Bene, veniamo a cose meno serie. La vicenda di RAI Pubblicità
e l’uscita di Tagliavia hanno sollevato il coperchio della pentola ribollente. Bloggorai
è stato il primo a scriverlo ed ora siamo in grado di scrivere qualcosa di più.
In un primo momento avevamo saputo che i giochi erano chiusi: al posto di Tagliavia
sarebbe andata, come da lontano progetto, l’attuale direttrice del Marketing Roberta
Lucca (fortemente accreditata in quota Lega e, sembra, fortemente sostenuta dal ministro Giorgetti) e invece… zacchete… manco per
idea! I giochi si riaprono ed ecco che sembra calare la carta di Fratelli d’Italia
con la candidatura dell’attuale direttore di RUO, Felice Ventura. L’AD Rossi sembra
tirare le fila della manovra e non avrebbe per nulla “gradito” che la Lega
rafforzasse ulteriormente le sue posizioni e mettesse mano al portafoglio cash
della RAI. Come scritto nei giorni scorsi, la guerra per bande (of course,
anche tra Sergio e Rossi) è in pieno svolgimento a Viale Mazzini e non si
faranno prigionieri. Nei giorni scorsi abbiamo letto di un presento asse Marano/Sergio
e non appare affatto inverosimile. Il fischio finale potrebbe avvenire nei prossimi
giorni, quando sarà noto l’esito dell’altra battaglia sulla presidenza, ancora
del tutto ignoto nei tempi e nel nome. Si attendono l’esito delle regionali e
degli impegni del M5S per capire e sapere. In questo quadro potrebbe esserci
pure la candidatura di Marano (leghissimo). Tutto è possibile: basta pagare un pegno
politico o avere qualcosa da scambiare. A questo punto, molti hanno chiesto: A perché
Tagliavia lascia Rai Pubblicità e B dove andrà. Sul primo interrogativo abbiamo
ricevuto una possibile interpretazione molto interessante, diversa da quella
che avevamo supposto, forse più “diabolica” ma credibile: lascia perché la
raccolta Rai va bene, forse troppo bene per alcuni e, ovviamente, a danno di altri
che altri non è segnatamente è la concorrenza Mediaset. Ipotesi suggestiva.
Già dalle prossime settimane questo sarà il terreno minato sul quale si gioca buona
parte del futuro Rai e, di riflesso, delle relazioni tra i partiti di “riferimento”
governativi che gli girano intorno, in particolar quello espressione di Cologno
Monzese. Alla seconda domanda non diamo alcuna importanza: irrilevante.
Mentre, tornando a Viale Mazzini, è rilevante sapere chi
prenderà il posto di Ventura qualora andasse avanti la sua ipotesi. La sua poltrona
scotta assai. Nelle prossime settimane si giocheranno partite di assoluto
rilievo tra le quali il rinnovo del contratto dei dipendenti e il proposito di
tagli al personale come previsto dalla Lege di bilancio.
Bene, chiudiamo con un tema che abbiamo appena accennato e
sul quale cercheremo di approfondire: quanta parte del prodotto Tv è frutto di
ideazione/produzione tutta interna RAI e quanta invece di acquisto? Ovviamente
non ci sono numeri e se pure ci fossero sarebbero custoditi come un Segreto di
Fatima. Ad una prima ricognizione e sentiti pareri in giro si tratta di tanta, tantissima
roba con una cifra stimata intorno all’80/90%. In altri termini: la Rai somiglia
sempre più ad una agenzia di distribuzione che non di produzione. E’ stato scritto
tante volte, lo strapotere delle case di produzione esterne e degli agenti artistici
ha superato ogni livello di sopportabilità. Cercheremo di approfondire: pochi
ne parlano.
bloggorai@gmail.com
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