Ieri ci ha colpito questo termine. Forse è ragionevole comprendere cosa si intende quando si scrive caos dentro e intorno alla RAI. Siamo nel pieno della turbolenza e non è facile venirne a capo su come e quando si potrà uscirne.
Cerchiamo di mettere in ordine un paio di faccende.
Faccenda n. 2: RaiWay. Nei prossimi si riunisce il Cda Rai per “aggiornamenti” sul dossier delle torri. Nessuno sa nulla per il semplice fatto che nessuno può sapere nulla. Non è tautologia ma banale constatazione: nessuno ha le idee chiare su cosa è possibile e cosa è necessario. Lo scontro in corso tra le due “anime” non è risolto e non è verosimile che lo si possa risolvere in tempi brevi, almeno fin quando il nuovo Cda verrà insediato. Riassumiamo: da un lato ci sono i “venditori subito” (ovvero parte del vertice RAI) cioè coloro che vogliono portare in cassa subito i 190 mln previsti dal Piano industriale senza i quali, semplicemente, non parte. Dalla parte opposta, ovvero Palazzo Chigi in ottima compagnia dei “fondi azionari” che vedono questa ipotesi come il fumo agli occhi. Da ricordare sempre Giorgetti quando lo scorso gennaio espose il suo piano di “privatizzazioni” dove, in qualche modo, rientra il recente DPCM con il quale si autorizza la riduzione fino al 30% del capitale Rai sulla quotata di Via Teulada. Non se ne esce facilmente e non prima di quanto alcuni auspicano. In un certo senso, anche Rai Way è uno strumento di ricatto.
C'è poi un altro ricatto sottile e perfido in corso tutto dentro Viale Mazzini non meno rilevante e destinato a pesare nelle trattative in corso. Ve ne parleremo in altro momento.
Se non sono chiari i termini di queste due “faccende”, i loro possibili sviluppi e il contesto entro il quale si svolgono, difficile comprendere la “madre” di tutte le altre faccende: il nuovo Cda di Viale Mazzini che dovrà governare l’Azienda per i prossimi tre anni. Ieri l’ANSA e oggi il Tempo riprendono bene un punto fermo: “RAI … c’è l’incognita del ricorso al Consiglio di Stato” previsto il 4 luglio. Come stanno le cose? Apparentemente in modo semplice: per quanto si è letto da mesi, il governo intenderebbe piazzare due persone di sua fiducia, Rossi e Agnes, come AD e presidente in più un paio di consiglieri, ad esempio Falcone per FdI e uno tra Marano o Casarin per la Lega. Il M5S sembra incardinato su una sua scelta preconfezionata senza aver espresso un filo di pensiero sul merito del ricorso (costituzionalità, MFA e leggi ordinarie). Il PD e AVS tacciono e, per quanto si legge, alcuni brigano senza ancora peraltro esprimersi compiutamente e apertamente sul merito e le ragioni del ricorso. In subordine, ma nemmeno poi tanto, c'è la partita del DG che, seppure non previsto dalla Legge 220, fa gola a molti.
L’esito dell’udienza al Consiglio di Stato sarà cruciale: in ogni modo aver posto le ragioni del ricorso nel suo ambito, il “giudice a Berlino”, e averle rese patrimonio pubblico si può ritenere un piccolo successo. Saranno altri a doverne tenere adeguatamente il debito conto. Il ricorso non ha “colore” e non è “contro” ma è finalizzato semplicemente a porre al centro del problema l’interesse comune di “destra, di centro e di sinistra” alla tutela del bene pubblico, quale che esso sia.
Ora però, sostanzialmente le cose potrebbero essere alquanto più complesse. Bloggorai perderà molte scommesse ma si ostina a ritenere che non tutto ciò che è noto verrà realizzato e non tutto ciò che si è letto verrà poi scritto. A partire dal punto principale: l’AD e, a seguire, sulla presidenza Agnes che forse è il tassello più delicato delle trattative in corso perché, necessariamente, non suscettibile di colpi di mano. Si tratta di un boccone prelibato al quel molti puntano.
Si aggiunga, infine, che il prossimo 19 luglio è prevista la presentazione dei palinsesti a Napoli, un tassello molto delicato in capo al nuovo Cda: da chi verranno presentati? Questa mattina poi si dovrebbero riunire le Capigruppo di Senato e Camera dove è verosimile un colpo di mano e calendarizzare subito il voto, forse anche prima del 4 luglio, per i quattro componenti del Cda di loro spettanza. La partita è in pieno svolgimento dove tutto possibile: come un gol all’ultimo minuto, come ieri sera. Il campionato continua.
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