Lentamente, con calma, piano piano, sobri e sereni. Il maltempo
di queste ora anticipa l’arrivo della “mezza stagione” che, ovviamente, non “è
più quella di una volta”. Sicché questa mattina, in Bassa Val Tiberina, si comincia
ad avvertire quel sottile profumino di settembre: l’uva Italia da tavola è
matura, per quella fragola manca ancora qualche giorno e per quella da vino occorre
attendere un paio di settimane. Nel frattempo sono maturate le famigerate “pesche
di S. Antonio” una varietà selvatica che non richiede alcun trattamento: piccole
saporite come raramente vi capiterà di assaggiare. Giusto nei giorni scorsi
abbiamo trovato una pianta gemella, sul ciglio di una stradina secondaria, con
la polpa rossastra e frutti più corposi. Proveremo a riprodurla.
Bene, giust’appunto la metafora del clima ci introduce all’argomento:
la “sveglia” dopo il riposino estivo. Ieri l’Usigrai ha rilasciato un comunicato
interessante: “Agosto è per definizione il mese delle ferie. Ma alcuni temi
sulla Rai sono "in vacanza" da tanto, troppo tempo. È ora che le
ferie finiscano, in tutti i sensi. L'Usigrai auspica che cessi il silenzio
assordante, e prolungato ben oltre la classica pausa estiva, che da più parti
circonda la Rai e ne rende incerto e preoccupante il futuro”. Già, silenzio
assordante di tutti e in tutti i sensi. In primo luogo dentro e fuori il Cda
che lo stesso Usigrai ha chiesto le dimissioni il 5 marzo scorso: “L'unica
strada per uscire dal pantano sono le dimissioni di questo vertice e una nuova
legge che sganci definitivamente da governo e maggioranza i vertici del
servizio pubblico Radiotelevisivo e multimediale”. Bloggorai ha condiviso pienamente la richiseta di dimissioni almeno dei due consiglieri "di opposizione". Ovviamente, i consiglieri si
sono ben guardati dal prendere in considerazione questa ipotesi come pure, se
ne guardano bene dal sollevare dubbi di legittimità sulla situazione dei due
presidenti, Agnes e Marano. Forse, evidentemente, stanno bene così e attendono che
la “politica” gli tolga la castagna dal fuoco. Bloggorai è pessimista: non vede
all’orizzonte il VII cavalleria che potrà salvare il cavallo dell’ex Viale
Mazzini. Giust’appunto: nelle prossime settimane inizierà il grande sodo verso
la nuova sede in zona EUR. Viene male pure a definirla: vuoi mettere Viale Mazzini con Via Severo? e il povero cavallo? se lo porteranno dietro o lo impacchetteranno in attesa di tempi migliori?
Nel frattempo, come abbiamo scritto, il fuoco cova sotto la
cenere. Oggi il Sole torna su Sanremo: mancano poche ore per la decisione finale
ancora di certo non c’è nulla. Si lascia trapelare “un certo ottimismo” ma intanto
si prende in seria considerazione l’ipotesi del Piano B (Torino o anche Roma). L’ottimismo
che trapela si riferisce alle condizioni economiche (e sarà interessante capire
e sapere chi ha ceduto e quanto, i ricorsi al TAR sono dietro l'angolo) mentre il pessimismo si riferisce al nodo cruciale: “una
questione sulla quale il banco rischierebbe di saltare è quella della
titolarità del marchio e del format”. Se la Rai cede su questo punto è finita. Se
il Comune di Sanremo cede su questo punto è finito.
Nel frattempo, vale la pena accennare la notizia di Mediaset
che ha chiuso il dossier Prosiebensat e si appresta a diventare il colosso
europeo dell’audiovisivo con un bacino di utenza di oltre 300 mln di telespettatori
tra Italia, Germania, Spagna, Austria e Svizzera in grado di competere contro i
giganti dello streaming.
Infine, non ci occupiamo della notizia di oggi tanto
strombazzata: Marcello Foa e il suo programma che non sarà più nei palinsesti
radiofonici. Beghe tra i partiti di maggioranza: questo a me, questo a te.
bloggorai@gmail.com
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