sabato 16 novembre 2024

la RAI, la raccolta delle olive e la pubblicità

Foto di Couleur da Pixabay

Parliamo di cose serie. Le lettrici e i lettori di Bloggorai sono buongustai. Sappiamo che apprezzano molto la buona tavola… e fanno bene! Allora vi proponiamo il Bollettino delle Olive n.1. 

Nella Bassa Val Tiberina è in pieno svolgimento la raccolta. Meteo ottimo: sole e venticello di tramontana, freddo. Era molto atteso l’abbassamento della temperatura. C’è grande dibattito al Circolo Trattoristi: per alcuni è questo il momento giusto per raccogliere dopo che le olive si sono appena asciugate dalla troppa acqua che ne riduce la resa. Per altri è meglio attendere ancora correndo però un alto rischio per due fattori pericolosi: la mosca e la pioggia. Le rese sono basse, molto basse: ad alcuni è andata malissimo con il 5%, ad altri meglio ma quasi nessuno ha superato il 10% cioè molto meno della media degli anni precedenti. Resa bassa però ottima qualità. Il primo assaggio è formidabile: giusto grado di acidità e profumo, verde intensissimo. Il prezzo è salito: non meno di 12 fino a 14/15 euro. Ieri abbiamo saputo una notizia sconvolgente, per noi inattesa: qualcuno sta utilizzando un trattamento chimico, proprio in questo periodo, per indebolire il picciolo delle olive e facilitare così la raccolta meccanica. Come noto, dei due metodi meccanici prevalenti (ombrello e abbattitore) è necessario che le olive debbano cadere facilmente e così con questo “aiutino” il lavoro si semplifica e velocizza. Che poi dentro l’olio ci sia pure questa componente chimica è altro discorso che però quasi tutti ignorano. La soluzione è solo la fiducia, la conoscenza di chi lo produce.  Domai al frantoio se ne parlerà a lungo.  

Bene, veniamo a cose meno serie. La vicenda di RAI Pubblicità e l’uscita di Tagliavia hanno sollevato il coperchio della pentola ribollente. Bloggorai è stato il primo a scriverlo ed ora siamo in grado di scrivere qualcosa di più. In un primo momento avevamo saputo che i giochi erano chiusi: al posto di Tagliavia sarebbe andata, come da lontano progetto, l’attuale direttrice del Marketing Roberta Lucca (fortemente accreditata in quota Lega e, sembra, fortemente sostenuta dal ministro Giorgetti) e invece… zacchete… manco per idea! I giochi si riaprono ed ecco che sembra calare la carta di Fratelli d’Italia con la candidatura dell’attuale direttore di RUO, Felice Ventura. L’AD Rossi sembra tirare le fila della manovra e non avrebbe per nulla “gradito” che la Lega rafforzasse ulteriormente le sue posizioni e mettesse mano al portafoglio cash della RAI. Come scritto nei giorni scorsi, la guerra per bande (of course, anche tra Sergio e Rossi) è in pieno svolgimento a Viale Mazzini e non si faranno prigionieri. Nei giorni scorsi abbiamo letto di un presento asse Marano/Sergio e non appare affatto inverosimile. Il fischio finale potrebbe avvenire nei prossimi giorni, quando sarà noto l’esito dell’altra battaglia sulla presidenza, ancora del tutto ignoto nei tempi e nel nome. Si attendono l’esito delle regionali e degli impegni del M5S per capire e sapere. In questo quadro potrebbe esserci pure la candidatura di Marano (leghissimo). Tutto è possibile: basta pagare un pegno politico o avere qualcosa da scambiare. A questo punto, molti hanno chiesto: A perché Tagliavia lascia Rai Pubblicità e B dove andrà. Sul primo interrogativo abbiamo ricevuto una possibile interpretazione molto interessante, diversa da quella che avevamo supposto, forse più “diabolica” ma credibile: lascia perché la raccolta Rai va bene, forse troppo bene per alcuni e, ovviamente, a danno di altri che altri non è segnatamente è la concorrenza Mediaset. Ipotesi suggestiva. Già dalle prossime settimane questo sarà il terreno minato sul quale si gioca buona parte del futuro Rai e, di riflesso, delle relazioni tra i partiti di “riferimento” governativi che gli girano intorno, in particolar quello espressione di Cologno Monzese. Alla seconda domanda non diamo alcuna importanza: irrilevante.

Mentre, tornando a Viale Mazzini, è rilevante sapere chi prenderà il posto di Ventura qualora andasse avanti la sua ipotesi. La sua poltrona scotta assai. Nelle prossime settimane si giocheranno partite di assoluto rilievo tra le quali il rinnovo del contratto dei dipendenti e il proposito di tagli al personale come previsto dalla Lege di bilancio.

Bene, chiudiamo con un tema che abbiamo appena accennato e sul quale cercheremo di approfondire: quanta parte del prodotto Tv è frutto di ideazione/produzione tutta interna RAI e quanta invece di acquisto? Ovviamente non ci sono numeri e se pure ci fossero sarebbero custoditi come un Segreto di Fatima. Ad una prima ricognizione e sentiti pareri in giro si tratta di tanta, tantissima roba con una cifra stimata intorno all’80/90%. In altri termini: la Rai somiglia sempre più ad una agenzia di distribuzione che non di produzione. E’ stato scritto tante volte, lo strapotere delle case di produzione esterne e degli agenti artistici ha superato ogni livello di sopportabilità. Cercheremo di approfondire: pochi ne parlano.  

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