martedì 9 luglio 2019

Palinsesti e generi

stamattina a  Milano presentazione ufficiale palinsesti Rai

Per una fatale e singolare coincidenza, nei giorni scorsi è stata pubblicato in gazzetta ufficiale l'avviso di affidamento di un contratto avente ad oggetto "il servizio di analisi delle strategia di palinsesto dei principali canali europei, scandinavi e americani dedicati ai bambini" 


Perchè solo ai bambini non è dato, almeno ufficialmente, sapere. In realtà lo sappiamo bene: la televisione generalista intercetta bene gli adulti e meglio ancora gli anziani e sta perdendo progressivamente il contatto con le nuove generazioni.  Questo è vero per tutti e per la Rai un pochino di più. Sarà interessante sapere qualche risultato perchè, al momento, di confronti, di analisi dei palinsesti dei Servizi Pubblici almeno in Europa, si sa poco o nulla. 

A proposito di generi: qualcuno, ogni tanto, riciccia con la storia della "riorganizzazione per generi" prevista dal nuovo Piano industriale. Di per se l'idea potrebbe anche essere suggestiva, anche se per molti aspetti datata (sono più di 20 anni che se parla). Per qualcuno, questa potrebbe essere la volta buona perchè è stata raccolta ed è parte integrante del Piano. Allora, posto e non concesso in alcun modo, che questa potrebbe essere una prospettiva, un progetto sul quale avviare un percorso di riforma strutturale del Servizio Pubblico in Italia, forse è bene ricordare e scolpire a caratteri cubitali un paio di riflessioni: Anzitutto la Legge del 2015: da essa scaturiscono i genitori (nefasti) di tutto ciò che riguarda il presente e il futuro prossimo venturo della Rai. Prescindere dal fatto che questa Legge (noioso ripeterlo) affida e sposta tutto il baricentro di controllo della sua gestione al Governo tramite la figura dell'AD è un errore colossale. Difficile pure trovare una similitudine per sostenere una ipotesi di riforma in un contesto di questo genere. Ancora una volta (noioso ripeterlo): le risorse economiche. Si legga con attenzione come vengono individuate e ripartite nel nuovo piano industriale. Lo stesso si può dire per le tecnologie: vedi capitoli dello stesso Piano.

Parliamo di tutto, confrontiamoci, elaboriamo proposte e progetti .. magari immaginiamo una fantastica ristrutturazione per "piattaforme" (DTT, satellite, streaming etc ) oppure immaginiamo una drastica riduzione dei canali, generalisti e specializzati, a condizione di poter definire compiutamente chi dirige, con quali finalità, con quali risorse e quali strumenti vengono attivati per dare credibilità e legittimità  al Servizio Pubblico Radiotelevisivo italiano. 

Con tutto il rispetto, la stima e la simpatia ma abbiamo l'impressione che, ancora una volta, giriamo intorno ad una foglia di rosmarino (profumato).

Nel frattempo, i generi, i palinsesti (la continuità o la novità) sono in rapido mutamento ed è tutto un programma immaginare quanto possano costituire una "ristrutturazione" già in corso, del tutto originale rispetto a come era stata immaginata 20 anni addietro.  

bloggorai@gmail.com

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