario in grado di intervenire. Lo cerchiamo e lo troviamo: un gruppo di volontari a Perugia specializzati nel recupero dei rapaci feriti. Arrivano e la prendono in cura. Viene operata più volte, le ossa delle ali sono molto piccole e fragili. Ci riescono. Con Riccardo ci teniamo aggiornati. Arriva il giorno del suo ritorno a volare. Ho sperato che potesse avvenire intorno casa mia, dove già un paio di anni prima sulle mura antiche, ha nidificato una coppia di astori, poi nominati Aria e Vento. Non è possibile: ci spiegano gli esperti che i rapaci hanno un loro “areale” che non appena si libera viene occupato da altri e lei avrebbe corso il rischio di non poter trovare più la sua zona di caccia e allora è stata liberata lontano da noi. Ci hanno mandato il filmato. Una grandissima gioia insieme ad un grande dispiacere per non vederla volare alta, sul nostro cielo, sopra di noi, veleggiare al vento senza un battito d’ala.

Uno spettacolo di infinita e rara bellezza. Riccardo mi è stato vicino ed ha condiviso con me, con noi, questi momenti.

Mi piace pensare che nessuno va via mai veramente fintanto che rimane forte e nitida la sua memoria, in qualsiasi forma, in qualsiasi momento. Riccardo non è più con noi per come ci siamo parlati, per quanto ci siamo visti, ma è e sarà sempre con noi per quanto abbiamo condiviso e condividiamo forti sentimenti di democrazia, libertà, giustizia e onestà.

Infine, un appassionato ringraziamento a Riccardo: un lettore attento e partecipe dell’avventura di Bloggorai che è nato proprio a ridosso della sua prima elezione al CdA RAI. Abbiamo condiviso, non sempre totalmente d’accordo, molte battaglie. Ci siamo detti spesso che talvolta è necessario combattere anche contro forze potenti e oscure, magari senza possibilità di vittoria. Gli ripetevo spesso che lui, la sua figura, il suo ruolo, era decisivo e fondamentale per cercare di arginare una deriva dannosa per la RAI e per il senso stesso di Servizio Pubblico come “bene comune” a cui lui tanto teneva. Aveva ragione. Forse è stato travolto da un mondo, un modo di essere e di vivere che non conosceva del tutto e non condivideva.

Riccardo, se puoi, se vuoi, continua a leggere Bloggorai. Poco tempo fa ti avevo confidato di essere stanco, dopo cinque anni di forse inutile sforzo. Mi hai detto di no. Mi hai detto di resistere. Si, mi hai convinto: resisterò.

Grazie. Grazie. Grazie!


bloggorai@gmail.com

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