venerdì 11 gennaio 2019

il cambiameno

Se qualcuno era preoccupato sul possibile cambiamento alla Rai, può dormire sonni tranquilli. A proposito di sonno, vi diamo conferma che il cambiamento è in corso. Per chi, come il sottoscritto, soffre di insonnia l'appuntamento fisso è alle 5 del mattino con il GR1 ( a cui segue un sommaria quanto utile rassegna stampa). Il Gr solitamente è preceduto dall'Inno nazionale. Fino a poche settimane fa era suonato dalla Wiener Philarmoniker Orchestra diretta da Claudio Abbado. Ora invece è suonata dall'Orchestra nazionale sinfonica della Rai. Ora, si dirà giustamente: perchè il nostro inno nazionale deve essere suonato sulle reti pubbliche da parte di un'orchestra straniera? Una risposta possibile è perchè la dirige Abbado. Poco. Altra risposta: perchè è più brioso. Va bhè ...
Nessuno ne ha parlato: questo è il cambiamento.

Per il resto, per tutto il resto è necessario avere pazienza.

Ieri erano nell'aria importanti decisioni da parte dell'AD Salini e, da più fonti, abbiamo saputo che era intenzionato a mettere mano ad alcuni cambiamenti strategici. Nulla di fatto per il solo semplicissimo, banalissimo motivo determinato dalla polemica su Sanremo. La tentazione di tenerci fuori da queste beghe è forte ma, Sanremo è Sanremo, ed è pur sempre una fetta importante della missione di Servizio Pubblico. Interessante notare che tutta la giornata di ieri, e forse anche di quelle che verranno, stanno a raccontare una storia interna a Viale Mazzini promettente di tarantelle  variegate con un solo filo conduttore: le prossime elezioni europee.
Già, che ci azzeccano con i problemi di Viale Mazzini? Ca va sans dire: questo vertice non è in grado di fiatare se la politica che li ha nominato non vuole. Non sembrano capaci, non hanno gli strumenti, non hanno formato una squadra, non hanno dato un senso alla loro vita gestionale e tutti lasciano che il tempo scorre, in attesa, appunto di sapere chi potrà comandare effettivamente nei prossimi mesi o anni. Ed è ecco che, magicamente, si svelano tutti gli arcani dei vari direttori di rete che, a turno,  o convocano conferenze stampa per dire quello che gli passa per la capoccia, oppure rilasciano "comunicati stampa" non alle agenzie ma a Dagospia come ha fatto ieri la direttora Teresa De Santis "in quota a se stessa" (ma non è stata nominata da poco una responsabile dell'ufficio Stampa e non esiste un portavoce di qualcuno al settimo piano?). Per fortuna che a rallegrare l'ambiente ci pensano brillanti consiglieri che, da sponde opposte, illuminano la scena. Tutto il resto è noia, noia totale come ci ha scritto qualcuno, senza altro aggiungere.

E' dunque vero: ieri Salini non ha nominato o rimosso nessuno, come forse avrebbe voluto. Come avrebbe potuto nel mezzo di questa bufera e (poste per vere alcuni indiscrezioni) come avrebbe potuto nominare qualcuno, ad esempio alla Direzione del personale "in quota" ad un'area politica diversa da quella che .... condizionale futuro imperfetto probabile ... potrebbe o dovrebbe governare l'Azienda prossimamente. A proposito di governare, i nostri attenti lettori ricorderanno che nei mesi scorsi ci siamo occupati del possibile Direttore Generale (la Legge non lo prevede ma non lo vieta). Chissà se l'argomento è tornato in discussione.

Leggiamo, infine, che Salini ha cercato di gettare acqua sul fuoco con un tweet. ??? cosaaaa??? gettare acqua sul fuoco? Ma lui non è l'AD, cioè colui che dovrebbe dirigere, governare l'Azienda??? l'acqua sul fuoco la gettano i pompieri, lui deve fare altro, deve dire chi fa cosa. Poi, il tweet??? Trump usa Twitter e forse anche bene. Lui è, o dovrebbe essere, un capo Azienda, che non deve ricercare il consenso. Non è e non dovrebbe essere un politico ...o no???
bloggorai@gmail.com 

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