Vista l’aria che tira, anche Bloggorai si vuole cimentare con l’arte. Dopo aver costatato che con una banana appesa al muro si possono guadagnare una sacco di soldi, Bloggorai per i suoi specifici interessi e con l’occhio alla risorse di cui non dispone (tutto aggratiss) propone una banana che fluttua dentro uno schermo Tv. L’immagine che vi proponiamo l’abbiamo realizzata con una banale programma di AI. Se qualcuno fosse interessato a fare un’offerta la prendiamo in seria considerazione.
Oggi proponiamo due filoni: uno di stretta attualità e l’altro di bassa cucina. Procediamo in ordine orario: 08.45, Presidenza RAI: tutto ancora in alto, altissimo mare. Tutto ancora lontano da un accordo improbabile: notizia di pochi minuti fa, la Vigilanza non ha votato per la presidenza e nessuno ha idea di come a quando si potrà risolvere questo grave problema. Muro contro muro.
09.57: ANSA: “L’emendamento
sul taglio del canone RAI è stato bocciato con 12 voti contrari e 10 a favore,
con FI che ha votato contro insieme all’opposizione”.
Quest’ultima notizia, come abbiamo titolato ieri, è di particolare interesse. Due osservazioni. La prima si riferisce alla “difesa” del canone da parte di FI (vedi oggi un interessante articolo su Il Foglio a proposito dei rapporti tra Meloni e Tajani) in “sintonia” con l’opposizione. Il secondo alla manifesta impresentabilità dell’emendamento Lega in quanto attiene a materia ordinamentantale che non può essere trattato in una consueta Legge di Bilancio, pena il rischio di illegittimi costituzionale che già dallo scorso anno si poteva e si doveva sollevare e nessuno invece lo fatto, PD e M5S per primi!
Sulla prima osservazione, FI e difesa del canone, c’è poco da aggiungere a quanto già noto e scritto più volte. In ballo ci sono gli interessi di Mediaset e della sua raccolta pubblicitaria (e abbiamo visto il cambio al vertice di RAI Pubblicità). La posta in gioco è più alta di quanto possa valere la minaccia/ricatto della Lega che vedremo ora come incasserà la sportellata ricevuta questa mattina. L’altra osservazione si riferisce a una inedita sintonia tra la maggioranza e l’opposizione sul tema canone.
Che FI lo difenda, appunto, appare alcuno chiaro quanto non lo è invece altrettanto chiaro per l’opposizione. Ricordiamo che in Commissione Senato dove sono depositate le proposte di legge di riforma della RAI quella dei 5S propone una specie di abolizione totale mentre quelle del PD (ben3) l’argomento lo ignorano quasi del tutto e pure in questi giorni dove il tema canone è stato sempre quasi in prima pagina non abbiamo letto una sola riga da parte di qualcuno dell’opposizione. Interessante leggere oggi leggere due articoli: uno su Il Foglio un articolo titolato “Il gran patto tra Schlein e Meloni” e l’altro su Repubblica titolato “I sospetti della premier sul pressing dei Berlusconi e l'incubo del rimpasto”.
Bene, andiamo … è ora di scendere in bassa cucina. Nei giorni scorsi abbiamo cominciato a riflettere su un tema che ci ha particolarmente incuriosito: il calderone malmostoso della programmazione tv, dei contenuti, delle società di produzione esterne e dei loro prodotti in prima serata, dei direttori/giornalisti esterni che conducono e gestiscono programmi a loro uso e consumo. Più ci addentriamo in questo calderone e più ne viene fuori qualcosa di poco gradevole. C’è in giro tanta sabbia negli occhi per nascondere altri problemi: abbiamo pure registrato una insolita difesa d’ufficio del problema sollevato da Marano in Cda sui direttori e vice che vanno in onda nonostante una disposizione che lo vieterebbe. Abbiamo in serbo una nota in merito alla trasmissione del direttore Giorgino e della “sua” trasmissione in onda su Rai Uno in seconda serata: ne parleremo.
Oggi poniamo un accenno di riflessione sul Codice Etico in vigore in Rai dal marzo 2020. Sarebbe interessante sapere e capire quanta parte degli “obiettivi prioritari” indicati nella sua premessa siano recepiti in tante trasmissioni della “nuova RAI” del duo Sergio/Rossi/Sergio (con Marano sullo sfondo). Siamo consapevoli di addentrarci su un terreno complesso e delicato, difficile da maneggiare e però ne vale la pena. Il rischio di sbandare su un facile e grossolano moralismo è sempre dietro l’angolo, posto che è sempre molto difficile cogliere i suoi limiti.
Proviamo a fare cenno su un paio di trasmissioni, a caso. La prima è una di quelle che fa “gongolare” per gli ascolti che ottiene: Belve su RAI Due. Quando proprio ci si mette d’impegno, la lente di ingrandimento del programma si sofferma spesso e volentieri ad indagare cosa avviene sotto le lenzuola degli ospiti se non sul “lato B” della nota attrice ancora in grado di “essere sexy” come avvenuto ieri sera. Ci mancherebbe: un sorrisetto complice e imbarazzato non si nega a nessuno ma che poi tutto questo possa corrispondere al Codice etico della Rai forse ce ne corre. Come pure, l’altro grande successo di questa “nuova stagione” di Rai Tre, Lo Stato delle Cose condotto da Massimo Giletti ha provato a fare il grande scoop con una forbita indagine sul mondo dei “privè” milanesi e delle nefandezze che vi avvengono. Ci mancherebbe: grande attualità e notevole interesse di pubblico, premiato con un ascolto ai bordi da prefisso telefonico ovvero il 4,5% di share. Nota a margine: le trasmissioni godono di un insolita "attenzione" da parte di Dagospia. Per non dire poi dell’accanimento di tanta parte dell’infotainment sui temi della cronaca nera, del dolore e della sofferenza esposta un tanto al chilo nel tritatutto dei sentimenti televisivi. “Il Mostro in prima serata” come ha titolato recentemente La Stampa tira sempre, suscita attenzione e curiosità ma non altrettanta attenzione su come il tema viene trattato. Ci torneremo.
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