venerdì 22 novembre 2024

RAI, prove tecniche di presidenza tra un bidone e l'altro


Come noto, ad una certa, si avvertono piccoli problemi di “manutenzione”. Ad esempio, è comune alla maggioranza delle persone avvertire un certo calo delle capacità visive e occorre quindi ricorrere a buone lenti pure per distinguere un bidone da un altro.

Già, ieri e ancora più questa mattina abbiamo pensato di avere sbagliato occhiali quando abbiamo letto che il Tg1, diretto da neorinominato Chiocci, avrebbe diciamo sommariamente per quanto letto, “migliorato” o “mantenuto il primato” degli ascolti”. Oh Santa Pace (e di questi tempi lo è proprio!) vuoi vedere che abbiamo sbagliato gli occhiali oppure dopo l’ottimo vino novello di ieri sera ci siamo annebbiati il cervello?

Andiamo a rivedere il terzo Osservatorio delle Comunicazioni di di AgCom 2024 dove si legge chiaro e tondo:

edizione delle 13.30: 

edizione delle 20.00:

Poi, a non sapere leggere e scrivere, vediamo i numeri dello Studio Frasi su dati Auditel che non lasciano adito a dubbi: 



E' certamente vero che il Tg1 mantiene il primato come però è vero che perde telespettatori come un tubo bucato. Notate pure la media di età: 66 vs 58.

Ma la faccenda Chiocci non finisce qui perché contiene in se una notizia interessante: il consigliere di Majo, nominato per nome e per conto del M5S, ha votato a favore della sua nomina, mentre il consigliere Natale, nominato per none e per conto di AVS, ha votato contro e il rappresentante dei dipendenti si è “astenuto”. Cosa vuol dire? Ovviamente non conociamo le motivazioni dei voti però prendiamo atto di quanto avvenuto: ancora una volta di Majo corre in supporto della maggioranza. Come noto, siamo alla vigilia dell’appuntamento di domenica quando il M5S dovrà prendere decisioni importanti per la sua sopravvivenza e alla vigilia del prossimo voto in Vigilanza dove si porrà nuovamente la proposta Agnes alla presidenza RAI. I due momenti potrebbero essere legati tra loro. In Vigilanza mancano due voti due e, al momento, almeno formalmente il 5S ha dichiarato che la Agnes non la voteranno mai. A tutti però è noto che la “fregola” governativa e la voglia di smarcarsi dal PD sembra forte ed ecco allora leggere il voto di ieri del consigliere di Majo: una prova tecnica di presidenza per poi vedere l’effetto che fa.

Sul consigliere Natale poco da dire: ribadiamo quanto scritto a suo tempo. Questo Cda non sarebbe dovuto nascere con i criteri della Legge 220 del 2015 quando si poteva e si dovevano fare le barricate per almeno cercare di adottare i criteri di trasparenza per la selezione dei candidati. Abbiamo pure scritto che  una volta insediato questo CdA ce lo tenevamo sul groppone per tutti i prossimi tre anni sena alcuna possibilità di revoca. Sintesi: avete voluto la bicicletta, ora pedalate e ora hai voglia a votare contro, ci si poteva pensare prima. Per quanto riguarda il voto di astensione del rappresentante dei dipendenti, che gli vuoi osservare? Boh, noi non sappiamo interpretare e forse non lo sa nemmeno lui. sappiamo però che se di Majo e Di Pietro avessero votato contro Chiocci sarebbero stati dolori, grossi dolori. Ma, come si diceva una volta "Se povero nonno non moriva, ancora campava". Atteniamo fiduciosi solenni dichiarazioni.

Ma ieri in Cda Rai è avvenuto anche un altro fatto significativo: il Presidente p.t. Marano ha innescato una miccia dal potenziale devastante ovvero i direttori RAI non possono “andare in video” e condurre quindi trasmissioni. E inoltre ha sollevato obiezioni su incarichi esterni retribuiti etc. Leggiamo sul Corriere “…La presa di posizione di Marano colpisce perché ritaglia per il manager lombardo un ruolo propositivo inedito per un presidente facente funzioni, rendendo ancora più imbarazzante lo stallo attuale sulla nomina di un presidente con pieni poteri…”. Bella rogna: lo abbiamo scritto più volte: questo Cda potrebbe essere a rischio di atti illegittimi per la presenza contemporanea di due presidenti. 

Sul tema, sono molti gli interessati che verrebbero colpiti dall'iniziativa di Marano a cominciare dalla “ex di tutto” Monica Maggioni per arrivare a Giorgino, a Matano e financo a Ranucci di Report. Verrà applicata questa norma? Non si sa ma si sa che rompe tante uova nel paniere.  

Andiamo avanti: oggi La repubblica titola “Slitta il decreto fiscale, è braccio di ferro sul taglio del canone Rai” e si legge che “L'emendamento sul canone Rai non è chiuso, è una questione di cui stanno discutendo i vertici della maggioranza”. Ovvero la grana la devono spicciare Meloni, Salvini e Tajani. Si tratta se accettare o meno la proposta della Lega di mantenere la riduzione a 70 euro e conseguente scarico sulla fiscalità generale di 430 mln oppure riportarlo a 90 euro. Forza Italia vede la riduzione come il fumo agli occhi perché teme ripercussioni sula raccolta pubblicitaria a danno potenziale di Mediaset. La Lega da parte sua “non molla” su un su tema a forte carattere identitario. Esattamente come sul tema presidenza Rai, qualcuno dovrà cedere qualcosa, ci sarà necessariamente chi vince e chi perde. Vedremo chi sarà.

A proposito di chi vince e chi perde, le piccole storie (si fa per dire “piccole, ci sono in ballo tanti soldi, tanti tanti) di trame e complotti interne a Viale Mazzini sembrano assai avvincenti. Ieri il Cda ha ratificato la nomina di Luca Poggi come AD di Rai Pubblicità. Abbiamo scritto ieri di questo argomento ed abbiamo riportato quanto ci è stato riferito da una nostra fonte: è una nomina “gradita” all’AD Rossi dove ne uscirebbe “scornata” la Lega che avrebbe voluto invece una sua “quota” (si diceva della Lucca, a quanto dicono ben vista al Ministero guidato da Giorgetti). Ieri pomeriggio ci è giunta una “lettura” inedita della vicenda: potrebbe essere una nomina “pro tempore” fino al prossimo maggio quando le carte si potrebbero rimescolare in occasione del rinnovo del Cda di RAI Pubblicità. Ci sarà posto per tutti.

Infine. Ieri il Cda ha approvato l’avvio di una trasmissione per Mario Sechi, ex portavoce della Meloni. “Tele Meloni”? boh… non solo, visto come sono andate certe trasmissioni sarà il caso di scrivere “Tele Bidoni”.

bloggorai@gmail.com   

ps: si è svolta a Baku la conferenza ONU sul cambiamento climatico. Nella folta delegazione italiana, seppure in collegamento video, c'era Claudio Cappon, segretario generale della Copeam, dove è nominato dalla RAI come previsto dal suo statuto. Ma perché la RAI affida ad un esterno, e perché proprio a lui, seppure un ex DG, un incarico del genere? Uno dei tanti piccoli misteri di Viale Mazzini. Che sia retribuito o o meno, conta poco.

 

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