martedì 19 febbraio 2019

Le leggi del caso

Nulla avviene per combinazione casuale: anche un elettrone che "esposto ad un raggio, possa scegliere in tutta libertà, il momento e la direzione di emissione" può apparire insopportabile, anche agli occhi di Einstein.
Questa mattina leggiamo sul Fatto, a firma Gianluca Roselli, solitamente ben informato, che al settimo piano di Viale Mazzini inizia a serpeggiare un sottile malumore, preludio alla solita guerra per bande tra i due lati del corridoio. In questo blog lo abbiamo scritto da tempo.

Cosa si legge: l'AD si occupa del piano editoriale e il Presidente del piano news. Interessante osservare un possibile schieramento delle forze in campo: da un lato il presidente e due consiglieri di nomina fonte Lega, Rossi e De Blasio; sul versante AD con fonte M5S la Coletti e la Borioni. Al centro Laganà, eletto dai dipendenti che non fà mistero di seguire con attenzione l'operato di Salini e apprezzare quello che ritiene di buono nel Piano Industriale sul quale lavora. Teoricamente, in caso di conflitto, le forze sarebbero 3 contro 4. Con l'aria che tira nelle forze di Governo dove invece il vento di poppa è tutto dalla parte di Salvini, qualcosa potrebbe non tornare. Da osservare il low profile della nominata di fonte PD. Acuti analisti non nascondono un retro pensiero: ipotizzare eventuali cambi di schieramento in caso di crisi politica.
La posta in gioco, in questi giorni, come abbiamo scritto più volte, è la consegna dei piani al MISE. Ieri abbiamo titolato il post con "silenzio" e ci stiamo ancora interrogando sul perchè, alla vigilia di una scadenza così importante per la Rai non vola una mosca sull'argomento e nessuno ha voglia di prendere iniziative, proporre idee o riflessioni, quali che esse siano, sia pure per sostenere eventuali aspetti positivi. Niente, nada, nisba ... il nulla pneumatico. In ordine sparso: Usigrai, Adrai, i vari sindacati interni, Associazioni di varia natura politica, culturale, accademica. Nulla, silenzio totale. Tutti improvvisamente afoni e proprio in una occasione di tale importanza? Qualcosa non torna.

Proviamo a fare un confronto cronologico tra quanto dispone a proposito della missione di SP il precedente piano industriale,la Concessione e il nuovo piano attualmente in corso di definizione. 

PI 2016-18Il nostro principale obiettivo è il pieno sviluppo del ruolo nel Paese di servizio pubblico universale per §  Informare in modo completo e pluralista §  Raccontare il territorio e la realtà contemporanea §  Intrattenere tutti gli italiani §  Garantire l’accesso alla conoscenza §  Diffondere la cultura e l’inclusione digitale del Paese Promuovere l’Italia all’estero 

Concessione, Art. 1: La concessione ha per oggetto il servizio pubblico radiofonico, televisivo e multimediale da intendersi come servizio di interesse generale, consistente nell’attività di produzione e diffusione su tutte le piattaforme distributive di contenuti audiovisivi e multimediali diretti, anche
attraverso l’utilizzo delle nuove tecnologie, a garantire un’informazione completa e imparziale, nonché a favorire l’istruzione, la crescita civile, la facoltà di giudizio e di critica, il progresso e la coesione sociale, promuovere la lingua italiana, la cultura, la creatività e l’educazione ambientale, salvaguardare l’identità nazionale e assicurare prestazioni di utilità sociale.

PI 2019-20Vision: in un mondo sempre più globalizzato e complesso media pubblici rilevanti, autorevoli e indipendenti saranno fondamentali per tutelare le radici culturali locali, l'inclusione sociale e l'evoluzione dell'identità nazionale, la formazione, la crescita culturale e il progresso socio-economico dei cittadini. 
Mission: Evolvere da Broadcaster radio-televisivo a Public Service Media (PSM) in grado di informare, educare e intrattenere tutte le diverse componenti della società declinando la propria offerta in diverse forme e linguaggi attraverso le differenti piattaforme disponibili

Tutto questo merita un dibattito?
bloggorai@gmail.com

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