domenica 3 aprile 2022

Siamo stupidi o intelligenti ?

Foto di Gerd Altmann da Pixabay

Una pera e una mela costano insieme 1,10 euro. 

La pera costa un euro più della mela. Quanto costa la mela?


Oggi è domenica, vorremmo e dovremmo far riposare anche il cervello, ma non è possibile: la guerra è drammaticamente in corso e non prevede pause festive. Però facciamo un fioretto: non useremo il termine RAI anche se ne avremmo molti buoni motivi per farlo.

In questi giorni siamo sommersi da carta stampata, tele e radiogiornali, web, social e dibattiti “di presenza” con amici, familiari e conoscenti. Da tempo ci stiamo arrovellando con una domanda alla quale non riusciamo a trovare risposta convincente e che vi riproponiamo. 

Da quando è scoppiata la guerra e nel confronto quotidiano con un qualsiasi interlocutore (anche indiretto, quando assistite ad un “talk Show”) quante volte vi sarà venuto in mente di pensare “Ma questo/a Tizio/a è proprio cretina/o, demente, ebete, fessa/o, idiota, imbecille, minus habens, scema/o, scimunita/o, stolta/o, stupida/o, allocco/a, asino/a, babbeo/a, citrullo/a, grullo, pirla, pollo, sciocco, somaro, tonto/a etc ???”

Più difficile che possa succedere il contrario: “Ma questo/a Tizio/a persona è veramente intelligente, esperta, preparata, avveduta, prudente, ragionevole, interessante etc”. E già questa osservazione è un bel problema almeno per noi che mangiamo pane e televisione tutti i santi giorni. Perché, sembra, che in una trasmissione televisiva colpisce e incide nel profondo più l’imbecillità che non l’intelligenza. Sembra che la stupidità fa più “clamore” e rimane maggiormente “incisa” nella memoria. Così come qualcuno ritiene che colpisce molto di più una terminologia “feroce” come ad esempio “…cadaveri sotto i cingoli dei carri armati” evocando una immagine oltre l’orrore più immaginabile piuttosto che una “moderata” e tant’è che si fatica ad usarla. Che poi non ci siano le immagini di “supporto” al testo, come prova documentale, fa niente, basta la parola.

Ora vi proponiamo un quesito e  pensateci bene prima di rispondere. Quando volete insultare una persona e dirgli che è stupida gli affidate un valore? Cioè quanto questa persona viene ritenuta “stupida” in una ipotetica scala da 0 a 10?  Tipo “Tizio, sei stupido 6” cioè si, Tizio è stupido ma non tanto, ovvero alla sufficienza. Al contrario, quanto volete fare un complimento ad un bambino/a gli dite: “Splendida Creatura, è intelligente 5” ovvero, la Creatura e si intelligente ma… così così… al punto giusto. È assolutamente evidente che le due scale di valori “intelligenza” e “stupidità” sono complementari e alternative: si può usare una scala ipotetica dell’una per “misurare” di contro l’altra.

Purtroppo non sembrano esistere strumenti scientifici universali, accettati e condivisi, con i quali si può misurare l’intelligenza o la stupidità umana e quindi tutto diventa “relativo”. Sgombrato il campo sulla validità dei vari QI Test sempre individuali e mai  collettivi non rimane altro, purtroppo, che accontentarci ovvero adeguarsi al concetto di “intelligenza/stupidità” relativa ed entrare nel perimetro dell’incertezza e della contingenza, ovvero nella ricerca affannosa della differenza che passa tra un essere umano e una pianta di pomodoro.

Ci mettiamo in attesa del Tg1 delle 13.30. Chissà se troveremo parole ed immagini confortanti o deprimenti, ottimiste o pessimiste, pacifiste o belligeranti. Chissà … tanto se va male e non sarà in grado di far diffondere il profumo del Napalm o quello dei rami di ulivo appena tagliato, si potrà sempre spegnere la televisione e fare una passeggiata.

bloggorai@gmail.com

Nessun commento:

Posta un commento