mercoledì 13 aprile 2022

Il Lessico di Guerra del Tg1

pp: oggi una notizia c'è ma ve la raccontiamo domani
leggete pure il post di stamattina e, se avete tempo e voglia, quelli dei giorni scorsi dedicati al Tg1

“Il denaro fa la guerra, la guerra fa il dopoguerra, il dopoguerra fa la borsa nera, la borsa nera rifà il denaro, il denaro rifà la guerra”. 

Totò, I due orfanelli, 1947

Parole… parole ..parole … già con il Post precedente di stamattina ci ronzavano intorno tante parole e alcune senza senso quando, all’improvviso oggi pomeriggio, ci cascano addosso le nuove dichiarazioni del Presidente francese Emanuel Macron, prudente sulle accuse di "genocidio" a Putin: "Starei attento con le parole". Già, la prudenza. Ne abbiamo già parlato nei giorni scorsi. Nobilissima struttura dello spirito tanto necessaria quanto poco utilizzata, specie quando ce ne sarebbe più bisogno. Poi, appunto, le parole, ovvero il lessico di guerra: strumenti di offesa e aggressione a volte non meno devastanti delle armi più o meno “tecnologiche”. Lo sapeva benissimo Traiano che sulla sua colonna ha fatto incidere sullo scudo della Vittoria di Samotracia “Inse e stilo” ovvero con la spada e la penna. Molti hanno appreso la lezione, tanti non ne sapevano nemmeno l’esistenza. Vi suggeriamo la lettura di due brevi testi:

https://www.avvenire.it/rubriche/pagine/fuori-dal-campole-parole-di-guerra

https://www.ilmattino.it/primopiano/esteri/guerra_cosa_significa_sanzioni_oligarchi_armi_termobariche_no_fly_zone_finlandizzazione_denazificare_nuove_parole_news-6565789.html

Macron già dai primi giorni della guerra in Ucraina si era distinto (che poi lo possa fare a fin di bene pro domo sua .. è altro discorso) dalla “narrazione” lessicale comunitaria quando il 27 marzo rivolto a Biden affermò “Non utilizzerei la parola “macellaio" per definire Putin. Non bisogna alimentare "un'escalation né di parole né di azioni". Al nostro ministro degli esteri Di Maio gli sono fischiate le orecchie ripensando quando pure lui definì Putin “un animale” salvo poi pentirsene. I cinesi poi che sulla prudenza e la guerra la sanno molto lunga e la sanno pure raccontare bene, oggi hanno dato man forte a Macron: “Tutti gli sforzi della comunità internazionale dovrebbero mirare alla riduzione dell’escalation, non c’è bisogno di aggiungere benzina sul fuoco”. Infine, oggi ancora una volta il Papa, ha ribadito "...se avessimo memoria, non spenderemmo decine, centinaia di miliardi per il riarmo, per dotarci di armamenti sempre più sofisticati, per accrescere il mercato e il traffico delle armi che finiscono per uccidere bambini, donne, vecchi ...". Chissà se a Draghi &C queste "parole" gli arrivano.

Se non che, il ragionamento sulle parole sulla prudenza si può estendere facilmente verso altri territori e si va a coniugare con un termine correlato: “le immagini”. Il racconto della guerra si svolge per buona parte attraverso le immagini, fotografiche o televisive e le parole sono un condimento, un rafforzativo, una sottolineatura malefica e velenosa.

E qui casca l’asino di casa nostra: il Tg1.

Quando vedete/ascoltate il Tg1 consigliamo di spegnere l’interruttore delle emozioni e dei sentimenti e accendere quello della ragione e dell’intelletto. Ascoltate o leggete: questo il testo del servizio andato in onda oggi alle 13.30 dall’inviata a Kiev: “Stamattina a Bucha come potete vedere dalle immagini hanno aperto la seconda fossa comune. In totale sono tre e soltanto ieri hanno esumato 57 corpi. Si pensa che anche oggi ne passano trovarne dai 40 ai 60. Era presente il capo della polizia scientifica che lavora per la Procura Generale che indaga per crimini di guerra ci ha detto che molti corpi sono stati trovati. Purtroppo le ho viste con i nostri occhi con le gambe amputate con le dita tagliate con le ossa rotte in diverse parti del corpo. La maggior parte sono uomini ma hanno trovato ieri una donna con due bambine. Sono tante le testimonianze dei parenti che si recano sul posto perché stanno cercando da un mese i propri cari e di cui non hanno più tracce . Questa donna ci ha detto “Eravamo riuscite ad evacuare ma mio marito è voluto tornare per dare da mangiare ai cani e eravamo al telefono mi ha detto che la strada principale di Bucha era costellata di cadaveri. Poi non l'ho più sentito. Questa mattina ho ritrovato il suo corpo”. In corso anche un'indagine dell’OSCE e quindi un'indagine internazionale super partes e gli esperti hanno detto che ci sono prove credibili che siano stati violati fondamentali e diritti dell'uomo”. Ineccepibile … una perla di giornalismo allo stato puro. 

Parole e immagini. Già: l’orrore della guerra con gli occhi del Tg1.

bloggorai@gmail.com


 

 

 

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