martedì 4 giugno 2019

Dialogo Surreale

Dialogo tra una Quota e una Vongola.
Q: Bella zi (per chi non è romano: come stai?)
V: che te devo dì ...nun me risurta gnente ... (non ho notizie) ...tutto 'n casino!!!
Q: peggio pe tte!!! io me so mess'a a ricasco daaa politica (mi sono accreditata in un partito)
V: aaaa cosaaaaaa ... quannno te eri ancora un numeretto io già m'ero appiccicataaaa all'onorevole ...
Q: aaahhhhh ....mo' se capimo !!! solo che mo' c'avemo 'n probbbblema: qui se sfascia tutto!!!
V: aaohhhh, sai che te dico? sti cazzzi !!! (eufemismo romano) tanto te rimani sempre Quota e io sempre Vongola ... chi c'è ...c'è !!!

Giornalisti e dirigenti in quota e gli stessi attaccati alla politica (e viceversa) come le vongole. Adesso che lo scenario potrebbe cambiare tutto cosa potrebbe succedere? come si potrebbero mettere le cose per chi è stato nominato solo in virtù dell'essere, o ritenuto presunto appartenere ad una "quota" politica o essere amico e sodale di un parlamentare al quale telefonare e chiedere aiuto in caso di necessità? Cosa rimproveriamo a Salini? tante cose ma questa più di ogni altra. Gli era, gli è consentito di spazzare via come un fuscello questo marciume: appena sentito odore di "quote" via , fuori, a casa. Si può fare. Appena sentito puzza di attaccamento al partito vincente di turno: ti taglio le gomme della macchina aziendale, ti faccio trovare la toppa della serratura intasata di Vinavil dopo averti trovato una stanzetta in Via Col di Lana e poi voglio vedere se non ti togli dalla palle! Si può fare. Salini non solo non lo ha fatto ma corre seriamente il rischio di non poterlo più fare proprio perchè lui stesso non è riuscito a smarcarsi dalla politica (vedi l'incontro mai smentito a Palazzo Chigi alla vigilia del piano industriale). Sarà un caso che è tornato di moda come suo successore un autorevole dirigente "in quota" Lega?

Ieri c'è stata la conferenza stampa di Giuseppe Conte sullo stato del Governo. Tra i tanti argomenti ha trattato quello delle autonomie regionali ed ha, giustamente, ricordato il tema della coesione nazionale, un valore costituzionale unico e indivisibile, non soggetto a trattativa partitica. Ci è venuta subito a mente la Rai e ci siamo subito riproposti un interrogativo del quale abbiamo già scritto: quanto e in che modo oggi e domani con il nuovo piano industriale, i contenuti dei programmi, la narrazione generale che il Servizio Pubblico compie del Paese risponde a questo indirizzo? Per quanto abbiamo letto e sappiamo: poco! molto poco.

Ecco allora affacciarsi lo spettro che si aggira per l'Italia e per i corridoi di Viale Mazzini. Tutti a casa e al voto subito oppure andare avanti come successo finora? Per il Governo, ancora pochi giorni e il destino sarà noto, per la Rai domattina in Vigilanza si comincerà a capire qualcosa. I destini comunque, inevitabilmente, si potrebbero incrociare. Scenario A: si va a votare: Vince la Lega e vedremo di quanto. Possibili conseguenze: sub 1) governo di destra con Fdi e FI - sub2) governo di (???) tra M5S e PD (posto sia possibile). Scenario B): rimane tutto com'è. Guerra di guerriglia alla vietnamita per lungo tempo, in attesa che uno dei due tracolli e poi si vedrà. 
Scenari riportati a Viale Mazzini: Scenario A: domani in Vigilanza guerra ai coltelli: da un lato M5S, PD e un pezzetto di FdI contro Foa, dall'altro la Lega contro Salini. Con l'aria che tira difficile immaginare il pareggio. Crisi di Cda e si rimpasta con qualcuno che torna a casa. Scenario B: si prosegue, Foa chiede all in, vuole il TG1, la sede di Milano arricchita e potenziata, altri suoi uomini e donne "in quota" posizionati bene e Salini acconsente. Si "tira a Campari" con un pizzico di soda. Vedremo.

Ieri sera è andato in onda L'approdo condotto da Gad Lerner. Lo abbiamo visto, per poco, giusto il tempo di intuire e poi farci prendere da un abbiocco fenomenale. Forse, paradossalmente, ha ragione Salvini: con un programma del genere, lui vincerà nei secoli a venire. Una noia terrificante: la somma di tutti i luoghi comuni su la Lega e il suo capo ascoltati e letti mille volte. Ci torna in mente una frase detta recentemente dalla Borioni (cda in quota PD): il servizio pubblico deve smettere di attaccare Salvini a testa bassa. Cosa avrà voluto intendere? I nostri lettori di fede PD ci perdoneranno ma è sempre bene ricordare Nanni Moretti: con questi dirigenti non vinceremo mai!

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