sabato 25 agosto 2018

inizia la musica

Il nuovo consigliere Rai Giampaolo Rossi ha rilasciato un'intervista a Il Giornale oggi in edicola.
Riportiamo integralmente: " ...una Rai del cambiamento debba essere servizio pubblico e fare informazione per tutti gli italiani e non soltanto per una parte". più avanti:"La Rai, che è una media company, deve trasformarsi in una transmedia company, cioè una grande azienda che produce non solo informazione ma anche immaginario simbolico per il Paese...". E' sufficiente, possiamo aprire il dibattito. Abbiamo evidenziato il transmedia perchè ci appare la sola nota meritevole di attenzione, non foss'altro perchè sembra di difficile comprensione il concetto di produzione di "immaginario collettivo". Tant'è: cominciamo a sapere qualcosa su come i nuovi amministratori intendono andare avanti.

Intanto però, da quì a breve, si dovrà entrare nel merito di temi e problemi rilevanti. Il primo è il piano industriale, il progetto di lavoro sul quale l'Azienda dovrà misurare il proprio sviluppo. Il precedente, in scadenza quest'anno e approvato durante la gestione Campo Dall'Orto, l'anno successivo alla nuova Legge voluta dal precedente Governo Renzi, prevedeva, nelle linee essenziali questi punti (dal comunicato ufficiale Rai):
Due le direttrici di sviluppo attraverso le quali ottenere questo obiettivo:

1) Dare centralità alla generazione dei contenuti: sviluppando un’offerta editoriale di qualità e rafforzandone le caratteristiche di servizio pubblico anche attraverso la revisione del mix dei generi e dei linguaggi.
 
2) Completare la trasformazione da broadcaster tradizionale a Digital Media Company rivedendo il modello ideativo e distributivo; sviluppare un’offerta digitale distintiva e personalizzabile attraverso investimenti tecnologici, nuovi modelli produttivi e professionali adeguati al proprio ruolo di Servizio pubblico leader degli ascolti televisivi. 
 
Sei saranno le parole chiave di questa nuova fase che saranno declinate in ogni aspetto della vita aziendale: universalità, indipendenza, pluralismo, responsabilità, innovazione, eccellenza.

In sintesi: riduzione di canali, reti e testate (anche di edizioni di Tg e Gr), valorizzazione di RaiNews24, centralità di Internet con le nuove applicazioni, revisione dei generi (meno infotainment), nuove mission per le reti, alta definizione, nuovo ruolo per i principali centri di produzione.

Di tutto questo sarà necessario iniziare a dibattere, da subito.

bloggorai@gmail.com



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