sabato 8 febbraio 2020

La grande truffa


La notizia di ieri è stata una buona notizia per la Rai e per la giustizia che seppure in grave e colpevole ritardo, esercita le sue funzioni. Il Consiglio di Stato ha ritenuto che il “ … il ricorrente (Rai) denuncia vizi di legittimità costituzionale di norme di legge di cui l’atto amministrativo impugnato costituisce diretta attuazione" e, di conseguenza, ora i giudici amministrativi hanno richiesto al MISE, soggetto opponente, di effettuare una nuova verifica. Non è ancora una vittoria, ma potrebbe essere un primo passo importante utile a ricordare a molti che il canone non è e non deve essere nelle disponibilità del Governo di turno e che il suo importo non è detraibile per scopi diversi da quelli previsti dalla Legge. PUNTO..

Un passo indietro: questo blog si può vantare, dall’alto delle sue oltre 55.000 visualizzazioni e di oltre 500 post, di essere stato tra i primi e tra i soli ad aver ricordato la grande truffa operata ai danni del Servizio pubblico nel 2014 a seguito dell’esproprio di 150 milioni ritenuto, giustamente, da più parti, palesemente incostituzionale. In particolare, furono 3 eminenti costituzionalisti (Michele Ainis, Alessandro Pace e parzialmente Enzo Cheli) a cui venne richiesto un parere “pro veritate”, che hanno scritto, nero su bianco, che il canone NON è nelle disponibilità del Governo e che quindi tutto quanto avvenne nel 2014 manifesta evidenti presupposti di illegittimità, compresa la quotazione di Rai Way che ne fu la conseguenza.

Ora veniamo a quanto vi abbiamo accennato ieri: la radio. Nei giorni scorsi sono stati rilasciati i dati di ascolto della radiofonia in Italia (TER) molto contestati da Rai che ritiene  «inadeguato» il meccanismo di rilevazione dei dati. Secondo Roberto Sergio, direttore di Radio Rai si tratta di “una ricerca non idonea a fotografare la realtà degli ascolti in Italia”. Fatto sta che Confindustria Radio TV ha pubblicato la rilevazione dove si legge che Radio1 nel 2018 si è posizionata al 5° posto tra le emittenti nazionali ed ha perso il 4,9% mentre Radio2 ha guadagnato qualche punto. Si tratta di un argomento che fatica ad occupare posto nelle cronache del Servizio Pubblico, eppure interessa una platea di persone non inferiore a quella della televisione.

A proposito di televisione, torniamo su un nostro argomento preferito: Rainews24. Nei giorni scorsi Comscore ha pubblicato la consueta classifica dei siti Top 100 italiani per Total Digital audience nello scorso dicembre. Rai News compare al 54° posto (avete letto bene!) ed è un dato in sintonia con l’ascolto medio annuo in video che, nel 2018, è stato dello 0,6% (avete letto bene) a fronte di una redazione di oltre 150 persone (il dato non è preciso ma dovrebbero essere circa 190) ed un costo che non si riesce a quantificare. Se qualcuno avesse voglia di applicare il Contratto di Servizio, saprebbe da che parte iniziare.

Ieri ci siamo occupati della comunicazione Rai, in particolare per quanto riguarda Sanremo. Abbiamo letto su Dagospia che un certo “vizietto” tra qualche comunicatore del Servizio Pubblico è duro a morire: “Ieri pomeriggio alle 18 all'Hotel Nazionale l'amministratore delegato Fabrizio Salini ha incontrato alcuni giornalisti, ovviamente solo quelli della carta stampata. Cioè la Rai che ci ammorba con l'innovazione, il web, i social, RaiPlay e così via poi esclude i siti dall'incontro?”. Nulla di nuovo, era già avvenuto con la presentazione di Rai Play per pochi intimi a Via Teulada e segue quanto successo quando Amadeus sembra aver dato a Repubblica l’esclusiva della lista ufficiale dei big in gara (da PrimaOnLine) poi con la storiella della diretta delle conferenze stampa su RaiPlay con annessa richiesta di liberatoria e impegno a non fare domande scomode, poi ritirata in grande scorno. Fatto sta che questa mattina su  La Stampa, a firma Michela Tamburrino, compare un’intervista a Fabrizio Salini, AD Rai, che dopo aver invitato tutti a non fare polemiche, chiude ribadendo che lui è Amministratore Delegato, mentre Foa è Presidente. Un buon ritorno a Roma nei prossimi giorni.

Infine, ci sia consentito un sano senso di mal di pancia (si tratta di un educato eufemismo): abbiamo letto la lista dei dirigenti presenti a Sanremo. Leggete attentamente su http://www.affaritaliani.it/mediatech/ascolti-tv-sanremo-dirigenti-rai-tutti-al-festival-a-spese-nostre-651438.html . Argomento sul quale i consiglieri Laganà e Borioni avevano chiesto giustamente chiarimenti a Salini prima della partenza. Ora, speriamo, li avranno a consuntivo, quando arriveranno le note spese da mettere in pagamento nella prossima busta paga. Complimenti !!!

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