giovedì 28 novembre 2024

RAI: Un grande dito in un piccolo occhio ... orbo


Bloggorai profeta! 

Bloggorai molto letto quanto inascoltato e non citato ma profeta! Meglio dei cartomanti e delle fattucchiere! Prima degli altri e gratis!

Ci accontentiamo: lo abbiamo scritto in epoca non sospetta che la madre di tutte le battaglie si giocherà sul fronte delle risorse RAI, sul canone,  e che convegni vari, Stati generali, dibattiti e fini e dotte disquisizioni sul MFA sono solo scaramucce subordinate, secondarie e accessorie.  Chi paga comanda. Punto. Per tutto il resto c’è tempo, vedremo.

Con la bocciatura dell’emendamento della Lega sulla riduzione del canone siamo tornati al famigerato art. 113 della Legge di bilancio che, giova ricordarlo, non è una passeggiata serena per Viale Mazzini. Si prevede che non debbano aumentare i costi del personale, si debbano ridurre le consulenze e comunque si deve realizzare un contenimento delle spese almeno del 2%. Cioè, più o memo, quanto scrive la Corte dei Conti da anni, inascoltata come Bloggorai.

Si tratta di un dito nell’occhio della RAI da parte del Governo in altra forma e non si sa bene se meno grave della riduzione del canone. Magari non lo è nell’entità, ma lo è certamente nella sua architettura politica: ovvero l’ingerenza dell’esecutivo sull’Azienda. Tra l’altro, ci ricorda oggi il Sole, che lo scorso anno “… il canone totale lo scorso anno si è attestato sugli 1,839 miliardi, sceso di 25,2 milioni con un calo «determinato per lo più dal sensibile incremento della morosità sulle bollette elettriche correlata alla complessità del contesto socioeconomico”. Un dato che, veromile, è destinato a crescere.

Apriamo una parentesi sui grandi temi e a questo punto tocca scendere ancora un momento nella bassa cucina dei costi interni di Viale Mazzini. Se non si conosce e non si tocca con mano non si capisce e ieri ci siamo andati e abbiamo avuto modo di conoscere e capire qualcosa di più sul calderone ribollente del sottobosco della messa in onda tv. Abbiamo accennato al potere delle case di produzione, al potentissimo ruolo degli agenti artistici, al sottobosco ricchissimo delle produzioni esterne e degli appalti che detengono quasi il monopolio della messa in onda del prime time. Ci ha detto, in sintesi, una nostra fonte in una lunghissima e dettagliata conversazione: “Un altro scandalo parallelo è quello delle collaborazioni esterne occulte e silenziose, degli affidamenti di incarichi, di consulenze più o meno fantasma, di collaboratori e autori esterni di programmi in acquisto, di pensionati RAI che ancora godono di “qualcosa”. Una pletora di contratti, di tanti soldi che girano, di amicizie e “quote” da far paura. È sufficiente andare alla Dear o in altri centri di produzione per rendersene conto. Caro Bloggorai, hai parlato di “polo della regia”? Una buona idea che nessuno vuole applicare, anzi: ogni produzione esterna vuole il “suo regista”, ogni personaggio vuole il “suo regista” e così i registi interni RAI sono prevalentemente ridotti a fare i semplici “staccacamere”.  Ricordate nei giorni scorsi quando abbiamo citato le manovre al Marketing Rai e delle “consulenze” in corso? Tenetele a mente.

Torniamo però alle “grandi battaglie” come quella sulla presidenza Rai. La competizione è tutta aperta e tutti gli esiti sono possibili. Qualcuno dovrà necessariamente fare un passo indietro: o il governo ritira la Agnes o l’opposizione (o una parte di essa) la vota. Si cominciano però a valutare altre possibilità che ci riconducono ad altri equilibri politici sia pure sterni alla RAI, ad esempio vedi quanto successo ieri a Bruxelles con il PD che ha votato Fitto con la Meloni e il M5S e AVS contro. Da giorni circola una “idea” sul possibile ritorno in pista della Todini. Come pure, in compensazione dello “smacco” subito dalla Lega sul canone, potrebbe prendere quota l’idea Marano. Anche su questo tema peraltro, lo abbiamo scritto chiaro e tondo per primi e da soli: una variante possibile che qualcuno accarezza per la presidenza RAI sarebbe quel Roberto Natale, il consigliere uscito dal cilindro di AVS ovvero il partito che aveva sottoscritto il patto  di cartastraccia di “prima la riforma e poi le nomine” ovvero lo stesso Natale lo stesso che era paladino dell’autonomia e dell’indipendenza della RAI dai partiti e dell’importanza del MFA, salvo poi dimenticare tutto non appena gli si è prospettata una occasione imperdibile. Forse intendeva dire indipendenza dagli altri partiti, non dal suo.

Andiamo avanti. La situazione politica è complessa assai. Oggi pomeriggio si svolgerà un appuntamento su “Riflessioni sul futuro a 20 anni dalla Legge Gasparri”. Un'occasione per cercare di sapere e capire l’aria che tira.


bloggorai@gmail.com

Ps: ieri è comparsa una notizia interessante sul tema tennis, oggi tanto a cuore a molti appassionati: la RAI lo manda in onda su RAI Due e, visto il successo, il presidente Binaghi della FIT ha chiesto di trasmetterlo su  RAIUno al pari del calcio, altrimenti i diritti tv li cedono ad altri. A quanto sembra, il Marketing, sta valutando. Chissà a chi mai è stata affidata questa valutazione? Forse sarà necessaria una consulenza?

 


 

Nessun commento:

Posta un commento