Gli anni passano, i figli crescono e i genitori invecchiano.
Correva l’anno 2023 (anno dispari ed è rilevante annotarlo), mese di agosto, e
leggevamo “Auditel, Mediaset domina luglio. Canale 5 contribuisce a spingere il
Biscione al 37% di share nelle 24 ore, Rai al 35,4%” (Italia Oggi).
Poi, correva sempre l’anno 2023, mese di settembre, e sul Sole
24 ore a firma Andrea Biondi e leggevamo “Tv, la difficile estate Rai e gli
ascolti di Mediaset sopra il servizio pubblico”.
A dicembre 2024 leggevamo su MF “Anche nel 2024
Mfe-MediaForEurope batte la Rai negli ascolti. La tv di Stato si avvia infatti
a chiudere l’anno con il 36,6% di share nelle 24 ore, contro il 36,9% raccolto
da Mediaset. Un risultato importate per Cologno Monzese sia perché questo, dopo
il 2023, sarà il secondo anno di seguito in cui Mediaset sarà primo editore tv
in Italia, sia (soprattutto) perché arriva in un anno in cui Rai ha trasmesso
eventi importanti come Olimpiadi ed Europei di calcio, mentre su Mediaset ha
pesato l’assenza del match in chiaro di Champions League”.
A maggio scorso sul Sole abbiamo letto “Osservatorio Agcom. Tv:
nel 2024 Mediaset batte Rai per ascolti, Rai prima nel 'prime time'”.
Sarà che il nostro archivio è parziale, sarà che i dati possono
essere mutevoli “qual piuma al vento” sarà che se osserviamo i dati Auditel di
questi giorni, di queste settimane, la situazione appare alquanto chiara ovvero ... complicata
Arriviamo allora a questo periodo. Secondo dati resi noti dallo
Studio Frasi nei primi 70 giorni del cosiddetto “fuori stagione” ovvero il
periodo poco appetibile per gli inserzionisti pubblicitari, Rai perde poco meno
di mezzo milione di telespettatori rispetto allo scorso anno (anno pari). Attenzione
il confronto tra i due periodi è alquanto complesso per lo svolgimento di importanti
eventi sportivi lo scorso anno (Europei di calcio e Olimpiadi). Quest'anno Mediaset con una
programmazione più aggressiva (anzitutto La ruota della Fortuna e poi il grande
successo di Temptation Island) gli ha consentito il superamento
di circa 160 mila telespettatori rispetto alla RAI (anche La 7 è cresciuta). Questa osservazione
però non attenua il dato essenziale ed evidente: Rai non ha programmato l’estate
e Mediaset si, proprio come gli scorsi anni. Rai si attesta sulla linea Maginot
di Techedeche e su qualche replica di fiction, as usual.
Punto, a capo.
Allora, fissiamo alcuni punti ormai consolidati. A: la
platea televisiva si restringe per tutti i broadcasters B: il pubblico della Tv
generalista è stabilmente “adulto” e tendenzialmente sempre più anziano C: Rai
ha ormai quasi perso del tutto la competizione sul day time e resiste in prime
time (vedremo la prossima stagione) D: il pubblico tendenzialmente si fidelizza
e tende ad essere attratto dall’offerta editoriale più appetibile. Cosa succederà
a settembre se Canale 5 prosegue con Gerry Scorri contro i pacchi di De Martino
su Rai Uno? A proposito: non abbiamo letto una parola su questa trasmissione,
da anni chiaramente a sostegno della ludopatia, una delle malattie sociali più
gravi e devastanti.
Torniamo a domande che Bloggorai pone da tempo: come si
aggiorna, si adegua e si evolve l’offerta editoriale Rai? Quali sono i
contenuti innovativi, le nuove produzioni, le idee, i programmi, i prodotti che
caratterizzano il Servizio Pubblico? Non tocchiamo il tasto degli acquisti,
delle coproduzioni, degli appalti per carità di Patria. Infine, come la Rai prova
ad intercettare quella parte di pubblico “giovane” oppure, cose le sue punte di
diamante sono le repliche di Don Matteo o di Imma Tataranni? E' divenuto ormai un luogo comune "I giovani non guardano più la televisione figuriamoci la RAI"
Ancora una volta, il dibattito sulla qualità dell’offerta
complessiva, la valutazione dei contenuti, la programmazione editoriale
sembra non interessare. I consiglieri sono in vacanza.
Bloggorai@gmail.com
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