lunedì 15 luglio 2019

Anno Zero

Correva l'anno del Signore 2018, addi 18 luglio, in quel di Montecitorio venivano eletti dai rappresentanti del Popolo Sovrano i quattro consiglieri di Amministrazione Rai e, nel contempo, il popolo del Servizio Pubblico eleggeva il suo rappresentante.

Ne è passata di acqua sotto il ponte dove scorre il biondo Tevere (si fa per dire) e un punto fermo è ora possibile definirlo: è il primo CdA nominato con il segno della Legge del 2015 e segna uno saprtiacque. I puristi (speriamo che se la caveranno), gli ottimisti (sono brave persone), gli scettici (hanno nominato tutti grandi esperti di Servizio Pubblico), i rassegnati (siamo alla frutta, al limoncello e alla pennica post prandium) cominciano a fare qualche conto e misurare cosa è successo in questi lunghi, interminabili, 12 mesi.

Fatevi una domanda e trovate una risposta. La sola cosa significativa, interessante, è l'approvazione del Piano Industriale. Da sottolineare che, nella sua genesi, nemmeno una virgola a loro merito. Alcuni dei nominati ed altri nominati successivamente, di Servizio Pubblico, di Concessione, di Contratto di Servizio etc, fimo a poche settimane prima, verosimilmente, non ne sapevano nemmeno l'esistenza (poi, magari, durante i mesi estivi avranno studiato). A loro merito, invece, la formulazione del PI, comunque previsto nel Contratto di servizio e che doveva essere pronto già dallo scorso settemebre. Per ovvi motivi di opportunità, venne spostato di sei mesi, a febbraio. In tutto quel periodo, i geni della lampada, hanno fatto i salti mortali a tenerlo chiuso, segreto, invisibile. Ora tutti a lambiccarsi il cervello per capire se la geniale idea della ristrutturazione per generi sia farina del sacco dell'AD oppure dei maghi della Società di consulenza lautamente retribuita? Lasciamo perdere. 

Fatto sta che il PI è ancora in "attesa di giudizio", un prigioniero politico in una specie di libertà vigilata da parte del MISE e della Vigilanza. Se tutto va bene, in autunno, quando potrebbe diventare operativo, è già vecchio di qualche mese, a dir poco. In questo contesto, durante questi 12 mesi fatichiamo a ricordare (random) qualche passaggio epocale: nomine alla "come mi pare" (curricula, job posting, esperienze ?), invenzioni sceniche fantasmagoriche (il DG), palinsesti futuribili come raramente avvenuto prima, lezioni di matematica applicata (invertendo l'ordine degli addendi, il risultato non cambia: Fazio), altre lezioni di teorie macroecnomiche legate al budget (il canone: questo sconosciuto) e... scusate se è poco ...ma non ci viene in mente altro che valga la pena impegnare ulteriormente la tastiera (se qualcuno dei nostri affezzionati lei ci venisse incontro  con qualche suggerimento, gli saremo grati). 

A proposito di anniversari, anche questo blog compie un anno. Vi abbiamo accennato alla Relazione Agcom della scorsa settimana: riprendiamo una citazione di Italo Calvino proposta dal Presidente Cardani interessante per questo blog: "«Nella politica come in tutto il resto della vita, per chi non è un balordo, contano quei due principi lì: non farsi mai troppe illusioni e non smettere di credere che ogni cosa che fai potrà servire».".

Ci è venuto in mente questo pensiero quando nei giorni scorsi il sottoscritto ha avuto uno scambio di opinioni sul "lessico" Rai con un autorevolissimo dirigente. Il nostro interlocutore sostiene che è diffuso un modo negativo di raccontare le vicende di Viale Mazzini. E' vero, ha ragione. Ho dovuto ricordare però che tutte le narrazioni trovano un fondamento dalla realtà dei fenomeni intellegibili. Questi fenomeni, che danno vita a questo "lessico" sono generati dal VII piano e non da chi, come questo blog ed altri simili , non fanno altro che leggere, ascoltare e commentare il "cambiamento" in corso.

Buon anniversario a tutti !

bloggorai@gmail.com

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