mercoledì 26 settembre 2018

irrelevanza

Cosa c'è di peggio dell'irrilevanza? cioè, dell'essere completamente inutile, trasparente, privo di ogni effetto, incapace a produrre fatti rilevanti ? forse nulla, è quanto di peggio possa accadere ad un soggetto politico, quale che esso sia.
In assenza e in attesa di notizie (alle 13 audizione - diretta su Rai Tre - e stasera voto in Vigilanza di Foa) ci permettiamo di divagare sul tema.

Con ordine: è rilevante l'azione di Governo del M5S rispetto a quella della Lega? chi detta l'agenda politica? non ci dovrebbero essere dubbi. Ancora: è rilevante l'azione delle forze di opposizione rispetto a quelle di Governo? sono esse in grado di incidere, seppure in modo millimetrico, sui temi all'ordine del giorno? non ci sono dubbi: NO. Ancora: è rilevante la partita sulla nomina di Foa come presidente Rai? Il CdA eletto con questa Legge ha rilevanza e forza rispetto al ruolo dell'AD ? poco, pressochè nulla.

La notizia di stamattina è il minacciato ricorso al TAR contro la riproposizione al voto di Foa. Si ricorda il caso Monorchio del 2005 che, non avendo ottenuto il consenso della Vigilanza successivamente si è dimesso. A proposito di dignità: altri tempi, altra stoffa, altre persone. Non siamo accademici del diritto, non sappiamo se la sede Amministrativa sia la più corretta.
A molti converrebbe far saltare il banco e mettere una zeppa nei rapporti tra Lega e FI, tra Lega e M5S, tra il Governo e l'opposizione.

Ma rimane sul fondo la madre di tutte le battaglie: far saltare questa Legge che però, in questo momento, non vede eserciti in grado di scatenare la guerra. Eserciti in campo forse no, ma una pattuglia di sabotatori in grado di evidenziare i profili di incostituzionalità  forse si.

Il tema centrale rimane la Legge del 2015, la fonte primaria dello squilibrio attuale che riporta nelle mani del Governo il controllo pressochè assoluto sulla Rai e, per estensione, nelle mani dell'AD. Tra i nostri lettori, alcuni sostengono che si possa far avanzare un progetto di riforma della Rai a partire dall'organizzazione. E chi dovrebbero essere i soggetti che si caricherebbe sulle spalle questo fardello? gli attuali amministratori? le forze politiche che li sostengono e che li hanno nominati? con quale indirizzo editoriale e gestionale? ci sbagliamo o leggiamo fonti diverse quando, come al solito, si parla di nomine in virtù dell'appartenenza a "quote" politiche? quali dubbi ci possono essere sulla qualità progettuale di amministratori che non hanno altro mandato che rispondere a comando alle richieste di chi li ha nominati? Continuiamo a pensare male e fare peccato ma continuiamo pure ad osservare che ci indoviniamo, quasi, sempre.

bloggorai@gmail.com

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