giovedì 7 aprile 2022

La pornografia dell'orrore in televisione vista dal mondo alla rovescio






Quando si parla di Rai e si leggono i giornali, ci sono momenti in cui ci si smarrisce tra i poli e gli schieramenti. In questi giorni ci sono stati due temi caldi: la scellerata decisione “motu proprio” di Fuortes di realizzare una striscia informativa su RaiTre a settembre alle 20.35 e, da ieri, la polemica sulla partecipazione gratis di Orsini a Cartabianca. Orbene, chi sta dalla “parte pubblica” e chi dalla “parte privata”? Risposta semplice: la parte pubblica la difende la destra (Gasparri) e quella privata la “sinistra” (Romano, Anzaldi) (???). Forse è solo un gioco delle parti, un teatrino, una "ammuina" versione 4.0 ??? Senza andare troppo nei dettagli (Rai Way) questo lo schieramento che si legge un tanto al chilo. Cercheremo in altro momento di essere più precisi. Le dichiarazioni di Di Mare, direttore di Rai Tre, sono da incorniciare e tramandare ai posteri: “Si tratta di affermazioni riprovevoli, assolutamente incondivisibili…”. Chi gli ha chiesto di condividerle? In un dibattito pubblico ognuno esprime la sua opinione o no? Cosa ha in mente Di Mare, di chiedere prima agli interlocutori ospiti il pensiero che si intende esprimere e poi “convalidarlo” per metterlo in onda? Appare un mondo alla rovescia.

Veniamo ad oggi. Siamo nati tutti preparati alle avversità della vita ma ora lo dobbiamo essere di più. Chi vi scrive è “nato” Boy Scout per poi esserlo veramente per tanti anni e il suo motto "Estote Parati" lo ha interiorizzato “a priori”. Ieri il segretario generale della NATO Jens Stoltenberg lo ha ripreso e ci ha avvisati: “La guerra può durare mesi o persino anni". Allora, così, giusto per dare un segnale di tranquillità e speranza alla mia famiglia, non si sa mai come va a finire,  mi preparo ed ho cominciato a pensare alla costruzione di un piccolo bunker agricolo sotterraneo (un giorno sarà sempre utile per riparare gli attrezzi), comprare maschere antigas, fare un minimo di scorte alimentari, batterie alkaline stilo e ministilo, farina, caffè, parmigiano 18 mesi (oggi in offerta a 13 euro) scatolette di tonno, olio etc. 

Poi ci si è messo di mezzo pure Draghi e non è che mi ha tranquillizzato gran chè: “Cosa preferiamo: la pace oppure stare tranquilli col termosifone acceso, anzi ormai l'aria condizionata accesa tutta l'estate?". Se proprio dovessi rispondere direi che mi farebbe tanto piacere avere le due opzioni insieme: fare la pennica pomeridiana con il condizionatore in piena estate in santa pace è il massimo della goduria.

Il mondo alla rovescia continua. Eppure, a quanto sembra, questo semplice desiderio tanto sembra condiviso in vario modo da una gran parte dell’opinione pubblica italiana e tanto ignorato dai partiti che sostengono il Governo (il PD in particolare) e, ovviamente, di tutto questo sentimento dagli schermi Rai, in particolare dal Tg1, non si avverte traccia, silenzio totale, l’opinione prevalente degli italiani non esiste, ignorata completamente.




Vi suggerisco fortemente, leggete questo ultimo report dell’IPSOS:

https://www.ipsos.com/sites/default/files/ct/news/documents/2022-04/IPSOS%20WAR%20TRACKER%20ITALIA_w04%2001-04-22.pdf

Bene, ovvero male: ora andiamo dritti al cuore del problema di questi giorni. Sugli schermi Tv e dalla Radio il flusso è univoco: descrizione di immagini di orrore puro, senza limiti, senza pudore. Dettagli raccapriccianti, primo piano di volti sfigurati,  cadaveri accatastati, ventri squarciati, sepolture, arti tranciati. 

Il filmato proposto da Zelensky all’ONU ha fatto scuola e si è poi scatenata una competizione in video a chi faceva vedere di più e di meglio, a chi aggiungeva qualche immagine che magari era sfuggita, a chi coglieva una sequenza di orrore magari inedita e ancora più orribile. Lo abbiamo scritto e lo ripetiamo con forza con un termine coniato da Susan Sontag: “pura pornografia dell’orrore” che non nasce e non si diffonde a caso ma sembra perseguire un lucido disegno. Si tratta di un “fenomeno” che non è certo nuovo che, da sempre, ha accompagnato i conflitti. Le guerre si nutrono e si raccontano con le immagini, si alimentano di segni e di simboli che, per essere efficaci, debbono essere giocoforza cruente e grondare sangue e orrore. Come altro si potrebbe descrivere quanto successo a Hiroshima e Nagasaki se non con le immagini della loro immane distruzione? Quanto possono attrarre invece i telespettatori le sequenze di un incontro di Pace, una trattativa, dove le due parti magari si stringono anche le mani e si salutano quasi cordialmente? Zero, nulla, inutili. Al contrario, nella stesura di una scaletta di Tg occupano grande spazio e rilevanza i volti cupi dei corrispondenti del Tg1 che “documentano” l’orrore. Intendiamoci chiaramente: necessario esserci sempre e documentare tutto è il lavoro del giornalista che non deve mai essere limitato o svalutato. Il dibattito si apre poi con l’uso che viene fatto di quei documenti, di quelle immagini, di quei racconti. In questo caso specifico e nelle circostanze determinate, abbiamo la forte sensazione che siano utilizzate per alimentare e sostenere il racconto dell’orrore, far crescere la tensione, diffondere il terrore, giustificare il ricorso ad armi sempre più potenti e distruttive e allontanare e rendere più difficoltose le iniziative di pace e trattative. Sembra quasi di sentire le parole: dopo aver visto queste immagini è necessario fermare l’orrore con altro orrore, la guerra con altra guerra, sempre più estesa e intensa, sempre più lunga nel tempo, sempre più terrorizzante.

Come detto prima, dopo aver riascoltato le parole di Stoltenberg, mentre quasi nessuno parla più di trattative per la pace, a non saper ne leggere ne scrivere … non si sa mai, fra poco esco e vado a fare un po’ di spesa aggiuntiva … non si sa mai.

bloggorai@gmail.com

 


 

Nessun commento:

Posta un commento