A questa calda estate manca qualcosa. Si avverte un certo
senso di vuoto, di carenza, di assenza di un certo non so che difficile da
decifrare. O sembrano non esserci notizie rilevanti (a parte le due guerre) o
non ci sono chi è in grado di raccontarle. Sembra mancare la Politica con la P
maiuscola: si legge solo di cincischiamenti del governo Meloni che non sa che
pesci prendere su ogni piano. La sua sola ambizione è sopravvivere a sé stesso.
Il Paese non sa dove poggiare per andare in vacanza? No problem: ci pensano i
Tg e Gr della Rai a sostenere che va tutto bene perché se gli italiani non
vanno al mare e gli stabilimenti sono quasi vuoti è perché vanno in montagna. Per
tutto il resto si avverte una vaghezza sconsolante.
Ad aggravare la situazione c’è pure la totale assenza almeno
di un gialletto sotto l’ombrellone. Pure il tema Gargliasco è andato in ferie. Stanotte
per consolarci abbiamo ripescato un podcast sul delitto Cesaroni: solita storia
italiana edificante di intrecci torbidi tra cronaca nera e strani agenti segreti
che depistano le indagini. Nulla di nuovo.
La RAI? Lasciamo perdere. A leggere i dati di ascolto sembra
una tragedia: quasi regolarmente sotto Mediaset e nemmeno di poco.
Day time 9 ago – tot.
Rai 1,8mln 30% sh
Tot
Mediaset 2,4mln 39% sh
,, ,, 8
ago – tot. Rai 1,9mln 31% sh
Tot
Mediaset 2,5mln 40% sh
E cosi via nei giorni precedenti.
Sanremo: giorni difficili, difficilissimi. Da quel poco che
si sa e si legge ora le trattative con il Comune sembrano in pausa perché nessuno
vuole mollare (o sbragare). Il Comune è consapevole che senza le telecamere Rai
la ridente cittadina ligure potrebbe vendere mazzolini di garofanini. Rai è consapevole
che un margine di rischio a mollare il “brand” Sanremo ci potrebbe anche essere.
Come uscirne senza rompersi l’osso del collo? Chi cede per primo? Per ora
nessuno è in grado di saperlo. Se ne parla, forse, dopo ferragosto.
Nel frattempo l’EMFA e la riforma Rai possono attendere
serenamente. La mossa del Governo di presentare una sintesi delle proposte di
legge per adeguare la normativa nazionale alle disposizioni comunitarie potrebbe
fornire un buon argomento per dire a Bruxelles “stiamo lavorando, dateci un
paio di mesi e ci adegueremo”. Ci sarebbe da aggiungere “con o senza l’opposizione,
o una parte di essa”. Già, perché l’opposizione “sta lavorando” e chissà, forse
a settembre farà sapere qualcosa.
Cosa non si sa bene giacchè quella strampalata idea del COM
(Contratto di Obiettivi e Mezzi) contenuta in quell’altrettanto strampalato
documento e caduta dall’albero del pero, sembra sia naufragata prima ancora di
essere messa a mollo. “Un tema da rivedere” ci dicono. Se sbagliate le premesse
figuriamoci le conseguenze. Amen. Ricominciamo da capo, sempre che si riesca a
capire, una volta per tutte, se questa riforma si potrà fare da soli o in
compagnia, sia all’interno della stessa opposizione (c’è nervosismo”) sia con i
partiti di governo. Difficile fare i conti senza di loro: in Parlamento, purtroppo,
hanno la maggioranza.
Ha da passà a nuttata … ed è una gran bella notte … luna
calante e per tetto un cielo di stelle. Nell’isola fervono i preparativi per la
grande festa, il Panighiri del 15 agosto.
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