venerdì 21 febbraio 2020

L'ora della verità ?


李代桃僵
Il susino avvizisce in luogo del pesco

Ci permettiamo, dall’alto della nostra venerabile età, ricca di avventure ed esperienze, di trascorsi in Oriente ed Occidente, di lunghi pomeriggi in Parrocchia e serate al baretto di periferia, di dare qualche modesto, semplice, suggerimento all’AD Fabrizio Salini alla vigilia di ore importanti per il destino della Patria Rai: si contorni di generali fortunati, di vecchie volpi, di astuti e ferrati strateghi e rimescoli le carte. Se non trova di meglio, dopo averne allontanati tanti,  si potrebbe accontentare anche del sottoscritto che è sempre a disposizione per il bene della Nazione (per il compenso è sufficiente  un buon caffè).

Scherzi a parte, quanto successo nelle ultime ore corrisponde perfettamente al Manuale di come non si gestiscono gli “affari riservati” di una grande Azienda. Ci sono due possibilità: la prima è avere le idee chiare, la forza e il coraggio di decidere autonomamente prendendosi tutti i rischi di una possibile sconfitta, nonché i vantaggi di una schiacciante vittoria. Questo richiede grande coraggio. La seconda strada è quella delle sottili trame e sofisticati complotti. Occorre però esser usi a questo esercizio. In questo caso, occorre grande esperienza.

Allora, poniamo che queste due caratteristiche siano alquanto difficili da acquisire in breve tempo, ci potrebbe essere una terza possibilità: lasciare che gli avversari escano allo scoperto e che le responsabilità ricadano su di loro. Salini, recentemente ha avuto questa possibilità: quando da più parti erano state sollevate proposte di modifica/riduzione del canone ed ebbe a dire che, a fronte di questa prospettiva l’Azienda avrebbe potuto subire gravi danni. Bene, poteva proseguire il ragionamento: a fronte dell’ingerenza della politica, la sua autonomia e indipendenza erano minacciate e quindi … un bel pugno sul tavolo e si proponevano le dimissioni. Non è avvenuto, anzi.

Siamo alle scene, forse, finali. Due giorni addietro, a fronte delle difficoltà a trovare la quadra con PD e M5S, a quanto abbiamo letto, ha prima incontrato Gualtieri nel pomeriggio e poi a cena Crimi. Obbiettivo semplice:  come risolviamo la grana dei Tg? Errori clamorosi nella forma e nella sostanza. Nella forma: certe cose non si devono fare ma se si fanno non si dicono. Se vuoi giocare "sporco" lo devi sapere fare bene. La comunicazione (ahhiii …ahiiiii …aihhiii .. sempre lo stesso errore) o si è in grado di gestirla oppure ti colpisce e ti affonda. Non c’era nessuna necessità far trapelare queste improvvide iniziative: un pò come le starlette che non vogliono farsi paparazzare e semplicemente non si fanno vedere in giro. Nella sostanza: è probabile che Salini non legga questo Blog. In caso contrario saprebbe bene che la sua partita è in  fondo a quelle di ben altra portata che i partiti stanno giocano: prima le partecipate dello Stato, poi le autorità e infine la Rai. Provare ad invertire questo ordine ricade nella prima delle tre ipotesi sopra descritte. Lo aveva annunciato a Sanremo:  farò le nomine con calma, magari a marzo. Bene, poteva proseguire su questa ipotesi. Vedi seconda ipotesi di cui sopra.

Veniamo, dunque, a queste ore. Oggi in Cda si dovrebbe ascoltare un discorso “alto” sul futuro dell’Azienda. Ci verrebbe da suggerire “Primum vivere deinde philosophari” e questa ultima ipotesi è relativamente facile da percorrere. Si metta mano con energia alle grandi sfide che aspettano la Rai dietro l’angolo e che non si racchiudono solo nel “suo” (???) Piano industriale: la fiducia e la credibilità anzitutto verso i cittadini, il pubblico che cambia. In secondo luogo gli stessi principi verso i suoi dipendenti con l’aggiunta dell’autorevolezza: punire gli incapaci e premiare i competenti. Non si proceda alla nomina "in quota" come potrebbe avvenire stamattina, chiunque esso sia, almeno fintanto che la persona non si scrolli della sua "quota" e si valuti per quanto è capace. 
Ieri si è avuta nota di una lettera inviata ai direttori per chiedere conto delle trasferte a Sanremo. L’azione deve essere rapida e dolorosa. Se ci sono stati errori qualche testa dovrà pur cadere e subito. Almeno per darla in pasto alle belve. Non dimenticare mai che tra noi e i nostri lontani antenati, passano all’incirca 80 generazioni: loro avevano il Colosseo come modello di comunicazione. 

bloggorai@gmail.com 

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