Sarà pure necessario ammettere che è molto, molto difficile distinguere il grano dall’oglio e connettere i punti. Per la RAI negli ultimi giorni sono avvenuti fatti interessanti che potrebbero aiutare a diradare qualche nebbia ma, a quanto sembra, siamo ancora in alto mare sui due grandi temi impellenti: canone e presidenza.
Ieri sera si è svolto il vertice di maggioranza dove, tra i tanti argomenti, c’era il canone. Rimane ridotto a 70 euro come vuole la lega oppure torna a 90 come vuole Forza Italia? Boh … non è chiaro ... a leggere i giornali di questa mattina sembra, pare, ma non è certo, che rimarrà la riduzione con conseguente compensazione di 430mln prelevati dalla fiscalità generale. Ma non è sicuro del tutto: si vedrà oggi in Senato. Ci sarebbe pure una possibilità intermedia: ridotto di solo 10 euro. Per quanto è dato sapere quindi, finora il risultato è che la Lega porta a casa comunque un risultato con apparente scorno di Forza Italia. Of course, da qualche parte c’è il trucco: dove ci potrà mai essere compensazione? Per un verso, ci potrebbe essere una sorta di “accordo” a non toccare la quota di pubblicità per non infastidire Mediaset (e qui potrebbero tornare i conti del cambio di vertice a Rai Pubblicità). Per altro verso, il paniere della Legge di Bilancio contiene tanti prodotti pregiati sui quali puntare. La RAI, in fin dei conti, è solo un bocconcino certamente non in grado di mettere a repentaglio al coesione della maggioranza. Vedremo e intanto, sul tema canone, tutto il resto del mondo tace imperterrito. Il PD se lo è proprio scordato che esiste come pure l’altro tema spinoso: la presidenza di Viale Mazzini. Che fare? Fino a quanto e quando resistere con il No alla Agnes? Chi molla per primo?
Veniamo a ieri con la Convenzione dei 5S dove ha vinto Conte che, secondo il perdente Grillo, avrebbe trasformato il Movimento da “francescani a gesuiti”. Cosa significa? Ora, è noto, che i gesuiti hanno caratteristiche relazionali molto particolari: sono dispensati dall’obbligo della preghiera in comune, vivono in una specie di “ “residenze” perché di fatto non sono conventi o monasteri”, non hanno una veste religiosa che li identifica e, infine, fanno un voto speciale di obbedienza al Papa. Ora la domanda che si pone è cosa potrà significare per il loro comportamento dentro e fuori la RAI? A quanto sappiamo, lo ”scivolone” di Majo che ha votato a favore di Chiocci al Tg1 ha seminato un certo scompiglio sia nel 5S sia verso “l’alleato” PD. “Alleato” tra virgolette, memori di quanto successo lo scorso 26 settembre. Il voto di Majo in Cda è aggravato poi dal giallo collegato laddove abbiamo saputo che avrebbe chiesto una modifica del suo voto. Ancora non abbiamo potuto verificare completamente ma le nostre fonti sono attendibili. Cosa è successo e perché? Due sono le ipotesi che girano: A, un “ripensamento” personale, un errore di valutazione di cui poi ha cercato di pentirsi. B, avrebbe ricevuto un “autorevole” messaggio per cercare di farlo tornare indietro. Abbiamo scritto di “prove tecniche di presidenza” Agnes? Forse, probabile. Potrebbe essere stato un “ballon d’essai” “per vedere di nascosto l’effetto che fa ... vengo anch’io ...no tu no !!!”. Vedremo: la Vigilanza è convocata per il prossimo mercoledì.
Ci hanno riferito poi che durante la Convenzione più di un parlamentare 5S si è lasciato andare nel sostenere che, alla fin fine, la Agnes sarebbe meglio di una ipotesi presidente Marano o, peggio ancora dal loro punto di vista, Natale. Sappiamo poi che la Floridia, dopo gli Stati Generali a sua immagine e somiglianza, dove ha tanto auspicato la formazione di un “clima” di dialogo (gradito pure tra qualche “oppositore” in Cda) non vede l’ora di togliersi dall’impiccio della Vigilanza bloccata per manifesta incapacità a decidere sulla presidenza. E anche lei, a quando ci dicono, non avrebbe particolari ostilità verso la candidata presidente proposta dal Governo. Se non che, in Vigilanza, il capogruppo è Carotenuto che avrebbe detto chiaro e tondo che semmai si votasse la Agnes si dimetterebbe.
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