venerdì 15 aprile 2022

La Rai "fuori sync"

Foto di mohamed Hassan da Pixabay 

Vorrei che ci fosse un solo giorno in cui io non debba sentirmi così confuso e non debba provare la sensazione di vergognarmi di tutto.

James Dean - Gioventù bruciata di Nicholas Ray

Oggi nulla segnalare. Ci viene in mente la sequenza finale di questo film, quando i due protagonisti si lanciano a tutta velocità verso il burrone per vedere chi resiste e si lancia fuori dalla vettura prima di precipitare nel vuoto.  La costante e crescente tensione che si avverte sembra travolgere tutto e tutti e pure le beghette di Viale Mazzini appaiono insignificanti.

Bene. Per chi mastica pane e televisione si tratta di un fenomeno che conosce bene: succede quando le immagini non sono in parallelo con l’audio. Si tratta del “fuori sync”: si vede qualcuno che parla ma la voce sembra appartenere ad altra persona non inquadrata. Questa è l’impressione che si ricava quando si leggono le esternazioni dei due amministratori Rai: Carlo Fuortes e Marinella Soldi.

Vi proponiamo un piccolo esercizio: prendetele e mettete a fianco le due interviste, quella di Fuortes rilasciata al Corriere lo scorso 31 marzo e quella della Soldi rilasciata ieri a La Stampa e tirate le vostre conclusioni. Per parte nostra, ci stiamo chiedendo se è meglio per loro un dignitoso silenzio piuttosto che un fragoroso imbarazzo.

La notizia del giorno (vecchia ormai quasi di un anno e ci ricordiamo benissimo quando siamo stati tra i primi a sollevare il problema, le risposte piccate e scettiche di chi dentro e fuori Viale Mazzini non sapeva nulla) è quella relativa al ritorno dell’esazione del canone come ai vecchi tempi con il bollettino di conto corrente alle Poste. Questa notizia, accompagnata dall’evoluzione della raccolta pubblicitaria (grazie anche al simpatico cadeau del Governo con il DL 208) nonché a qualche problemino (eufemismo) legato agli ascolti dovrebbe indurre a ben altre preoccupazioni e riflessioni sul futuro della Rai.

bloggorai@gmail.com

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