venerdì 11 agosto 2023

Riccardo ... domani ...

Riccardo, domani ci saremo! Ci siamo, ci siamo sempre stati e continueremo ad esserci.

Riccardo, domani quando ti saluteremo, ci abbracceremo e, forse, ad alcuni tra noi scapperà via qualche lacrima. Sai, Riccardo, tu ci hai lasciato ancora molto giovane e molti di noi hanno “una certa età”. Ad un certo punto della vita, dicono, si diventa allo stesso tempo più ruvidi e distaccati quanto più sensibili, più fragili, più aperti alle emozioni. Dicono che, talvolta, si prende distanza dalle piccole faccende quotidiane perché si va sempre più all’essenza delle cose, degli avvenimenti. Spesso, succede, che si possa andare alla ricerca di qualcosa che non si trova, si rimane in attesa di qualcuno che non verrà, ci si pongono domande alle quali non troviamo facili risposte.

Allora, cosa è stato quello che è ti è successo? Cosa significa per tutti noi? Lo hanno scritto benissimo anzitutto tutti coloro che ti stimano e hanno apprezzato il tuo impegno. C’è però qualcosa di più che fatichiamo a comprendere e decifrare. Forse, si tratta di un eterno mistero che nessuno potrà mai svelare. Ma non è di questo che vogliamo scrivere. Vorremmo scrivere di più, di diverso, di insolito, oltre quello che avverrà domani, dopodomani e dopodomani ancora. Vorrei cogliere un senso che ci porta a dopo, oltre il saluto che ti faremo. Vorrei cogliere un segno che forse anche tu avresti condiviso: torneremo presto a parlare di RAI, di Servizio Pubblico, di “bene comune”, di democrazia, di pluralismo, di interessi collettivi.

Riccardo, tanto per capirci: si usa dire quando avvengono fatti improvvisi e misteriosi che “non ho parole”. No, non è vero. Le parole ci sono, occorre trovarle e saperle usare. Le parole hanno un peso, un senso, un contesto, una loro storia interna, un etimo che ne definisce puntualmente il significato profondo. Allora, appunto alla nostra età, è opportuno fare uno sforzo per usare le parole che poi, in fin dei conti, sono lo strumento fondamentale del nostro “lavoro”. Continueremo a lavorare con le parole, a cercare in ogni modo, ad esempio, di batterci per far rientrare il giornalismo d’inchiesta tra gli obblighi specifici della RAI per il prossimo Contratto di Servizio, come tu stesso ti sei impegnato a fare. Non sarà facile ma ci proveremo.

Riccardo, domani molti di noi non ci saranno, non potranno esserci fisicamente. Questa comunità di persone, questo pensiero collettivo che ci ha unito continuerà ad esserci e domani, in un modo o in un altro si ritroverà e si riconoscerà. Domani, Riccardo, molti di noi non ci saranno. Ma ci siamo e ci saremo, come ci siamo sempre stati oltre domani.


bloggorai@gmail.com


domani, dalle 10 alle 11, al Tempietto egizio del Cimitero Monumentale Verano

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