2 agosto 2025: è iniziato il lungo tunnel del silenzio. Da oggi
in poi leggeremo sempre meno e sapremo sempre meno su quanto potrà succedere dentro
e fuori la Rai. Si dice in genere che la “politica” va in vacanza ma sappiamo che
non è vero, anzi. Chi segue questi temi e in particolare in questo momento
storico, sa bene che alla ripresa autunnale molti giochi saranno impostati e
forse chiusi proprio durante questo periodo di apparente silenzio.
Giocon. 1: Sanremo. È urgente chiudere: lo chiede il Comune
e lo chiede l’Azienda. Ci riferiscono le nostre fonti che la tensione sia alta
ed entro i prossimi giorni, in un modo o nell’altro, si dovrà chiudere la
partita. Il Comune non vuole e non può retrocedere sulle richieste (esose) e la
Rai non vuole e non può cedere alle richieste (esose) del Comune. Lo spettro
(per il Comune di Sanremo) di Torino è dietro l’angolo e, come pure abbiamo
scritto, almeno due potenti direzioni spingono verso quella scelta. Il solo
punto che ancora sembra in sospeso è la valutazione sugli ascolti: quale che
sia il nome tra i tre registrati ““Festival Rai della Musica Italiana“,
“Il Festival della Rai” e “Italian Song Contest Rai” che
differenza di telespettatori ci potrà essere rispetto alla edizioni precedenti?
E gli inserzionisti come vedono questa possibilità? Per quanto abbiamo saputo a
Rai Pubblicità hanno da tempo sondato il terreno e le risposte sono positive. “Se
mi chiedi di scommettere, grosso modo, punto su Rai Sanremo 2026 ma non scommetto
un euro di più per gli anni a venire. La nuova Convenzione dovrebbe durare 3+2
ma Rai non ha alcuna intenzione di legarsi mani e piedi per un periodo così
lungo” ci dice la nostra autorevole fonte. Per la “politica”, per questa destra
al Governo è una scommessa molto rischiosa.
Gioco n. 2: Rai Way. Il prossimo 30 settembre scade
il MoU (memorandum of Understanding) con il quale si deve mettere a punto il probabile
processo di fusione con Ei Towers. Apparente silenzio assoluto: il Segreto dell’Arca
Perduta è più facile da svelare. Qualcosa però è noto: il problema sul quale
non si riesce ad andar avanti è la “governance” ovvero ruolo e pesi di AD e
Presidente. Sulle retrovie di questo dossier ci sono due elementi chiave che non
possono essere dimenticati: il primo è di carattere economico e il secondo
politico. La “vendita” o fusione di Rai Way è destinata a portare soldi in casa
Rai indispensabili al sostengo del Piano Industriale (stima 180 mln). Il secondo
punto, più aggiornato, si riferisce al testo di sintesi di riforma Rai presentato
nei giorni scorsi laddove si fa riferimento a Rai che “ … è autorizzata a cedere quote delle proprie
partecipazioni in società controllate, mantenendo comunque, per quanto riguarda
le società non quotate, il controllo societario …”. Il dossier preme molto,
alla Lega in particolare.
Gioco n. 3: la riforma Rai. L’8 agosto entra
pienamente in vigore l’EMFA e il nostro Paese sarà inadempiente. La possibile
apertura di un procedimento di infrazione sarà lungo e complesso e, per cercare
di arginarlo, è necessario inviare un messaggio urgente a Bruxelles: “stiamo
lavorando e, se tutto va bene, a fine anno avremo la riforma”. Ora il compito
delle vacanze è esattamente in quel “se tutto va bene”. Pe la maggioranza, per il
Governo, il grosso del lavoro è fatto: hanno depositato un testo base ed ora
sono loro che impongono contenuti e calendario. L’opposizione si è limitata a
dire “irricevibile” ma in mano non ha nulla se non un “documento” fantasma, una
“traccia di lavoro” che nessuno sa bene dove andrebbe a parare. Un nuovo testo
che sostituirebbe, annullandoli, i 4 presenti in Commissione Senato oppure in
un “maxi emendamento” da sottoporre al testo della maggioranza? Quello che
abbiamo letto nei giorni scorsi è alquanto “problematico” e usiamo un eufemismo.
Nota a margine: pensavamo che questo tema non fosse di grande interesse tra i lettori di Bloggorai e invece ci dobbiamo ricredere: nei giorni scorsi abbiamo registrato un record di contatti. Grazie!
Per la cronaca: oggi nulla da segnalare se non registrare i
numeri e l’impatto mediatico di Temptation Island. L’ultima puntata (tre
episodi in una settimana) ha registrato ascolti importanti: 4.601.000
spettatori con il 32.86% di share. Non si può considerare un fenomeno irrilevante
per diversi punti di vista.
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