sabato 29 settembre 2018

bestiale

C'è qualcosa di anomalo, di inconsueto, nella ostinata pervicacia con la quale alcuni si accaniscono ad assumere comportamenti ai limiti dell'umano. La martellante ostinazione con la quale si è voluti procedere rapidamente all'elezione del presidente Rai celava, come abbiamo scritto più volte, l'obiettivo di mettere le mani sul malloppo, sulla robbbba, sul portafoglio diretto e indiretto di Viale Mazzini. Alla faccia delle dichiarazioni di buona volontà, di indipendenza dalla politica, di grandi maestri del giornalismo ... non frega niente a nessuno ... tantomeno di un CdA dove chi conta veramente (anche in termini di capacità di spesa) e l'AD. A Roma si dice che chi paga comanda. E' proprio così: adesso l'emergenza è diventata la poltrona di AD di Rai Pubblicità, controllata al 50% da un leghista della prima ora e orfana di quel campione di managerialità di Piscopo. Manca ora di completare l'opera e garantire, anche su questo fronte che l'accordo Salvini e Berlusconi su non rompere le scatole a Mediaset sulla pubblicità vada rispettato. Ad Arcore si aspettano questo ... dei direttori di rete o testata, di piani industriali o editoriali non gli importa nulla !!!

Per ulteriori dettagli, vedi articolo di Dagospia di ieri. Illuminante !!!

Se qualcuno,anche tra i nostri lettori, continua ad avere qualche dubbio su chi sono questi e cosa vogliono fare della Rai, ha buona materia per riflettere.

Ricordate la famosa battuta di Nanni Moretti a Piazza Navona alcuni anni addietro: "E' stata una serata inutile, con questi dirigenti non vinceremo mai nulla". Ecco, applicate all'opposizione in questi giorni sulla Rai. La consigliera Borioni (PD) aveva il dito sul grilletto per tentare di bloccare la nomina di Foa in Vigilanza e non lo ha premuto. Il mitico Michele Anzaldi, segretario della Vigilanza, non ha impugnato per tempo quello che ha denunciato "errore" nella votazione rendendola, per ora, valida (perchè poi Barachini si rifiuta di far accedere agli atti non si capisce: non sembra che gli atti della Vigilanza siano sottoposti a regime di segretezza istituzionale). Allora, siamoalle solite, tanto rumore per nulla. Sempre il prode Anzaldi ha dichiarato a Repubblica.it "qualcuno preferisce tirarsi indietro" riferito ad una parte del suo partito. A pensare male si fanno peccatacci enormi, anzi di più, ma si indovina più che quasi, sempre. E' noto da tempo (Nazareno pacta docet) che una parte del PD ha visto da tempo con "simpatia" un rapporto privilegiato con FI, evidentemente questa parte ancora influisce sulle scelte del PD. Punto. E i conti tornano e si capisce bene perchè tanta ansia e fretta di nominare Foa presidente. 
A proposito di nomine: sarebbe divertente riprendere i virgolettati di Salvini e Foa sulle loro intenzini di procedere con le nomne applicando rigorosi criteri di professionalità, capcità, esperienza e indipendenza. Bene, ottimo, di più!!! Proponiamo un modestissimo suggerimento: si propongano le autocandidature pubbliche, nomi e cognomi e percorso professionale, si definiscano modelli  di punteggio (anzianità di servizio, incarichi ricoperti etc) e si proceda ad audizini in Cda, in modo da dare ai consiglieri tutto il modo di valutare  giudicare in base a  criteri uguali per tutti e trasparenti, altro che "quote". Non ci sono scuse: si parla di pochi incarichi, in poche settimane si può fare tutto. La Rai ha resistito finora, potrà resistere ancora un mese.

bloggorai@gmail.com

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