mercoledì 24 luglio 2019

Brutte notizie

Chi legge questo blog da tempo sa che il sottoscritto ha giocato molto a poker (tradizionale) e a scacchi (oltre che a briscola, tresette etc etc ). Una volta ad un tavolo c'era un ricco antiquario romano che perdeva regolarmente una montagna di soldi e, al termine della partita diceva sempre "che mi importa ... tanto domani aumento tutti i prezzi del 20%". La situazione politica in Italia è grave ma non è seria ha scritto Flaiano

La situazione della Rai somiglia tanto a quel tizio: Rai Pubblicità aumenta tutte le tariffe del 5%. Intendiamoci, tecnicamente potrebbe essere anche un mossa corretta, magari utile a compensare squilibri per essere maggiormente allineati al mercato. Non sappiamo e non conosciamo dettagliatamente le dinamiche. Però conosciamo le circostanza, il contesto economico e politico dentro il quale avvengono le scelte e sappiamo che si tratta di un momento, per usare un eufemismo, di incertezza, almeno normativa quanto economica sul futuro dell'Azienda. 

Veniamo alla notizia peggiore della giornata: Alberto Airola, senatore M5S e componente la Vigilanza, si è dimesso dalla Commissione perchè  come ha detto all'ADN ci sono due motivi : "Il primo è che la Vigilanza non serve a nulla, altrimenti non avremmo più Fazio in tv, visto che in passato abbiamo fatto un atto di indirizzo per chiedere alla Rai di non comprare da agenti esterni. Ma queste indicazioni vengono interpretate e gestite come vogliono loro. La seconda ragione è che, adesso che governiamo, pensavo di poter incidere maggiormente. Sicuramente con una legge sulla governance, che era da fare immediatamente, avrei potuto dare il mio contributo per proteggere l'AD dall'attacco dei partiti. Purtroppo non sono stato mai interpellato su nulla, evidentemente non servo". Affermazioni di totale gravità, in particolare la prima sul ruolo della Commissione Vigilanza Rai. Se passa il principio che la Commissione è irrilevante (cioè il Parlamento è irrilevante) siamo alla deriva della politica assoluta. Si apre un capitolo di emergenza democratica di particolare gravità e che dovrebbe coinvolgere tutti in modo prioritario, maggioranza e opposizione. Vorremmo chiedere ad Airola: non permettere che tutto questo accada, non permettere che le cose avvengano "come vogliono loro". 
Però, nel merito di questa dichiarazione, inoltre, ci permettiamo di ricordare ad Airola che questo AD non necessita di essere protetto più di tanto: ci pensa già una legge nefasta che lo ha nominato, se non si mantiene il punto su questo aspetto dal quale discende tutto, si corre il rischio di seguire un percorso sbagliato. Il percorso invece Airola lo ha definito chiaramente: spazzare via questa legge, presto, dove non ci dovrebbe essere posto per figure come l'AD così come la Legge lo ha concepito  e con un DG che nessuna legge ha definito.

Questa affermazione ci porta poi dritti nel cuore della seconda notizia rilevante della giornata: l'apertura di una istruttoria AgCom su pluralismo e informazione Rai con una possibile multa di 72 milioni.  L'istruttoria non è una condanna e magari da Viale Mazzini argomenteranno che sono stati corretti, equilibrati e rispettosi ... come sempre! Rimane, come sempre, la sensazione (che spesso è più forte della percezione che, a sua volta, spesso è più forte della realtà fattuale) che le cose non siano come le si vorrebbe raccontare e che se è stata valutata l'apertura di un procedimento già questo, di per se stesso, costituisce fonte di criticità. 

C'è un modo per uscirne? forse. "La strada per la saggezza? E' diretta e semplice da esprimere: sbagliare, e sbagliare, e sbagliare, ma di meno, e di meno e di meno" (P. Hein).

ps: sul tema Rai Flix, alcuni nostri solitamente attenti lettori tacciono ... curioso che non hanno nulla da dire. Ancora: gli ascolti "digitali" LS diminuiscono per Rai e aumentano per Sky rispettivamente 9.431 contro 9.531 Rai e 82.755 contro 74.231 Sky negli ultimi 15 giorni. Non c'è partita.

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