Come abbiamo scritto più volte, le prossime battaglie d'autunno saranno assai impegnative per la RAI e per il Servizio Pubblico (posto che sarà
necessario, forse, cominciare a distinguere i termini).
La prima, quella più immediata, sarà sul prossimo Contratto
di Servizio che riprenderà dal prossimo 10 settembre con la ripresa delle
audizioni in Vigilanza.
Anzitutto è bene dare una rinfrescata di memoria a quanto previsto dal Codice Civile: "Libro Quarto - delle Obbligazioni .Titolo II. Dei contratti in generale. Capo I. Disposizioni preliminari. Art. 1321 e seg. Non bisogna necessariamente aver fatto un esame di Diritto Privato per capire come stanno le cose.
Poi, dove eravamo rimasti? La versione in discussione è stata approvata
dal Cda RAI e resa nota lo scorso i primi giorni di luglio scorso, dopo mesi di segretezza. Il testo
del comunicato dell’Azienda già contiene un vizio formale e si legge “…L’iter
procedurale prevede che il testo sia ora trasmesso dal Ministero delle Imprese
e del Made in Italy alla Commissione Parlamentare di Vigilanza, per
l’acquisizione del relativo parere, all’esito del quale il CdA Rai e il MIMIT saranno
nuovamente tenuti a esprimersi per un’approvazione definitiva entro il termine
del 30 settembre, scadenza del Contratto di Servizio attualmente in vigore”.
L’attuale Contratto non prevede un temine di scadenza e la data si riferisce
solo alla proroga indicata nel Decreto Milleproroghe del dicembre 2022 dove si
legge che “Al fine di consentire il rispetto del termine stabilito
dall’articolo 5, comma 6, della legge 28 dicembre 2015, n. 220, nonché il pieno
esercizio delle competenze della Commissione parlamentare per l’indirizzo
generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi, il termine di scadenza del
contratto di servizio vigente tra il Ministero delle imprese e del made in
Italy e la RAI – Radiotelevisione italiana S.p.a. è differito al 30 settembre
2023”. Il termine indicato appare del tutto arbitrario in quanto, notoriamente,
la scadenza di un contratto è insita nel contratto stesso e ne costituisce
parte integrante. Tant’è che nel Contratto tuttora in vigore, all’art. 30 (Efficacia,
adeguamento e scadenza) si legge che “1. Gli effetti del presente Contratto,
che ha durata quinquennale, decorrono dal giorno successivo alla sua
pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana. Fino alla
data di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale del successivo Contratto, i
rapporti tra la Rai e il Ministero restano regolati dalle disposizioni del
presente Contratto” ovvero il presente Contratto rimane in vigore fino all’approvazione
del nuovo Contratto e della sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Sembra del
tutto chiaro e non ci dovrebbero essere dubbi di sorta, a meno che si vogliano
fare indebite forzature. Quindi: nessuna scadenza vincolante: il Contratto è
in vigore e rimane tale fino alla sottoscrizione del nuovo. Punto, a capo.
Ora entriamo nel merito della procedura e dei contenuti. La fase
attuale è formalmente corretta: la Vigilanza deve esprimere il suo “parere
obbligatorio ma non vincolante”. Già la formulazione di questo principio appare
discutibile: che rapporto c’è tra obbligo e vincolo? Perché se un parere è obbligatorio
non può esprimere anche un vincolo? Parliamo pur sempre di un organo parlamentare
di “…indirizzo, vigilanza e controllo” e come può esercitare questi adempimenti
se poi non sono in grado di intervenire fattivamente sull’indirizzo che è proprio
l’oggetto del Contratto? Tema complesso.
Rimane sullo sfondo un passaggio forse poco istituzionale ma
non da meno fondamentale. Nelle precedenti occasioni l’argomento ha avuto forte
rilievo: nel 2015 l’allora presidente AgCom, Antonio Catricalà, affermò che si
procederà “…ad una consultazione anche in forma ridotta, che sarà il banco di
prova per una più ampia, che coinvolgerà tutta la società …” e poi, nel 2016,
anche il sottosegretario alle TLC, Antonello Giacomelli, si fece promotore di
una iniziativa analoga. Perché in questa occasione invece si è scelta la via
della fretta e della riservatezza? Abbiamo posto una domanda e abbiamo una
riposta. Al prossimo Post.
bloggorai@gmail.com
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