Ci dicono che questa mattina la sezione “Azienda” della Rassegna
Stampa Rai non esiste proprio. Come altre volte, ci domandiamo se sia un bene o
un male. Il silenzio, in genere d’agosto, si presta alle trame e alle
nefandezze di vario genere. Vedi le vicende di cui abbiamo parlato nei giorni
scorsi: Il contratto Maggioni e la “proposta” Natale alla Meloni.
Comunque, una considerazione è sempre valida: la Rai, il Servizio Pubblico, durante l’estate va in vacanza e si mette a “mezzo servizio”. L’apoteosi la raggiunge con Techedeche a tutta birra, propinato tutte le sere in mancanza di meglio ovvero in mancanza di un’idea quale che fosse. E quando non sanno più a che Santo votarsi si affidano a repliche di repliche ovvero al nulla ripassato in padella.
Nel frattempo la concorrenza, Mediaset, è scesa in campo agguerrita. Leggiamo
due articoli: il primo su Italia Oggi con il titolo “A luglio la Rai cede il
passo. Dati Auditel: in prima serata Canale 5 al 20% e RaiUno si ferma al 16%”.
Il secondo su Il Giornale con il titolo “L'estate difficile della Rai e quella
luminosa di Canale 5. Le repliche e «Techetechetè» battute dalle soap e dalla
«Ruota della Fortuna». In attesa di De Martino”. Si accettano scommesse: Gerry
Scotti batterà De Martino con il suo gioco d’azzardo? Gli esperti da noi interpellati
dicono di no e semmai fosse la differenza potrebbe essere di pochi punti.
Bloggorai non è molto convinto e ritiene il fattore “abitudine” in grado di
fare la differenza.
Il 2 settembre vedremo.
A proposito di Sanremo, interessante quanto riporta un articolo
di Andrea Biondi sul Sole di oggi. Leggiamo che “A metà luglio, come Il Sole
24Ore ha potuto verificare, le case discografiche hanno scritto alla Rai: «Come
già rappresentato, anche l'ultima edizione dell'anno 2025 ha portato a un
aumento insostenibile dei costi per la presenza all'evento. Un costante aumento
delle spese per l'alloggio, la logistica e gli oneri accessori ha raggiunto
livelli oltremodo elevati se comparati al ritorno degli investimenti». Ecco
quindi tirate le somme: «A seguito dei consuntivi presentati al termine del
Festival 2025 è emerso come il contributo spese per artista non sia
assolutamente capiente e per la prossima edizione non dovrà essere a questo
punto inferiore ai 120mila euro per singolo partecipante». Una richiesta che,
se accolta, raddoppierebbe l'attuale tetto di 65mila euro”. Gli albergatori di Sanremo,
a suo tempo, si sono detti disponibili a non aumentare i prezzi, non a ridurli.
Il 2 settembre vedremo.
bloggorai@gmail.com
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