Sembra che i parenti siano obbligatori mentre gli amici sono
facoltativi. Ognuno se li sceglie, se li capa dal mazzo. Qualcuno poi, tra
questi, si cerca il fior da fiore, magari un “para guru” di qualche specie. Qualche
anno addietro, sull’onda del successo di Trump, in Italia e non solo, c’è stato
chi ha cercato bene di trovarsi come “para guro” di riferimento un certo Steve Bannon
e tra i solerti compatrioti, magari qualcuno alberga sereno e indisturbato al
VII piano di Viale Mazzini. Fatto stà che questo tipetto ha pensato bene,
secondo l’accusa, di intascarsi qualche milioncino di dollari sulla raccolta
fondi destinata a costruire il muro anti immigrati tra Messico e Usa. Ora Bannon
ha pagato 5 milioni di cauzione per la libertà condizionata ma la lezione resta:
vatti a fidare degli amici !!!
Veniamo a cose più serie. Ieri abbiamo scritto dell’intervento
di Mario Draghi a Rimini e, come al solito, i nostri lettori non perdono un
colpo e sono sempre pronti a bacchettare le dita. Ieri un lettore ci ha
proposto una citazione parafrasata di Bertold Brecht: “quando i potenti della
terra parlano di pace, le cancellerie diplomatiche hanno già consegnato le
dichiarazioni di guerra”. In parte ha ragione, conosciamo bene il mondo da cui
proviene Draghi e quali responsabilità ha avuto quel mondo nel determinare le
sorti del nostro e altri paesi europei. Non ci siamo schierati con il partito
di Draghi e tanto meno lo riteniamo candidabile alla Presidenza della
Repubblica. Abbiamo solo segnalato alcuni passaggi del suo discorso utili ad
essere utilizzati per “leggere” l’operato del management Rai nel suo recente passato, nel suo presente e soprattutto
nel suo futuro che, in fin dei conti, è lo spirito di questo blog. Questo Cda è
stato, è e sarà in grado di disegnare la Rai per i prossimi anni? Ha espresso, esprime o è in grado di esprimere una visione, un progetto, per il Servizio
Pubblico Radiotelevisivo? La domanda è tutta qui, molto semplice.
Si tratta di un tema sul quale pochi sono in grado di
rispondere, e ovviamente, i primi ad essere in stato confusionale sono i
partiti. Da leggere oggi su La Stampa, a firma Fabio Martini, un articolo molto
interessante: nelle due recenti tribune elettorali sul referendum costituzionale di settembre andate
in onda su RaiDue e RaiTre non hanno partecipato i rappresentanti del fronte
del Si che pure hanno promosso e sostenuto i quesiti referendari. L’articolo
racconta di incertezza e confusione totale tra PD e M5S che va di pari passo
con quella sugli accordi di governo nazionale, per le candidature regionali e
per i sindaci delle grandi città. È pensabile quindi che in questo clima ci
possa essere qualche volenteroso che ha voglia di occuparsi del futuro della
Rai? Difficile anche solo immaginarlo.
Torniamo ora ad un tema che seguiamo da tempo: la
banda larga e la rete in fibra. Oggi Repubblica
compare un’intervista al viceministro per lo sviluppo economico Stefano
Buffagni che risponde per le rime a quella di ieri di Gubitosi. Anzitutto un
problema di interesse strategico nazionale: sulla rete passano i dati sensibili
dello sviluppo sociale ed economico del Paese. Chi controlla la rete controlla
il futuro, senza mezzi termini e, come pure abbiamo scritto ieri, TIM ha
come socio di maggioranza un capitale
estero. Gubitosi è stato chiaro in proposito: "Tim farà la rete unica per
l'Italia e ne avrà il controllo" e Buffagni risponde “l’AD di TIM sbaglia,
al Paese occorre una rete unica che non sia controllata da Tim". Ecco che
il quadro dello scontro si concentra sul cuore del problema, più o meno come è
successo quando negli anni passati ci fu lo scontro sulle privatizzazioni di
Telecom e Autostrade, con i risultati che oggi è facile osservare. Infine, due
frecciatine al curaro: “il progetto dell’operatore telefonico è noto da tempo ma
il valore del titolo Tim in Borsa finora non ne ha beneficiato, anzi” e
conclude “…Tim non ha la capacità di investimento per sostenere la
realizzazione dell'infrastruttura del futuro che è la fibra fino a casa, tanto
è vero che sta’ imbarcando un fondo americano che apporterà risorse aggiuntive”.
Due a zero e palla al centro.
bloggorai@gmail.com
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