domenica 31 agosto 2025

Informazione RAI: la battaglia d'autunno è appena cominciata

by Bloggorai ©

Bim, bum …bam!!! Non c’è stato nemmeno il tempo di disfare i bagagli e via subito con l’artiglieria pesante. La battaglia è iniziata su un terreno duro e strategico: l’informazione Rai. Non era facile prevederlo: mentre tutti erano indaffarati con la “riforma” del Servizio Pubblico, sottotraccia si tesseva la grande trama prima delle prossime consultazioni regionali.

Facciamo il punto: il primo colpo di cannone lo tira la Maggioni con le sue dimissioni da direttrice Editoriale per l'Offerta Informativa. Un ruolo di primissimo piano e di assoluto rilievo strategico, o almeno così doveva essere. Cosa abbia “offerto” e cosa coordinato non è dato bene sapere. Certamente ha giocato bene la sua carta trasformando il suo pingue stipendio da 240 mila euro in “contratto artistico” milionario. Il Cda Rai non sembra averne saputo nulla o, se lo ha saputo, si è girato dall’altra parte oppure era complice. Ora per la Rai ci sono due problemi: il primo è trovare nuove e adeguate trasmissioni da assegnarli, il secondo è come sostituirla (in pole, of course, Giorgino sempre trovi tempo tra una lezione e l’altra alla Luiss). Ma… ma …

II secondo colpo di cannoncino, forse una spingarda, lo tira il consigliere Natale che “propone” alla Meloni una nuova trasmissione giornalistica. Non se ne accorge nessuno, solo Bloggorai gli dedica as usual qualche riga e finisce lì. Amen.

Il colpo grosso da obice arriva ieri mattina quando il Foglio titola “Meloni vuole Chiocchi a Palazzo Chigi”. Bum Bum!! Leggendo l’articolo si viene a sapere ovvero si confermano tante cose: A il “piano viene confermato” ovvero la proposta ci sarebbe stata e la trattativa “viene data per chiusa”; B dell’operazione “se ne parla anche tra i vertici degli apparati di Stato con i quali il direttore del Tg1 ha rapporti ramificati e solidi”; C la premier “guarda alla elezioni del 2027”. C’è oltre ma fermiamoci qui senza non sottolineare quei “rapporti privilegiati con gli apparati dello Stato” che, ad occhio, potrebbero essere i “servizi”. Già, certo, perché no: lo zampino di “servizi” non guasta mai, semmai aiuta.

E ci torna a buon gioco questa mattina un articolo su Il Giornale con il titolo “Mediaset e Rai, la sfida è sull’informazione” dove si legge “… anche nel campo dell'informazione, nella stagione televisiva che sta per prendere il via Mediaset mette la quinta dopo aver giocato d'anticipo quest'estate mettendo in campo una programmazione in diretta e non fatta solo di repliche”.

Cerchiamo di mettere insieme i punti. Tra esattamente 20 mesi scade la concessione Rai. Mese prime, mese dopo scade l’attuale Cda Rai se non va a casa prima. Mese prima, mese dopo si vota alle politiche. Tutto porta ragionevolmente a concludere che la Meloni e il suo Governo guardano lungo e aggiustano la mira. La Rai diventa non solo il campo di battaglia (non si capisce chi sarebbe l’esercito avversario) ma lo strumento offensivo più efficace per attestarsi in modo potente a presidio dello strumento fondamentale necessario a mantenere la presa sull’informazione.

Ora non ci resta che decifrare questa mossa di Chiocci che ieri avrebbe smentito. La vecchia regola secondo cui una smentita è una notizia data due volte si dovrebbe confermare pure in questo caso. Il Giornale quando scrive, in genere, nel suo ambiente è solitamente bene informato e la notizia non è uscita “a caso”. Come pure per la Maggioni, si tratta di manovre in corso che non possono aver visto l’AD Rossi ignaro di tutto, proprio per il noto “malumore” con il direttore del Tg1. Difficile credere che non ne sapesse nulla e, semmai fosse, sarebbe un aggravante per la sua posizione. Ieri Chiocci ha confermato i contatti con la Meloni: la proposta c’è stata ma ha tenuto il punto sostenendo che vuole rimanere e, in ogni caso, informerebbe prima l’Azienda. Ma ha informato Rossi dell’offerta ricevuta? Insomma, non dilunghiamoci più di tanto in facili dietrologie. Fermiamoci a constatare che siamo solo all’inizio.

Chiudiamo con Sanremo. Sappiamo che la trattativa sembra ferma al palo del format mentre la parte economica “dovrebbe” essere chiusa. La Rai accetta le richieste del Comune. Punto. Il previsto incontro risolutivo slitta di giorno in giorno.

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