Oggi poco da segnalare: solo un articolo su Domani, a firma di Icaro Selli, sui linguaggi della pubblicità in epoca Covid. Si pone sempre il problema se chi scrive testi, sceneggiature, firma regie, o comunque produce audiovisivi si ritenga migliore di chi li consuma. Il pubblico è migliore o peggiore di loro? Chi governa il Servizio Pubblico quale considerazione ha dei propri utenti?
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