venerdì 25 agosto 2023

La memoria del futuro

Foto di Arek Socha da Pixabay

Come abbiamo scritto più volte, le prossime battaglie d'autunno saranno assai impegnative per la RAI e per il Servizio Pubblico (posto che sarà necessario, forse, cominciare a distinguere i termini).

La prima, quella più immediata, sarà sul prossimo Contratto di Servizio che riprenderà dal prossimo 10 settembre con la ripresa delle audizioni in Vigilanza.

Anzitutto è bene dare una rinfrescata di memoria a quanto previsto dal Codice Civile: "Libro Quarto - delle Obbligazioni .Titolo II. Dei contratti in generale. Capo I. Disposizioni preliminari. Art. 1321 e seg. Non bisogna necessariamente aver fatto un esame di Diritto Privato per capire come stanno le cose.

Poi, dove eravamo rimasti? La versione in discussione è stata approvata dal Cda RAI e resa nota lo scorso i primi giorni di luglio scorso, dopo mesi di segretezza. Il testo del comunicato dell’Azienda già contiene un vizio formale e si legge “…L’iter procedurale prevede che il testo sia ora trasmesso dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy alla Commissione Parlamentare di Vigilanza, per l’acquisizione del relativo parere, all’esito del quale il CdA Rai e il MIMIT saranno nuovamente tenuti a esprimersi per un’approvazione definitiva entro il termine del 30 settembre, scadenza del Contratto di Servizio attualmente in vigore”. L’attuale Contratto non prevede un temine di scadenza e la data si riferisce solo alla proroga indicata nel Decreto Milleproroghe del dicembre 2022 dove si legge che “Al fine di consentire il rispetto del termine stabilito dall’articolo 5, comma 6, della legge 28 dicembre 2015, n. 220, nonché il pieno esercizio delle competenze della Commissione parlamentare per l’indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi, il termine di scadenza del contratto di servizio vigente tra il Ministero delle imprese e del made in Italy e la RAI – Radiotelevisione italiana S.p.a. è differito al 30 settembre 2023”. Il termine indicato appare del tutto arbitrario in quanto, notoriamente, la scadenza di un contratto è insita nel contratto stesso e ne costituisce parte integrante. Tant’è che nel Contratto tuttora in vigore, all’art. 30 (Efficacia, adeguamento e scadenza) si legge che “1. Gli effetti del presente Contratto, che ha durata quinquennale, decorrono dal giorno successivo alla sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana. Fino alla data di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale del successivo Contratto, i rapporti tra la Rai e il Ministero restano regolati dalle disposizioni del presente Contratto” ovvero il presente Contratto rimane in vigore fino all’approvazione del nuovo Contratto e della sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Sembra del tutto chiaro e non ci dovrebbero essere dubbi di sorta, a meno che si vogliano fare indebite forzature. Quindi: nessuna scadenza vincolante: il Contratto è in vigore e rimane tale fino alla sottoscrizione del nuovo. Punto, a capo.

Ora entriamo nel merito della procedura e dei contenuti. La fase attuale è formalmente corretta: la Vigilanza deve esprimere il suo “parere obbligatorio ma non vincolante”. Già la formulazione di questo principio appare discutibile: che rapporto c’è tra obbligo e vincolo? Perché se un parere è obbligatorio non può esprimere anche un vincolo? Parliamo pur sempre di un organo parlamentare di “…indirizzo, vigilanza e controllo” e come può esercitare questi adempimenti se poi non sono in grado di intervenire fattivamente sull’indirizzo che è proprio l’oggetto del Contratto? Tema complesso.

Rimane sullo sfondo un passaggio forse poco istituzionale ma non da meno fondamentale. Nelle precedenti occasioni l’argomento ha avuto forte rilievo: nel 2015 l’allora presidente AgCom, Antonio Catricalà, affermò che si procederà “…ad una consultazione anche in forma ridotta, che sarà il banco di prova per una più ampia, che coinvolgerà tutta la società …” e poi, nel 2016, anche il sottosegretario alle TLC, Antonello Giacomelli, si fece promotore di una iniziativa analoga. Perché in questa occasione invece si è scelta la via della fretta e della riservatezza? Abbiamo posto una domanda e abbiamo una riposta. Al prossimo Post.

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